Quale antidepressivo mi consigliereste dopo 7 anni di Escitalopram e 2 anni di Venlafaxina?
Gentili dottori,
mi rivolgo a questo blog per un quesito riguardante la mia terapia farmacologica, legata al mio percorso di vita, sin dalla più tenera età, accompagnato da forti difficoltà emotive e relazionali, che hanno generato una situazione di marcata solitudine, concretizzatasi con l’assenza quasi totale di relazioni interpersonali più intime, nonché la mancanza di iniziativa nell’intraprendere un reale progetto di vita (lavoro, prosecuzione degli studi, in generale aprirsi al mondo).
In sintesi, ho iniziato ad assumere Escitalopram 10mg prescrittomi dallo psichiatra (privato) da inizio 2014 fino a gennaio 2022.
Il periodo molto difficile per il quale ho iniziato a prendere un antidepressivo nel 2014, l’ho superato pian piano e devo dire che anche grazie al farmaco mi sono stabilizzato emotivamente nell’arco di 6/12 mesi.
Tuttavia, ho continuato a prendere l’antidepressivo, un po’ per paura di sospendere e di ricadere.
Devo precisare che ho tentato 2 volte di abbandonare del tutto il farmaco (sospendendo molto gradualmente), riuscendoci e restando senza farmaco per 3/4 mesi.
Tuttavia per diversi motivi (mia percezione di sentirmi più giù di morale e ansie che sono riaffiorate) ho deciso, assieme al mio medico di famiglia di riprendere con la terapia.
Dopo un ennesimo periodo buio, nel gennaio 2022 ho deciso di rivolgermi al CSM della mia città.
Lo psichiatra decide di cambiarmi la terapia a Venlafaxina 150mg.
Nel corso del tempo ho intenzionalmente abbassato/rialzato il dosaggio (per un periodo stavo a 75mg, poi 112, 5mg ecc.
) in quanto a 150mg non mi sentivo proprio a mio agio (probabilmente per via dell’effetto noradrenergico a partire dai 150mg).
Negli ultimi 12 mesi ho provato un paio di volte a sospendere del tutto il farmaco per i più svariati motivi: mancanza di reali benefici rispetto alle mie difficoltà e stanco delle non indifferenti disfunzioni sulla sfera sessuale.
Ancora una volta ho sempre dovuto riprendere il farmaco per ragioni ben precise: sintomi da sospensione, percezione di destabilizzazione emotiva e sensazione di non avere quell’supporto farmacologico che mi potesse aiutare.
L’attuale psichiatra ha provato ad affiancare altri farmaci in base alle mie sintomatologie, tra cui Olanzapina 50mg x 1/2 mesi, poi Amisulpiride 25mg + Pregabalin x 2/3 mesi; farmaci tutti interrotti a causa degli avversi effetti collaterali.
Capisco che è molto difficile dare un giudizio/consiglio da persona esterna, in quanto non ho descritto nulla riguardo alle mie difficoltà psicologiche e quelle che mi affliggono tutt’ora.
La mia domanda è la seguente: Da un punto di vista prettamente farmacologico, ha senso tentare con un altro antidepressivo o riassumere un SSRI, e se si, quale?
L’obiettivo è quello di aiutarmi a superare un po’ le mie paure, riuscendo anche a darmi una spinta emotiva e ritrovare un supporto per poter pian piano riaccendere una luce nei miei occhi.
Spero di poter contare sul vostro aiuto! Vi ringrazio di cuore!
mi rivolgo a questo blog per un quesito riguardante la mia terapia farmacologica, legata al mio percorso di vita, sin dalla più tenera età, accompagnato da forti difficoltà emotive e relazionali, che hanno generato una situazione di marcata solitudine, concretizzatasi con l’assenza quasi totale di relazioni interpersonali più intime, nonché la mancanza di iniziativa nell’intraprendere un reale progetto di vita (lavoro, prosecuzione degli studi, in generale aprirsi al mondo).
In sintesi, ho iniziato ad assumere Escitalopram 10mg prescrittomi dallo psichiatra (privato) da inizio 2014 fino a gennaio 2022.
Il periodo molto difficile per il quale ho iniziato a prendere un antidepressivo nel 2014, l’ho superato pian piano e devo dire che anche grazie al farmaco mi sono stabilizzato emotivamente nell’arco di 6/12 mesi.
Tuttavia, ho continuato a prendere l’antidepressivo, un po’ per paura di sospendere e di ricadere.
Devo precisare che ho tentato 2 volte di abbandonare del tutto il farmaco (sospendendo molto gradualmente), riuscendoci e restando senza farmaco per 3/4 mesi.
Tuttavia per diversi motivi (mia percezione di sentirmi più giù di morale e ansie che sono riaffiorate) ho deciso, assieme al mio medico di famiglia di riprendere con la terapia.
Dopo un ennesimo periodo buio, nel gennaio 2022 ho deciso di rivolgermi al CSM della mia città.
Lo psichiatra decide di cambiarmi la terapia a Venlafaxina 150mg.
Nel corso del tempo ho intenzionalmente abbassato/rialzato il dosaggio (per un periodo stavo a 75mg, poi 112, 5mg ecc.
) in quanto a 150mg non mi sentivo proprio a mio agio (probabilmente per via dell’effetto noradrenergico a partire dai 150mg).
Negli ultimi 12 mesi ho provato un paio di volte a sospendere del tutto il farmaco per i più svariati motivi: mancanza di reali benefici rispetto alle mie difficoltà e stanco delle non indifferenti disfunzioni sulla sfera sessuale.
Ancora una volta ho sempre dovuto riprendere il farmaco per ragioni ben precise: sintomi da sospensione, percezione di destabilizzazione emotiva e sensazione di non avere quell’supporto farmacologico che mi potesse aiutare.
L’attuale psichiatra ha provato ad affiancare altri farmaci in base alle mie sintomatologie, tra cui Olanzapina 50mg x 1/2 mesi, poi Amisulpiride 25mg + Pregabalin x 2/3 mesi; farmaci tutti interrotti a causa degli avversi effetti collaterali.
Capisco che è molto difficile dare un giudizio/consiglio da persona esterna, in quanto non ho descritto nulla riguardo alle mie difficoltà psicologiche e quelle che mi affliggono tutt’ora.
La mia domanda è la seguente: Da un punto di vista prettamente farmacologico, ha senso tentare con un altro antidepressivo o riassumere un SSRI, e se si, quale?
L’obiettivo è quello di aiutarmi a superare un po’ le mie paure, riuscendo anche a darmi una spinta emotiva e ritrovare un supporto per poter pian piano riaccendere una luce nei miei occhi.
Spero di poter contare sul vostro aiuto! Vi ringrazio di cuore!
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Non può chiedere quale modifica fare sulla sua terapia neanche portando il discorso su questioni ipotetiche.
Se ritiene di non avere avuto un trattamento sufficientemente risolutivo della sua terapia è utile che rivolga la questione al suo curante.
Se ritiene di non avere avuto un trattamento sufficientemente risolutivo della sua terapia è utile che rivolga la questione al suo curante.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 472 visite dal 15/03/2024.
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