Desiderio di morte, quando è preoccupante?
Buongiorno,
Soffro di depressione, ansia e disturbo post traumatico a seguito del suicidio del mio compagno un anno e mezzo fa.
Sono in cura farmacologica e seguo sedute di terapia 1/settimana.
Purtroppo sto affrontando molto male questa perdita ne sto soffrendo moltissimo, la mia vita ne è pesantemente influenzata.
Ultimamente provo un forte e costante desiderio di morire, guidando mi ritrovo a pensare " adesso non curvo vado dritta contro il muro e muoio" oppure attraversando la strada mi dico " se mi investe un camion mi fa solo un favore"... sono solo alcuni degli esempi che potrei fare, la cosa è sempre più ricorrente, continua.
Lo so che sono solo pensieri però mi spaventano molto, mi sento sempre al limite di poter fare qualche gesto estremo, a volte agisco anche in maniera incosciente portandomi al limite del pericolo per poi tirarmi indietro all' ultimo.
Spesso ho delle fortissime crisi e in quel momento ho molta paura di perdere il controllo e decidere di non vivere più, purtroppo i mezzi per agire li avrei visto il mio lavoro.
Ho un buon rapporto con il mio medico psichiatra, ma ho una gran paura di parlargli di questa cosa perché temo che possa pensare che sono francamente suicidale e agire per un ricovero forzato, il che sicuramente annienterebbe quel poco che rimane di funzionale nella mia vita e mi metterebbe in enorme difficoltà.
Non voglio suicidarmi perché ho fin troppo chiaro cosa succede a chi resta, ho due genitori anziani che vivono all'estero e con i quali non ho molti contatti, però li amo molto comunque non voglio dargli questo dolore.
Questi pensieri sono sempre più frequenti, mi chiedevo se, non essendoci un vero e proprio piano possano essere considerati solo come sintomo non preoccupante della depressione e del trauma, o se devo preoccuparmi seriamente di questa cosa, e se può evolversi in una via di fatto...
Grazie a chi mi risponderà
Soffro di depressione, ansia e disturbo post traumatico a seguito del suicidio del mio compagno un anno e mezzo fa.
Sono in cura farmacologica e seguo sedute di terapia 1/settimana.
Purtroppo sto affrontando molto male questa perdita ne sto soffrendo moltissimo, la mia vita ne è pesantemente influenzata.
Ultimamente provo un forte e costante desiderio di morire, guidando mi ritrovo a pensare " adesso non curvo vado dritta contro il muro e muoio" oppure attraversando la strada mi dico " se mi investe un camion mi fa solo un favore"... sono solo alcuni degli esempi che potrei fare, la cosa è sempre più ricorrente, continua.
Lo so che sono solo pensieri però mi spaventano molto, mi sento sempre al limite di poter fare qualche gesto estremo, a volte agisco anche in maniera incosciente portandomi al limite del pericolo per poi tirarmi indietro all' ultimo.
Spesso ho delle fortissime crisi e in quel momento ho molta paura di perdere il controllo e decidere di non vivere più, purtroppo i mezzi per agire li avrei visto il mio lavoro.
Ho un buon rapporto con il mio medico psichiatra, ma ho una gran paura di parlargli di questa cosa perché temo che possa pensare che sono francamente suicidale e agire per un ricovero forzato, il che sicuramente annienterebbe quel poco che rimane di funzionale nella mia vita e mi metterebbe in enorme difficoltà.
Non voglio suicidarmi perché ho fin troppo chiaro cosa succede a chi resta, ho due genitori anziani che vivono all'estero e con i quali non ho molti contatti, però li amo molto comunque non voglio dargli questo dolore.
Questi pensieri sono sempre più frequenti, mi chiedevo se, non essendoci un vero e proprio piano possano essere considerati solo come sintomo non preoccupante della depressione e del trauma, o se devo preoccuparmi seriamente di questa cosa, e se può evolversi in una via di fatto...
Grazie a chi mi risponderà
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Il sintomo è presente e va quindi valutato sia come possibilità concreta che come pensiero intrusivo.
Dovrebbe parlarne con il suo psichiatra per poter far modificare la terapia in modo da ridurlo.
Lo psicoterapeuta è a conoscenza di questa cosa?
Dovrebbe parlarne con il suo psichiatra per poter far modificare la terapia in modo da ridurlo.
Lo psicoterapeuta è a conoscenza di questa cosa?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie dottore per la risposta,
Il mio psichiatra è anche psicoterapeuta per cui appunto non gli ho spiegato nel dettaglio questi miei pensieri.
Mi ha chiesto in più di un occasione se ero suicidale e io mi sono limitata a rispondere che ogni tanto penso alla morte, ma senza entrare nel dettaglio.
Lei crede che da una situazione in cui diventa un pensiero ricorrente sia possibile che io diventi pericolosa per me stessa?
Il mio psichiatra è anche psicoterapeuta per cui appunto non gli ho spiegato nel dettaglio questi miei pensieri.
Mi ha chiesto in più di un occasione se ero suicidale e io mi sono limitata a rispondere che ogni tanto penso alla morte, ma senza entrare nel dettaglio.
Lei crede che da una situazione in cui diventa un pensiero ricorrente sia possibile che io diventi pericolosa per me stessa?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 17/02/2024.
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