Alzheimer e insonnia: cosa fare

Salve.
Mio padre ha 86 anni, con Alzheimer da circa dieci.
Lui fisicamente in ottima forma, cammina ancora e più o meno bene, nessun disturbo a livello prettamente fisico.
Purtroppo non ci riconosce più e non riesce a parlare, lo fa a modo suo e a casa si fa finta di capire.
Non è di difficile gestione di giorno.
La mattina si fa vestire, esce con mia madre e, a parte la parola e il deficit cognitivo, tutto sommato non da problemi.
Durante pomeriggio e sera passa il tempo seduto sul divano davanti alla TV ed ogni tanto passeggiando per casa.
Si addormenta facilemnte davanti la TV finché è giorno.
Il problema è la notte.
Non ne vuole a che sapere di coricarsi a letto e quando anche lo fa sotto nostri pressanti inviti, dopo circa dieci minuti si alza e comincia a camminare per casa e fare cose strane.
Tralascio il mangiare, perché divora tutto (ma credo centrino molto le medicine) diventa pericoloso perché apre finestre, porte, smonta tutto quello che trova ed ogni dieci minuti entra in camera da letto accendendo luci e svegliando mia madre borbottando frasi senza senso.
Tutto questo lo ripete fino al mattino.
Stiamo lottando da più di un anno per cercare di venire a capo di questo disagio notturno che scombussola tutta la famiglia e di conseguenza tutta la routine quotidiana.
il problema è che non esiste medicina che faccia effetto su di lui.
Si è arrivati a prescrivere in sequenza a partire dalla sera Olanzapina, Depakin crono, poi trittico dopo cena, halcion prima di coricarsi e all'occorrenza 5 gocce di eumitil.
Eppure, dopo tutto questo, come se non avesse preso nulla.
La cura fa effetto forse solo la prima notte in cui si aggiunge un nuovo farmaco ma poi il nulla.
In genere si corica dopo le sei del mattino per solo qualche ora Ovviamente di giorno dorme molto, però preciso che non il problema del sonno non si risolve neanche tenendolo sveglio dutante la giornata.
E' come se la notte di trasformasse.
Vorremmo sapere, anche per evitare di arrivare a prendere decisioni drastiche a cui non vorremmo arrivare, se sia possibile in quelche modo far si che la notte lo si faccia dormire, perché altrimenti mia madre non può continuare ad occuparsi di lui, non riuscendo a chiudere occhio di notte.
Comprendo che le risposte saranno dirette a rivolgerci a medici specialisti non potendo voi fare diagnosi online.
Chiedo solamente se esistono medicinali che riescano a indurre il sonno a soggetti in queste condizioni.
Magari serve solo trovare la combinazione giusta?
! Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
"all'occorrenza 5 gocce di eumitil."

Questo non ha proprio senso tecnicamente.
Per il resto, stiamo parlando della gestione di una persona in un ambiente che è difficile possa essere quello condiviso con altri e funzionale alla vita degli altri, senza che ciò diventi un problema.
L'olanzapina può aumentare la fame, questo sì.
Ma il comportamento in generale può essere contenuto, ma empiricamente, cioè provando medicinali pensati tuttavia per altre malattie, non per questa.

In questi casi approntare un ambiente dedicato o considerare la residenza sanitaria è un'opzione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
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Grazie della risposta. Si certamente l'ambiente non aiuta anche se è una casa grande su più piani, pensavamo di ritagliare una parte ( appartamento superiore) per lui ma di certo ha bisogno di un aperosna che lo segue. Di giorno starebbe con noi perché come ho detto sta bene, è rilassato, riconosce il suo ambiente e sa muoversi tra le varie stanze, mentre fuori da esso è spaesato. Vorremmo utilizzare il piano superiore per la notte, in modo che possa dormire con qualcuno che lo controlli, ma non si riesce a trovare nessuna figura specializzata che la notte sia disposta a stargli dietro. Anche per andare in bagno ha bisogno di qualcuno che gli indichi dove si trova altrimenti, specie per la minzione tende a farla dove capita ( problema della notte, di giorno riconosce in genere il bagno).
Da quello che leggo, lei sta dicendo che a parte la soluzione di una residenza dedicata ( cosa che vorremmo per ora accantonare) c'è la possibilità che sperimentando, si trovino in medicinali adatti a lui che gli inducano il sonno, ho capito bene ? Grazie di nuovo
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Ma non si tratta solo di indurre il sonno, significa farlo in un soggetto che ha una demenza, quindi non è che fa quello che fa perché non dorme.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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