Crisi severa bisogno di aiuto

Gent.
mi Signori,

Ieri sera è successa una cosa grave, molto grave.
Tornato dopo una estenuante giornata di lavoro con mio padre ho avuto una crisi di istinti suicida, mai accaduta prima di allora.
Sono un ragazzo di 19 anni credo, con alcuni problemi molto complessi.
Un passato particolare, con una separazione che ha distrutto il mio nucleo familiare ma che credo non abbia avuto mai ripercussioni sulla mia salute psico fisica.
Premetto che in questo consulto, nei limiti del possibile, mi aprirò con voi.
Vedo i miei genitori stanchi, deboli, in lotta con un esistenza precaria e difficile, non siamo poveri ma non stiamo passando da anni un bel momento; io sto studiando medicina dopo un brillante percorso liceale ma non credo sia quello che voglio davvero; sono un ragazzo che non ha ancora conosciuto l'amore e comincio ad interrogarmi sulle mie reali attrazioni amorose ma questo non c'entra nulla o meglio è solo marginale a quello che mi è accaduto ieri.
Credo di soffrire di una grave forma di doc o altro.
Guardando un video di una ragazza con una recente storia anoressica ho cominciato a pensare "ora diventi anoressico pure tu e muori così da provocare un dispiacere immenso alla tua famiglia, in particolare a tua madre", poi siccome non bastava il pensiero della anoressia sono passato ad un pensiero suicida, perfino ho creduto di poter morire smettendo ARBITRARIAMENTE di respirare, sicché ieri sera ho avuto una crisi prima di dormire in cui senti il fiato mancarmi e ho pensato ora vai in arresto cardiaco o altro e poi la tua vita sarà un lento declinare verso la morte, tutto questo sotto gli occhi impotenti di tua madre e la tua famiglia; è come se quello che nasce come una paura un pensiero intrusivo poi prendesse vita ed io ne scorgessi le reali implicazioni reali e temessi che queste si potessero attualizzare; per capirci adesso penso in qualunque momento di poter porre fine alla mia vita e di non avere il controllo sulla mia persona razionale; il pensiero poi di arrecare un dispiacere enorme alla mia famiglia mi rende ancora più agitato ed incline a questi pensieri; io ho paura di non riuscire a vivere una vita tranquilla, ho sempre percepito una intrinseca debolezza del mio carattere, ma mai sarei arrivato a questo; vi voglio inoltre comunicare che il mio passato è costellato di tic e paranoie esagerate per tutto oltre che per IPOCONDRIE reali relative al mondo medico; sentivo il bisogno di dire a qualcuno questa cosa, mi sento malissimo, non so come affrontarla e pensare che tutti mi vedono in un modo quando dentro di me c'è questo marasma mi fa stare malissimo; vi prego aiutatemi, sono un ragazzo buono, empatico e non voglio lasciarmi andare così; ma i pensieri che sento e le realtà che pavento ho il serio timore che si possano tradurre in realtà scavalcando i confini della razionalità.
Grazie per l'ascolto gentili signori; voglio precisare che la crisi respiratoria è la forma che più mi tormenta perché non riesco a controllarla come ieri
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
E' utile che si sottoponga ad una visita psichiatrica al più presto

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Utente
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Gentilissimo dottore, ora mi sono calmato, sono in cura presso uno psicologo. Vorrei precisare che tali pensieri ansiogeni/ossessivi non sono nuovi per me e, vorrei sottolineare, essi non hanno MAI riguardato il suicidio, perché ad esso non ho mai pensato. Infatti io mi sono agitato proprio perché tale pensiero ha riguardato la sfera vita/morte. Ma le potrei citare un episodio simile accaduto due anni fa; vidi un signore giocare alle macchinette e all'inizio lo guardavo con interesse, allora ho cominciato a pensare di diventare ludopatico e di perdere tutto (famiglia e affetti); e ci ho creduto davvero! Per 15 minuti panico totale, ansia massima, poi mi sono calmato ed è evidente che ludopatico non sono diventato. Pertanto mi domando da dove vengano fuori questi pensieri che mi portano a credere di poter perdere la ragione e mi fanno stare malissimo. Aggiungo che è un periodo che mi sento un poco depresso per svariate ragioni. La mia domanda allora è lei crede che, prima di parlare di farmaci, mi sia sufficente un percorso psicologico?
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