Immaginazione incontrollata e paura di star impazzendo

Ieri notte sono andata a letto ed ero leggermente preoccupata perché avevo questa sensazione quasi di brividi ma senza motivazione.
Comunque per cercare di farmi passare l'ansia ho cominciato ad immaginare degli scenari che potessero farmi distrarre un po' (cosa che faccio a prescindere ogni notte anche se non sono preoccupata per qualcosa, solitamente mi aiuta ad addormentarmi.
Spesso immagino di passare del tempo insieme a qualcuno con cui mi trovo bene o cose simili).
Tuttavia dopo poco tempo mi sembrava di non avere più controllo su ciò che immaginavo, era come se la mia mente stesse creando delle immagini al di fuori dal mio controllo: invece dello scenario a cui stavo pensando, ho cominciato ad immaginare alcune delle persone che conosco fare cose come parlare con me, o semplicemente facevano qualcosa come lavare o pulire.
Non erano scene disturbanti, tuttavia le scene cambiavano velocemente e come detto prima, mi sembrava di non avere controllo su quanto immaginavo.
Oltre a questo sentivo (vorrei precisare che con "sentivo" non intendo che la sentissi veramente ma che sapevo che fosse tutto nella mia testa e che lo stessi immaginando) una canzone che avevo ascoltato prima di andare a dormire, solo che si ripeteva sempre la stessa parte della canzone.
Nel mentre che tutto ciò succedeva, avevo paura di cominciare a sentire o vedere veramente cose che non ci sono, oltre ad avere paura di farmi del male o di fare male ad altre persone presenti in casa.
Mi è presa una grande ansia, e anche se poi questo "avvenimento" è andato un po' scemando, non sono riuscita ad addormentarmi e quindi ho passato la notte in bianco.
In passato una cosa simile mi era già successa, dopo aver avuto delle allucinazioni durante una paralisi del sonno, tuttavia le cose che immaginavo erano immagini spaventose, quasi horror, ma quella volta ero riuscita a riaddormentarmi.
Sono seguita in un CSM per un disturbo d'ansia generalizzata, non prendo medicine, tuttavia ho un po' paura di raccontare ciò che ho appena raccontato a chi mi segue.
Ho paura che succeda nuovamente, già quando questa cosa mi è successa ho pensato di recarmi in un pronto soccorso ma alla fine non l'ho fatto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Questi danno l'idea di meccanismi ossessivi, che del resto non suonerebbero strani su una diagnosi di disturbo d'ansia (diagnosi che comunque rivedrei alla luce di questi elementi, specie se il medico poi non li sapeva).
Come mai non c'è una cura farmacologica, qualunque sia la diagnosi ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Perché ho paura di avere reazioni avverse alle medicine, ma è una mia paura generale a qualsiasi tipo di medicina. Tuttavia tendo a non avere così tanto timore delle medicine già prese in passato e a riuscire a prenderle con più tranquillità, però quando si tratta di una medicina nuova ho sempre abbastanza paura tanto da arrivare a non prenderle spesso. Quando sono stata seguita per la prima volta da uno neuropsichiatra (o meglio la prima volta dopo diversi anni, visto che la prima vera e propria visita l'avevo fatta quando ero molto piccola per altre problematiche) durante il periodo della pandemia, il dottore mi aveva raccomandato una cura farmacologica tuttavia io avevo rifiutato più volte e quindi non ho mai preso alcun medicinale. Infatti quando poi sono diventata maggiorenne e mi hanno passato al csm, la neuropsichiatra che mi ha fatto il foglio di trasferimento ha consigliato di farmi seguire direttamente da una psicologa. In ogni caso prima ho dimenticato di specificare che il medico che mi ha seguito durante la pandemia sapeva almeno dell'avvenimento che ho citato riguardo alla paralisi del sonno e di ciò che ho immaginato dopo. A parte questo, il motivo per cui avevo chiesto ai miei genitori al tempo di portarmi dal neuropsichiatria durante la pandemia era perché avevo quella paura di farmi del male di cui avevo parlato prima, che al tempo era particolarmente presente e molto stressante. Alla fine non ho mai avuto il coraggio di dire di questo mio problema né ai miei né al dottore che mi seguiva al tempo, infatti ai miei genitori per farmi portare dal medico avevo semplicemente parlato di ansia ma non ho mai specificato quali problemi avessi nello specifico. Ancora oggi continuo ad avere questi pensieri però rispetto a quando ho iniziato ad averli, le cose stavano andando meglio visto che passavo anche interi periodi senza averli. In ogni caso, la psicologa e chi mi segue non sanno di questi pensieri.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Questo chiarisce la cosa ancora meglio, ma si intuiva che vi fossero questi due problemi: ossessioni e paura delle medicine.
Chi la segue è bene che conosca i suoi problemi, altrimenti come fa a intervenire in maniera efficace e mirata ? I disturbi hanno, quando va bene, delle cure di riferimento, per cui le diagnosi servono a dare questo indirizzo.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Oggi alla fine ho richiesto un appuntamento con la mia psicologa e le ho raccontato tutto, inoltre mi ha fatto avere anche un colloquio con la psichiatra del CSM. Alla fine la dottoressa mi ha consigliato di iniziare con un farmaco naturale per l'ansia prima e vedere come mi sentivo, magari per poi passare ad un farmaco vero e proprio più avanti. La dottoressa mi ha spiegato che probabilmente quelle che avevo avuto di notte erano allucinazioni ipnagogiche. Mi hanno consigliato oltre a questo di cambiare stile di vita, visto che spendo buona parte del mio tempo a casa, e quindi di uscire un po' anche semplicemente per fare una passeggiata e in generale di fare qualche attività diversa dal solito, magari qualche corso o cose del genere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"un farmaco naturale per l'ansia"....concetto decisamente indefinibile. Quindi un farmaco naturale non sarebbe un farmaco vero e proprio ? Direi di no come concetto. Se vuol dire che è qualcosa di poco rilevante, non ne vedo il senso. I consigli sullo stile di vita sono solitamente lo scambiare la causa per l'effetto.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Probabilmente mi sono spiegata male io. La dottoressa non ha sminuito l'altro farmaco, ma semplicemente vista la mia paura per i farmaci lavorati con dei processi sintetici magari sarei riuscita a prendere con meno ansia un farmaco naturale (preciso che non ricordo bene i termini usati dalla dottoressa, ma spero si capisca comunque ciò che intendo). Comunque il farmaco che mi ha prescritto la dottoressa è l'iperico. A parte questo, non penso che con il cambiare lo stile di vita, intendessero che in questo modo si sarebbe risolto il problema, ma più che altro che non aiutava la situazione. Anche perché in realtà il cambiare stile di vita è comunque un qualcosa che vorrei fare anche io: già da diversi anni ho difficoltà a stringere amicizie, e soprattutto amicizie durature. Quando andavo a scuola qualche amicizia sono riuscita a farla ma alla fine non ci vedevamo mai al di fuori della scuola. Le uniche amicizie durature che ho avuto, anche se poi sono finite dopo alcuni anni, le ho avute quando andavo alle elementari anche se le persone con cui avevo stretto amicizia le avevo conosciute al di fuori della scuola e a scuola non ci frequentavamo granché. Dopodiché semplicemente non ho mai stretto amicizie che mi soddisfacessero, o per lo meno non nella vita di tutti giorni visto che comunque durante gli anni delle medie ho avuto anche alcune amicizie nate online ma che poi sono finite. Nella mia diagnosi oltre all'ansia generalizzata, c'è anche l'ansia sociale. Di fatto non mi frequento con nessuno, e ciò mi porta a passare buona parte del mio tempo a casa e a non vedere molta gente se non i miei genitori e a volte mia sorella (nonostante io sia maggiorenne sono comunque piuttosto giovane quindi vivo con i miei). Ho un'amica attualmente, ma è un'amica conosciuta su internet. Quindi se parliamo di amici con cui mi posso incontrare nella quotidianità, non ne ho neanche uno. E di questa cosa un po' ne soffro perché vorrei farmi almeno un'amica con cui uscire di tanto in tanto, ma soprattutto avere qualcuno con cui condividere i miei interessi (con l'amica che ho conosciuto su internet parliamo dei nostri interessi, ma non mi dispiacerebbe trovare anche qualcun altro con cui mi posso incontrare). Tutte le cose che mi piacciono sono attività sedentarie, quindi non saprei da dove iniziare per cercare qualcuno con cui fare amicizia e con cui passare del tempo. Quindi diciamo che il consiglio di fare qualche corso potrebbe essere dovuto anche a questo, magari la mia psicologa pensa che mi possa aiutare a socializzare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"vista la mia paura per i farmaci lavorati con dei processi sintetici magari sarei riuscita a prendere con meno ansia un farmaco naturale "

Sostanzialmente un farmaco "naturale" è un oggetto non identificato (perché non è una categoria medica) che così chiamato non genera paura in chi ha paura dei farmaci.
Quindi è un cortocircuito: siccome ha paura dei farmaci, si prende qualcosa dal nome non temibile (e anche dagli effetti non temibili...purtroppo spesso in quanto dall'azione irrilevante o nulla).

Sinceramente mi sembrano tutte considerazioni che non toccano il problema della cura, o affrontano elementi dello stile di vita, ma in maniera che chiunque più o meno può supporre.

Dr.Matteo Pacini
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