Tramadolo per trattamento depressione e ansia

Buonasera, mi chiamo Andrea, ho 20 anni e soffro di ansia e depressione.
Negli ultimi periodi mi sono stati prescritti benzodiazepine e SSRI per mediare alla mia condizione.

Le benzodiazepine ormai le prendo solo occasionalmente per dormire, perché non danno altro che problemi per lo studio e per l\'umore, sembro uno zombie.
Gli ssri invece sono un po\' meglio anche se non noto tutto questo gran cambiamento.

Due settimane fa per un\'operazione ho assunto Contramal 100 RP per 15 giorni.
L sensazione che ho avuto è stata notevolmente superiore ad ogni prodotto provato prima.
Umore a posto, ansia e depressione quasi del tutto sparite, e più energia.
So che viene prescritto come analgesico, ma notando questi effetti su di me, mi sono informato ed ho visto che ha funzioni sul reuptake serotoninergico e che viene prescritto anche off-lable per depressione.
Mi pare siano state condotti anche degli studi a tal proposito.

Evidentemente non sono solo io a trarne beneficio, questa ricerca riporta molti altri utenti soddisfatti.

Allego la referenza di ricerca:
https://www.pharmacytimes.com/view/tramadol-a-missed-opportunity-for-the-treatment-of-depression
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7737323/pdf/pt0c00132.pdf

Vorrei avere un vostro parere al riguardo.
Grazie e cordiali saluti
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45k 1k 248
In verità l'aspetto del tramadolo che è peculiare è l'azione oppiacea. Si sa che gli oppiacei hanno proprietà antidepressive, tanto è vero che è fermo in attesa di essere approvato il destrometofano e la stessa buprenorfina ha proprietà antidepressive riassunte in un articolo da me scritto.
Il problema è che in 15 giorni questo non è chiaro comunque, e che il tramadolo ha un rischio di abuso o di veder esaurita la sua azione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Non ero a conoscenza di un'eventuale uso di destrometorfano quale antidepressivo. Sicuramente essendo la molecola morfino simile qualche effetto potrà averlo, ma si sono sempre evidenziati più quelli dissociativi. Probabilmente troverà migliore funzione in questo che come antitussivo, dove vale veramente poco.

E'vero 15 giorni sono pochi per avere delle chiare evidenze, quello che le posso dire è che staccandolo di colpo al termine della necessità analgesica, ho sentito un forte down, probabilmente causato dallo scompenso creato con la serotonina.

Certo il rischio di abuso c'è come qualsiasi altra sostanza oppioide o psico attiva, ma per il periodo di utilizzo, l'ho notato di gran lunga superiore rispetto alla dipendenza che possa dare ad esempio l'alprazolam che assumevo regolarmente.
Lei si troverebbe a favore dell'uso off-label ? può valerne la pena parlarne con il mio medico di base e tentare di fare una prova?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45k 1k 248
"Certo il rischio di abuso c'è come qualsiasi altra sostanza oppioide o psico attiva"

No, non tutte hanno rischio di abuso, non tutte le sostanze psicoattive (e perché dovrebbero ?) e non tutte le oppioidi, tanto che alcune si usano per il trattamento delle dipendenze.
Il termine "dipendenza" presumo Lei lo scambi con il termine assuefazione, o astinenza.

E' una notizia che può riportare ai medici, anche perché non avrebbe senso autogestirlo (nonostante vedo che, pericolosamente, si avventura nel parlare di neurotrasmettitori, cosa che eviterei). L'uso off label in generale non è un problema, ma la cosa va valutata correttamente in rapporto al rischio di abuso.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
Utente
Utente
mi sono espresso male, danno dipendenza in base al tipo di utilizzo che se ne fa. Anche buprenorfina e metadone seppur vengano usati come strumenti soppressori, ed utili a dipendenze da oppioidi, possono sicuramente essere giovevoli ma se usati in modo inopportuno portare ad astinenza e dipendenza.
No non confondo il termine, dipendenza e assuefazione che è portata da un sintomo di dipendenza. E astinenza se pur derivata e completamente un concetto diverso da assuefazione e dipendenza.
io mi riferivo principalmente alle benzodiazepine che indipendentemente dal modo d'uso portano a dipendenza e abuso, dipende dalla posologia, dai tempi di utilizzo e dalla capacità di controllare la sostanza, non lo metto in dubbio.

La riporterò ai medici come consiglia, d'accordo con lei che non avrebbe senso autogestirlo. No ma non ne faccio uso pericoloso del parlare di neurotrasmettitori, semplicemente è uno dei punti in cui la molecola va ad interagire.
Studio medicina, quindi vagamente so di cosa stiamo parlando. Ritenevo oltre alla ricerca personale fosse degno di interesse un pare di un'esperto del settore.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45k 1k 248
"danno dipendenza in base al tipo di utilizzo che se ne fa."
Non so cosa intenda. Ma mi sa che confonde l'astinenza con la dipendenza. Se studia medicina, rapportandolo a cosa mi veniva spiegato nei corsi di farmacologia generale, dei concetti relativi alla dipendenza non si parlava di striscio, ci si limitava a parlare di tolleranza e astinenza.
Qui invece parliamo del condizionamento comportamentale che induce la perdita di controllo sull'uso. Quindi l'uso che se ne fa è nel tempo anche il risultato della proprietà condizionante della sostanza specifica assunta in un determinato modo (formulazione), ovvero non è sempre libero il modo di assumerla, perché se si sviluppa una dipendenza cessa di esserlo.

"io mi riferivo principalmente alle benzodiazepine che indipendentemente dal modo d'uso portano a dipendenza e abuso, dipende dalla posologia, dai tempi di utilizzo e dalla capacità di controllare la sostanza, non lo metto in dubbio."

No, assolutamente. Non portano ad abuso in maniera costante, dipende da altri fattori di farmacocinetica e dinamica. Non c'entra l'astinenza. Non abbiamo capacità di controllare le sostanze, se non come premessa di partenza e come risultato dell'interazione con esse.

Dr.Matteo Pacini
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