Disturbo bipolare di tipo misto

Buonasera gentilissimi Dottori,
avevo già chiesto dei consulti su questo sito ma ad oggi le cose sono cambiate.

Ho incontrato una psichiatra che finalmente è riuscita ad inquadrarmi nel modo corretto e a definire una diagnosi: Disturbo bipolare di tipo II con episodi misti.

Per anni sono stata curata e diagnosticata in modo scorretto.
Ansia, Doc, Depressione unipolare ecc ecc... tutti sintomi a questo punto di qualcosa di diverso sotto.

E' arrivata a questa conclusione perché nonostante i tanti antidepressivi cambiati nel corso degli anni non ho mai avuto una remissione totale dei sintomi.

Ho scoperto poi che gli antidepressivi possono addirittura peggiorare il quadro bipolare.

Quindi da pochissimi giorni dopo essere riuscita a togliere gli antidepressivi ho iniziato la cura con il litio.

La mia domanda: da quello che ho capito il disturbo bipolare è una malattia che rimane nel tempo.
Non passa.
Si possono curare i singoli episodi ma comunque la malattia è cronica.
Significa quindi che tende a ripresentarsi?
Se il litio dovesse aiutarmi a stare meglio potrei ritornare a stare male come sto ora fra qualche anno?
Oppure è un discorso "valido" solo per fasi maniaco depressive?
Ci tengo a dire che non ho mai avuto episodi nè maniacali nè tantomeno ipomaniacali.

Sono depressa e agitata con ansia a mille, irrequietezza, confusione mentale.

L'ultima domanda che vorrei farvi: ho delle idee di riferimento.
Mi accorgo di farle e mi accorgo anche della stupidità di quei contenuti.
Ho l'impressione che il mondo ogni tanto giri intorno a me, non ne sono convinta, è più qualcosa che riguarda l'impressione, il presentimento.
Essendo che so che negli stati misti il 50% circa dei pazienti manifesta anche sintomi psicotici volevo capire se questi pensieri sono deliri veri e propri oppure soltanto paure.
Ho davvero l'impressione che ogni tanto il mondo giri intorno a me, razionalizzando però mi rendo conto che non è così. Le casualità della vita mi rendono un po' paranoica e non fanno altro che accentuare questo mio dubbio.
Concludendo.
Chi ha idee/deliri di riferimento si rende conto dell'insensatezza di questi pensieri ma comunque ha il dubbio oppure è convinto al 100%?
Non capisco la differenza tra idee di riferimento e deliri di riferimento.

Grazie a chi avrà voglia di leggermi e di rispondermi.

Saluti
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Ci tengo a dire che non ho mai avuto episodi nè maniacali nè tantomeno ipomaniacali."

Perché ci tiene ? Che non ne abbia avuto di maniacali è scritto nella diagnosi, che non ne abbia avuti di ipomaniacali è dubbio, poiché le persone non li indicano né vivono spesso come tali, ma comunque il medico ha specificato che sono episodi misti.

Però al di là di questo mi sembra che le sia presa la preoccupazione della diagnosi. Sta facendo ragionamenti su sintomi che non la riguardano, e su eventualità che finiscono per andare fuori dalla diagnosi che le è stata comunicata. Ma soprattutto si fissa su aspetti che comunque erano gli stessi anche con altre diagnosi: se era depressione unipolare, non poteva tornare, non ci potevano essere ricadute, non poteva durare a lungo ?
Per cui, la diagnosi in questo senso non ha introdotto alcun elemento nuovo. Ma ora se ne sta preoccupando in maniera probabilmente ripetitiva e martellante. Non va alimentato tutto questo con informazioni e dettagli.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno,
ci tengo a dire non voleva essere una considerazione di superiorità. Era solo una precisazione che ci tenevo a fare perché purtroppo ho avuto delle brutte esperienze con conseguenti cure e diagnosi sbagliate che non mi hanno portata da nessuna parte, se non a peggiorare la mia situazione ogni giorno di più. Sono d'accordo che la persona interessata potrebbe non accorgersi di avere episodi ipomaniacali ma le persone a me care che mi vivono tutti i giorni forse si? Non si sono mai accorte di nulla perché di episodi ipo non li ho mai avuti. Lo stato misto è stato dedotto dalla presenza in contemporanea di umore depresso ma di agitazione, nervosismo, irrequietezza e dal fatto che mi sento "tormentata".

La preoccupazione della diagnosi certo che c'è. Perchè come le ripeto ho avuto nel corso del tempo tutte le diagnosi del mondo. Di base mi hanno sempre visto come una persona ansiosa e quindi ogni cosa che dico oppure faccio è basata "hai l'ansia". Non è proprio così, certe cose non le posso controllare. E non darei sempre e solo la colpa all'ansia perché l'ansia si può razionalizzare. Magari non in piena crisi ma dopo 8 anni secondo lei non si può fare? Nel mio caso non è così.

La domanda che le ho fatto che riguarda la cronicità del disturbo è perché il bipolarismo è considerato una malattia cronica. Mentre ad esempio altre condizioni non lo sono. Perciò credo che la mia domanda sia lecita.

Invece perché dice che faccio ragionamenti su sintomi che non mi riguardano? Io ho davvero idee di riferimento, non gliel'ho scritto così tanto per..
Sono tormentata dal fatto che perennemente mi sento dentro ad un sogno. Anche se razionalizzo non passa, dentro al sogno mi ci sento sempre. E arrivo a pensare che il mondo sia un complotto, che ci sia qualcosa che mi sfugge e che non riesco a capire. E poi mi capitano tantissime casualità che non fanno altro che aumentare questa sensazione che tutto in realtà sia finto perché gira intorno a me.

L'ultima cosa che ci tengo a dire. A questo punto della mia vita ho il diritto di sapere con esattezza di cosa soffro, ho come l'impressione sempre e perenne che qualcosa davvero ci sia sotto e che non mi voglia venir detta la verità. E purtroppo questo pensiero mi capita di farlo anche con i miei familiari e la cosa mi distrugge.

Spero di essermi spiegata al meglio
Se vorrà attendo una sua risposta, grazie
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Perciò credo che la mia domanda sia lecita."

Non so, non siamo in tribunale. Più che altro no, non mi risulta la premessa, è quello che cercavo di dirle. Questa cronica e le altre no ?...No, non direi.
Riguardo al resto, l'importante è che i suoi sintomi li conosca il suo medico. Ma presumo glieli abbia riferiti anche a lui.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
Utente
Utente
Perciò mi sta dicendo che tutte le condizioni mentali sono croniche.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
No, le sto dicendo che comunque possono esserlo. E cronico non significa che si esprime in maniera continua.

Dr.Matteo Pacini
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[#6]
Utente
Utente
Ok grazie.. perciò cosa significa cronico?
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Cronico ha due significati: che perdura nel tempo, o che è durato già un certo tempo al momento dell'osservazione. Il primo significato può significare che si esprime in maniera continuativa, o intermittente.

Dr.Matteo Pacini
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