Depressione reattiva e lavoro di tesi: come gestire lavoro, confronto col relatore e salute
Penso sia una domanda utile a molti quindi la pongo, vivendo in prima persona la sensazione di smarrimento e impossibilità di uscire da quello che si è configurato come un circolo vizioso.
Dopo aver cominciato il lavoro di tesi, ho avuto una ricaduta della mia situazione depressiva per circostanze "ambientali", familiari e di isolamento sociale, per le quali lo stress legato al lavoro di tesi è diventato insostenibile.
Ho perso i contatti con il mio relatore e mi sono concentrato sulla psicoterapia per cercare di risolvere la questione, culminata in ulteriore isolamento e pensieri negativi.
Dopo diversi mesi, ho ripreso i contatti con il prof.
e ho cercato di riprendere il passo per concludere il lavoro.
Purtroppo però il contesto in cui mi trovo non è cambiato, e ciò continua ad inficiare la mia capacità di rispettare la tabella di marcia.
Ho fatto cenno al mio relatore di aver avuto problemi di salute, ma la mia assenza sembra averlo solamente indisposto.
Ovviamente mi è stato intimato di concludere il prima possibile, ma nella mia situazione mi viene ancora difficile restare concentrato, e la frustrazione di non poter riuscire a cambiare la mia condizione mi porta a perdere ulteriormente le speranze di uscirne.
I pensieri si fanno sempre più negativi, e sembra essere ormai troppo tardi per cambiare una situazione che si protrae da troppo tempo.
Sebbene abbia cominciato da qualche settimana con 50mg di sertralina, la situazione in cui mi trovo è difficilmente sopportabile.
Non so come e se è il caso di essere più specifico sulla mia condizione con il professore, o se è troppo tardi per rimediare.
La richiesta è di terminare nel giro di un mese e mezzo il lavoro, ma in queste condizioni non credo di riuscire ad andare lontano.
Spero il contesto sia chiaro, e che sia possibile avere un vostro riscontro.
Dopo aver cominciato il lavoro di tesi, ho avuto una ricaduta della mia situazione depressiva per circostanze "ambientali", familiari e di isolamento sociale, per le quali lo stress legato al lavoro di tesi è diventato insostenibile.
Ho perso i contatti con il mio relatore e mi sono concentrato sulla psicoterapia per cercare di risolvere la questione, culminata in ulteriore isolamento e pensieri negativi.
Dopo diversi mesi, ho ripreso i contatti con il prof.
e ho cercato di riprendere il passo per concludere il lavoro.
Purtroppo però il contesto in cui mi trovo non è cambiato, e ciò continua ad inficiare la mia capacità di rispettare la tabella di marcia.
Ho fatto cenno al mio relatore di aver avuto problemi di salute, ma la mia assenza sembra averlo solamente indisposto.
Ovviamente mi è stato intimato di concludere il prima possibile, ma nella mia situazione mi viene ancora difficile restare concentrato, e la frustrazione di non poter riuscire a cambiare la mia condizione mi porta a perdere ulteriormente le speranze di uscirne.
I pensieri si fanno sempre più negativi, e sembra essere ormai troppo tardi per cambiare una situazione che si protrae da troppo tempo.
Sebbene abbia cominciato da qualche settimana con 50mg di sertralina, la situazione in cui mi trovo è difficilmente sopportabile.
Non so come e se è il caso di essere più specifico sulla mia condizione con il professore, o se è troppo tardi per rimediare.
La richiesta è di terminare nel giro di un mese e mezzo il lavoro, ma in queste condizioni non credo di riuscire ad andare lontano.
Spero il contesto sia chiaro, e che sia possibile avere un vostro riscontro.
[#1]
La domanda non ha una utilità comune, la pone in modo generico per capire cosa dovrebbe fare nella sua attuale condizione.
Avrebbe fatto una psicoterapia per quale motivo?
Il trattamento con sertralina per quale diagnosi viene prescritto?
Avrebbe fatto una psicoterapia per quale motivo?
Il trattamento con sertralina per quale diagnosi viene prescritto?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Credo sia un contesto in cui ci si possa ritrovare per qualsiasi ragione simile, per quanto "atipico" e per quanto non lo auguri a nessuno.
Ho fatto psicoterapia e ho cominciato con la sertralina per una situazione di depressione reattiva, accentuata da isolamento e dal lunghissimo periodo in cui si sta protraendo (praticamente tutti gli anni post-covid).
Ho fatto psicoterapia e ho cominciato con la sertralina per una situazione di depressione reattiva, accentuata da isolamento e dal lunghissimo periodo in cui si sta protraendo (praticamente tutti gli anni post-covid).
[#3]
E' evidente che la psicoterapia non le ha dato risultati, in qualche modo anche la terapia farmacologica sarebbe a dosaggio basso e ciò implica che i risultati sono insoddisfacenti.
Anche la questione relativa all'utilità per gli altri è da considerarsi come un sintomo.
E' possibile che lei sia distaccato in modo patologico dal sintomo e ciò potrebbe amplificare anche le sensazioni che vive.
Anche la questione relativa all'utilità per gli altri è da considerarsi come un sintomo.
E' possibile che lei sia distaccato in modo patologico dal sintomo e ciò potrebbe amplificare anche le sensazioni che vive.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 549 visite dal 19/04/2024.
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