Per quanto tempo vanno continuati gli antipsicotici dopo due episodi psicotici senza allucinazioni?
Gentili dottori,
all'età di trent'anni, dopo una storia clinica completamente libera da disturbi del genere, ho avuto il primo episodio psicotico senza allucinazioni (ma con presenza di deliri) che è durato 6 mesi fino a quando non ho iniziato la cura con Xeplion.
Essa è durata due anni, poi lo psichiatra l'ha interrotta, scalando gradualmente il farmaco.
Sono stato bene, senza assumere nessun farmaco, per un altro annetto, dopodiché ho avuto il secondo episodio psicotico, anche questo terminato immediatamente dopo l'introduzione del depot di Haldol e del Depakin.
Assumo questi farmaci dall'ottobre 2018, e al momento l'iniezione è ogni 28 giorni di 50 mg, quindi una dose piuttosto bassa.
Assumo questa dose dall'ottobre 2022.
Come accaduto nel primo episodio, sono guarito completamente dal 2018 ad oggi e sto benissimo, anche secondo il giudizio del mio psichiatra, tranne qualche difficoltà sessuale imputabile ai farmaci.
Il problema è che lo psichiatra della ASL mi ha fatto capire che vuole procedere in maniera estremamente lenta alla dismissione totale, ad esempio ha detto che nel 2025, se tutto va bene, vuole scendere a 40.
Questo stesso psichiatra, negli anni passati, mi disse che, nel caso di due episodi psicotici completamente guariti, i farmaci sarebbero dovuti continuare per cinque anni.
Trovai informazioni in tal senso anche online.
Mi chiedo se siano cambiati i protocolli o le linee guida, visto che i tempi ora si allungano.
Mi piacerebbe sapere, se possibile, per quanti anni a partire dalla risoluzione completa dei sintomi ritenete orientativamente opportuno continuare i farmaci in casi come il mio.
Un'altra psichiatra privata che ho consultato ha espresso il giudizio che, secondo lei, si potrebbe già provare a diminuirli ulteriormente e verificare se la situazione di benessere persiste senza attendere ancora anni.
Ringrazio per il vostro lavoro e resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
all'età di trent'anni, dopo una storia clinica completamente libera da disturbi del genere, ho avuto il primo episodio psicotico senza allucinazioni (ma con presenza di deliri) che è durato 6 mesi fino a quando non ho iniziato la cura con Xeplion.
Essa è durata due anni, poi lo psichiatra l'ha interrotta, scalando gradualmente il farmaco.
Sono stato bene, senza assumere nessun farmaco, per un altro annetto, dopodiché ho avuto il secondo episodio psicotico, anche questo terminato immediatamente dopo l'introduzione del depot di Haldol e del Depakin.
Assumo questi farmaci dall'ottobre 2018, e al momento l'iniezione è ogni 28 giorni di 50 mg, quindi una dose piuttosto bassa.
Assumo questa dose dall'ottobre 2022.
Come accaduto nel primo episodio, sono guarito completamente dal 2018 ad oggi e sto benissimo, anche secondo il giudizio del mio psichiatra, tranne qualche difficoltà sessuale imputabile ai farmaci.
Il problema è che lo psichiatra della ASL mi ha fatto capire che vuole procedere in maniera estremamente lenta alla dismissione totale, ad esempio ha detto che nel 2025, se tutto va bene, vuole scendere a 40.
Questo stesso psichiatra, negli anni passati, mi disse che, nel caso di due episodi psicotici completamente guariti, i farmaci sarebbero dovuti continuare per cinque anni.
Trovai informazioni in tal senso anche online.
Mi chiedo se siano cambiati i protocolli o le linee guida, visto che i tempi ora si allungano.
Mi piacerebbe sapere, se possibile, per quanti anni a partire dalla risoluzione completa dei sintomi ritenete orientativamente opportuno continuare i farmaci in casi come il mio.
Un'altra psichiatra privata che ho consultato ha espresso il giudizio che, secondo lei, si potrebbe già provare a diminuirli ulteriormente e verificare se la situazione di benessere persiste senza attendere ancora anni.
Ringrazio per il vostro lavoro e resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
[#1]
La diagnosi rimane indefinita ? E' una psicosi bipolare, visto che c'è il depakin ?
Se sì, la terapia diventa poi preventiva delle ricadute. Però, ciò non significa che gli antipsicotici debbano essere proseguiti sine die a scopo preventivo. Anzi, c'è chi dice che questo non è opportuno.
Quindi il medico vuol vedere cosa succede nel caso specifico evidentemente, calando ma lentamente per vedere se i sintomi tornano
Se sì, la terapia diventa poi preventiva delle ricadute. Però, ciò non significa che gli antipsicotici debbano essere proseguiti sine die a scopo preventivo. Anzi, c'è chi dice che questo non è opportuno.
Quindi il medico vuol vedere cosa succede nel caso specifico evidentemente, calando ma lentamente per vedere se i sintomi tornano
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile dottor Pacini,
la ringrazio della sua risposta. La diagnosi del mio medico è 295 quindi, da quello che capisco, schizofrenia.
Capisco che i farmaci vadano calati lentamente, però sembra che, nonostante il mio benessere, questa lentezza si allunghi sempre di più, e da ciò nasce la mia domanda.
Non so perché mi sia stato prescritto il depakin. Al primo episodio era stato tolto dopo alcuni mesi.
La saluto cordialmente.
la ringrazio della sua risposta. La diagnosi del mio medico è 295 quindi, da quello che capisco, schizofrenia.
Capisco che i farmaci vadano calati lentamente, però sembra che, nonostante il mio benessere, questa lentezza si allunghi sempre di più, e da ciò nasce la mia domanda.
Non so perché mi sia stato prescritto il depakin. Al primo episodio era stato tolto dopo alcuni mesi.
La saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 23/03/2024.
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