Neuropsichiatra

Spero che qualche gentile dottore mi risponderà e ringrazio anticipatamente.

Per la mia insonnia assumevo 20 gocce di rivotril e trittico compresse 150.

Un po’ perché volevo dismettere il clonazepam un po’ perché non facevano più effetto sono tornata dal neuropsichiatra dopo tantissimi anni.

Mi ha rimproverata per la lunga assunzione del rivotril (ammetto la mia colpa ma sino a quando dormivo non ci pensavo).

Mi ha detto di sospendere la cura in corso e mi ha introdotto surmontil in gocce (da 20 a 50 gocce e depakin 500 cmp.

Sulla dismissione del rivotril non si è soffermato molto, mi ha solo detto di eliminarlo.

Nel giro di una settimana, incautamente lo so ora, sono arrivata a 3 gocce.

Una mattina mi sono svegliata con un senso di terribile ottundimento, mi sembrava di non sentire più, gli acufeni aumentati e quel che è peggio, mancanza di aderenza con la realtà, stato questo durato per più di un mese.

Ho immediatamente consultato il medico il quale mi ha riferito di cercare altrove la causa del mio malessere perché ero attiva e vigile condizione questa che escludeva la probabilità di una conseguenza farmacologica.

Anche io non pensavo al rivotril, forse perché sostituito dal surmontil, non so.

Ho iniziato a fare controlli (ivi compresa una risonanza) ed è stato esclusa ogni patologia, ma intanto sono passati quasi due mesi.

Adesso so con certezza che la causa del mio malessere è stata il clonazepam.

Sono tornata a visita ed ho capito la sua colpa nel non aver valutato bene le conseguenze della dismissione del farmaco.

A distanza di circa due mesi posso dire di aver recuperato un buon 75% ma ancora non mi sento nel pieno della mia lucidità, in particolare gli acufeni li avverto fortissimi.

Ho paura che non tornerò più alla normalità.

Chiedo, passerà questa sintomatologia?

Il neuropsichiatra mi ha raccomandato di non riprendere assolutamente il rivotril.

Concordate con questa scelta?

Grazie a chi cordialmente risponderà.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Adesso so con certezza che la causa del mio malessere è stata il clonazepam."
No, se mai la sospensione un po' rapida, perché in una settimana quasi 2 mg è decisamente qualcosa da cui ci si aspetta un'astinenza, che tocca il picco a qualche giorno di distanza, quindi inizialmente può sembrare niente di che, poi cresce quando si credeva di essere giunti a togliere tutto.
Da qui al catastrofismo con cui vive la cosa però ce ne passa.
Il problema è tutt'altro:
a) toglie il rivotril prima che l'altra terapia inizi a funzionare
b) toglie il rivotril perché "non funziona più" , ma sospetto che voglia dire come effetto che Lei percepisce. Se è così, non si percepisce di solito a dose stabile, ma l'effetto invece non svanisce se non parzialmente. Quindi toglierlo non significa solo astinenza, ma anche togliere un effetto che era in corso.

L'insonnia va valutata meglio rispetto alle diagnosi psichiatriche generali. Poi, la cura può anche essere quella data.
Non capisco sinceramente l'atteggiamento rispetto al rivotril, assunto a dose modesta senza alcun aspetto negativo. Né il divieto di considerarne la riassunzione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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