Sonno, venlafaxina, ecc

Buongiorno, scrivo sperando mi possiate dare un consiglio circa il mio disturbo, di depressione maggiore di vecchia data e disturbi del sonno.
La terapia farmacologica è è sempre stata efficace negli anni per quanto riguarda il disturbo depressivo, tuttavia negli ultimi anni si è accentuato il problema del sonno.
La terapia adesso è:

ZARELIS 225 mg o EFEXOR 150+75 o al mattino
LAROXYL 10 mg alla sera
TRITTICO 100 mg alla sera
OLANZAPINA 2, 5 mg alla sera
ZOLPIDEM 1/2 compressa mezz'ora prima di andare a dormire

Capita un paio di volte a settimana che, nonostante abbia dormito almeno 8 - 9 h, mi sveglio con leggero mal di testa che aumenta nel corso della giornata, o sensazione di non aver ben riposato, di tensione mentale o irritabilità.
E' una questione probabilistica...con 9h ho l'80% di probabilità di non avere disturbi il giorno dopo, con 8h siamo al 50%.
Il problema è che anche volendo, spesso non riesco a dormire 9h.
Non so se si possa parlare di insonnia dormendo una quantità di ore che per la maggior parte delle persone è più che sufficiente.
E quando ho il problema descritto sopra l'unica soluzione che risolve il problema è cercare di fare un riposino nel corso della giornata, cosa che spesso non riesco a fare perchè in questo stato di tensione mentale non riesco a prendere sonno e il problema si trascina fino alla sera.
A niente servono medicinali da banco tipo quelli per il mal di testa.

Io volevo capire se ci sono ancora margini di intervento presso il quale ho fatto 4 visite negli ultimi 4 mesi.
L'unico farmaco che non è stato toccato è lo ZARELIS 225 mg.

Secondo voi ZARELIS a questo dosaggio può creare disturbi del sonno o sonno non riposante, seppur preso la mattina?
E' un problema piuttosto invalidante nei giorni in cui capita, dovendo lavorare.
La venlafaxina la prendo da 10 anni almeno e per l'umore ha sempre funzionato bene e tutt'ora questo va bene.
Esistono altre strade percorribili?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Tenga conto che "indurre" il sonno non significa indurre l'addormentamento, per cui concentrare l'attenzione sul sonno come fattore separato rischia di portare all'impilamento di farmaci per il sonno senza un vantaggio definitivo.
Il problema può essere che l'aumentato bisogno di sonno è un sintomo residuo. Questo spiegherebbe come mai forzandolo si ottiene un effetto negativo.
Quindi forse il miglioramento della risposta antidepressiva è l'obiettivo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie per le sue considerazioni. Ho un equilibrio delicatissimo. Basti pensare al fatto che soffro anche del "problema del lunedì": questo giorno della settimana, inteso come primo giorno di lavoro dopo 2 giorni di riposo, per me è sempre un giorno problematico. I sintomi sono gli stessi di quando non ho riposato bene che ho elencato prima, incluso bruciore agli occhi. Nessuno è mai riuscito a spiegarmi il perchè. In 25 anni di lavoro ho notato che questi disturbi (del sonno e del 'lunedì) sono maggiori se la terapia include Zoloft e minimi o assenti se la terapia include Mutabon forte o Laroxyl ma a dosaggi alti. E' chiaro che vorrei evitare che il mio psichiatra mi prescrivesse Mutabon forte visti effetti metabolici e limitanti sull'umore come da me sperimentato. Anche Olanzapina inizialmente quando lo psichiatra me la introdusse ad ottobre al posto di Abilify ebbi una buona risposta sul sonno e la mattina ero ben riposato. Ora però mi pare che il suo effetto sia svanito. Abbiamo provato anche un altra terapia con Laroxyl a 25 mg senza Olanzapina, ma andava peggio. Da qui la reintroduzione di Olanzapina. In tutta onestà la prescrizione per il Trittico sarebbe da 50 mg, ma io non posso andare dallo psichiatra con con questa frequenza, e ho deciso da sabato scorso di provare a prendere 2 cpr la sera. Oggi sono nuovamente alle prese col problema in questione, quindi mi pare di poter dire che l'esperimento è già fallito. Forse la formulazione RP farebbe al caso mio?
E' vero quanto dice che per adesso stiamo ottenendo solo l'impilazione dei farmaci senza ottenere grandi benefici però la terapia antidepressiva mi sembra già abbastanza piena, sbaglio? e Il mio umore è ottimo e non ho ansia. E' una questione di qualità e non di quantità? ad es. leggevo su questo portale che la venlafaxina a 225 mg ha una funzione diversa rispetto ai dosaggi inferiori. Può essere questo il problema o è da escludere? Consideri che attuo tutte le regole di igiene del sonno, aggiungendo che non bevo oltre le ore 18, perchè rischio di dovermi alzare di notte per andare in bagno, e sò che se questo succede, aumentano di molto le probabilità dei problemi descritti il giorno dopo. Questo per dire che non ho altri margini di intervento non farmacologici. Ne parlerò col mio psichiatra, intanto se riesce a chiarirmi i dubbi, io la ringrazio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Se la quota ansiosa è irrisolta (sovrastimolazione non direi visto che ha bisogno di dormire molto) punterei a trovare una soluzione migliore per questo obiettivo, che è quello primario. Nel contesto di questo il sonno di solito migliora. Qualche volta si aggiunge in più, ma spesso queste aggiunte sono legate ad una preoccupazione piuttosto che al fatto che ci sia bisogno alla sera di un innesco al sonno.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Scusi dottore, ma non ho mica capito cosa intende. Io non ho per niente ansia, perchè dice "se la quota ansiosa è irrisolta"?
E non ho capito neanche il discorso delle aggiunte.
Per l'innesco del sonno prendo zolpidem perchè fatico un pò a prendere sonno , ma il problema di solito ce l'ho se mi sveglio troppo presto o mi sono svegliato troppe volte durante la notte.
Può spiegarmi il tutto in maniera più semplice? grazie tante
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