Rancore, sonno agitato, ansia, non riesco ad andare avanti serenamente
Buongiorno, ho 27 anni.
Ho avuto una bella infanzia e una brutta adolescenza, caratterizzata da insulti e ricatti emotivi per via della mia bisessualità, ho sofferto per anni di ansia, autolesionismo e attacchi di panico.
Ho iniziato ad andare in terapia a 16 anni, a 23 ho iniziato ad assumere sertralina 0, 50 mg su prescrizione della psichiatra e in questi anni ho continuato la terapia.
Nonostante gli alti e bassi ho avuto enormi miglioramenti, non ho attacchi di panico da anni, non mi taglio più, riesco a prendere ciò che mi accade più di petto che di pancia, ho compreso atteggiamenti disfunzionali che avevo e sono riuscita a correggerli nel tempo.
Negli ultimi mesi ho interrotto la terapia per mancanza di tempo e soldi.
Ultimamente però penso continuamente al passato e al futuro.
Al futuro perché nonostante mi occupi di ciò che amo il mio è un settore precario, ovunque, e l'ansia di vivere ancora in famiglia e non avere totale indipendenza e nessun tracciato per il futuro mi fa sentire una eterna adolescente incapace.
Al passato perché ci sono i 'fantasmi' di due ex che mi 'tormentano'.
Una delle due relazioni è terminata un anno fa dopo quasi 2 anni con una convivenza di pochi mesi, per volontà mia (c'erano diverse questioni, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sua dipendenza dalla pornografia a pagamento e il suo negare l'evidenza).
L'altra relazione riguarda il mio primo vero ragazzo con cui è finita più di 8 anni fa, dopo quasi 2 anni di relazione, quando mi ha lasciata per un'altra.
In questi 8 anni ci siamo riavvicinati più volte, l'ultima qualche mese fa nonostante lui sia impegnato.
Ecco, il problema in merito a loro è che... Per quanto riguarda la relazione finita un anno fa mi ritrovo spesso a pensare a lui, a quanto sia stata stupida a dargli una seconda possibilità, ma provo anche compassione perché so che non è felice.
Sogno di entrare in casa sua (dove vivevamo, anche se nel sogno la casa è completamente diversa, oltre che buia e trasandata) di nascosto, per 'spiare' come vive senza di me e poi scappare quando sta per arrivare.
Oppure sogno di essere tornata insieme a lui, ma di non volerlo e non riuscire a lasciarlo.
Con lui non ho più contatti, nemmeno sui social.
È stato lui a cercarmi un paio di volte e a febbraio ci siamo rivisti al funerale di sua madre (mi ha poi chiamato un paio di giorni dopo piangendo, chiedendomi di vederci, ma poi è sparito).
Per quanto riguarda l'altro ex provo affetto quando lo penso.
Sogno di essere tornati insieme, ma lui si dimostra scostante, oppure viene a trovarmi e ci abbracciamo con affetto.
Attualmente ho contatti sporadici con lui, nel senso che mi cerca spesso, ma io cerco di non dargli corda (a detta sua mi pensa e vuole sentirmi, se abitassimo più vicini ci riproverebbe con me.
Questo mi infastidisce).
Ecco, questi sogni mi tormentano tutte le notti.
Tutto questo mi fa sentire bloccata.
Grazie a chi saprà darmi un consiglio.
Ho avuto una bella infanzia e una brutta adolescenza, caratterizzata da insulti e ricatti emotivi per via della mia bisessualità, ho sofferto per anni di ansia, autolesionismo e attacchi di panico.
Ho iniziato ad andare in terapia a 16 anni, a 23 ho iniziato ad assumere sertralina 0, 50 mg su prescrizione della psichiatra e in questi anni ho continuato la terapia.
Nonostante gli alti e bassi ho avuto enormi miglioramenti, non ho attacchi di panico da anni, non mi taglio più, riesco a prendere ciò che mi accade più di petto che di pancia, ho compreso atteggiamenti disfunzionali che avevo e sono riuscita a correggerli nel tempo.
Negli ultimi mesi ho interrotto la terapia per mancanza di tempo e soldi.
Ultimamente però penso continuamente al passato e al futuro.
Al futuro perché nonostante mi occupi di ciò che amo il mio è un settore precario, ovunque, e l'ansia di vivere ancora in famiglia e non avere totale indipendenza e nessun tracciato per il futuro mi fa sentire una eterna adolescente incapace.
Al passato perché ci sono i 'fantasmi' di due ex che mi 'tormentano'.
Una delle due relazioni è terminata un anno fa dopo quasi 2 anni con una convivenza di pochi mesi, per volontà mia (c'erano diverse questioni, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sua dipendenza dalla pornografia a pagamento e il suo negare l'evidenza).
L'altra relazione riguarda il mio primo vero ragazzo con cui è finita più di 8 anni fa, dopo quasi 2 anni di relazione, quando mi ha lasciata per un'altra.
In questi 8 anni ci siamo riavvicinati più volte, l'ultima qualche mese fa nonostante lui sia impegnato.
Ecco, il problema in merito a loro è che... Per quanto riguarda la relazione finita un anno fa mi ritrovo spesso a pensare a lui, a quanto sia stata stupida a dargli una seconda possibilità, ma provo anche compassione perché so che non è felice.
Sogno di entrare in casa sua (dove vivevamo, anche se nel sogno la casa è completamente diversa, oltre che buia e trasandata) di nascosto, per 'spiare' come vive senza di me e poi scappare quando sta per arrivare.
Oppure sogno di essere tornata insieme a lui, ma di non volerlo e non riuscire a lasciarlo.
Con lui non ho più contatti, nemmeno sui social.
È stato lui a cercarmi un paio di volte e a febbraio ci siamo rivisti al funerale di sua madre (mi ha poi chiamato un paio di giorni dopo piangendo, chiedendomi di vederci, ma poi è sparito).
Per quanto riguarda l'altro ex provo affetto quando lo penso.
Sogno di essere tornati insieme, ma lui si dimostra scostante, oppure viene a trovarmi e ci abbracciamo con affetto.
Attualmente ho contatti sporadici con lui, nel senso che mi cerca spesso, ma io cerco di non dargli corda (a detta sua mi pensa e vuole sentirmi, se abitassimo più vicini ci riproverebbe con me.
Questo mi infastidisce).
Ecco, questi sogni mi tormentano tutte le notti.
Tutto questo mi fa sentire bloccata.
Grazie a chi saprà darmi un consiglio.
[#1]
Il senso dei sogni è evidente. Se i pensieri la tormentano, nel senso che si trova costretta a svolgerli anche se non vorrebbe, e nonostante capisca che è peggio pensarci, potrebbe esserle utile un intervento medico o psicologico per contenere questo aspetto.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta. Con intervento medico intende tornare dallo psichiatra per altri farmaci?
Comunque sì, il senso è chiaro, il problema è che non capisco perché mi si presentino continuamente questi pensieri. Razionalmente sono a posto con me stessa, non ho rimpianti, né rimorsi. A quanto pare però il mio inconscio non è d'accordo e non vorrei che mi condizionasse così tanto. Ultimamente dormo davvero male, mi sveglio stanca e spesso triste o di cattivo umore. Nel mentre che riprendo la terapia, qualcosa di naturale tipo valeriana potrebbe aiutare?
Comunque sì, il senso è chiaro, il problema è che non capisco perché mi si presentino continuamente questi pensieri. Razionalmente sono a posto con me stessa, non ho rimpianti, né rimorsi. A quanto pare però il mio inconscio non è d'accordo e non vorrei che mi condizionasse così tanto. Ultimamente dormo davvero male, mi sveglio stanca e spesso triste o di cattivo umore. Nel mentre che riprendo la terapia, qualcosa di naturale tipo valeriana potrebbe aiutare?
[#3]
"Razionalmente sono a posto con me stessa, non ho rimpianti, né rimorsi. A quanto pare però il mio inconscio non è d'accordo e non vorrei che mi condizionasse così tanto. "
No. Razionalmente rielabora il tutto in continuazione. Non ha a che vedere con le proprie posizioni, ma alla parte razionale pura, che non si risolve mai se va fuori controllo.
L'inconscio non è un concetto biologico, a meno che non lo si intenda come attività non mentale. Non c'è un motivo, c'è un come. Il motivo teorico è "capire".
Senta il medico, la dose di zoloft del resto è minima, quindi non necessariamente copre bene il meccanismo.
No. Razionalmente rielabora il tutto in continuazione. Non ha a che vedere con le proprie posizioni, ma alla parte razionale pura, che non si risolve mai se va fuori controllo.
L'inconscio non è un concetto biologico, a meno che non lo si intenda come attività non mentale. Non c'è un motivo, c'è un come. Il motivo teorico è "capire".
Senta il medico, la dose di zoloft del resto è minima, quindi non necessariamente copre bene il meccanismo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 539 visite dal 21/04/2024.
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