Terapia antidepressivi
Buonasera, avrei bisogno di un consulto per la situazione di mia madre che sembra non avere soluzione.
Donna, 62 anni nell'estate 22 a causa di sciatica forte e invalidante interrompe citalopram 20mg per assunzione di antidolorifici.
Premetto che purtroppo non sapevo che mia madre prendeva da anni l'antidepressivo con prescrizione del medico di base.
In autunno non stando bene lo stesso gli prescrive escitalopram 20mg.
A gennaio 23 mia madre chiede aiuto e la situazione viene presa in carico dal cps che cambia la terapia con la venlafaxina 75mg.
In poco tempo peggiora con malessere, svalutazione, sensi di colpa, non mangia e non si alza dal letto, prima viene introdotta l'olanzapina 5mg, poi a febbraio viene ricoverata.
Alla dimissione assume velanfaxina 75mg e olanzapina 10mg.
Nella primavera il cps aumenta la velanfaxina a 150 mg sempre con olanzapina 10mg.
In estate non essendoci miglioramenti viene cambiata la terapia con la reboxeina.
In poco tempo l'ansia aumenta, con paranoie, movimenti poco controllati, rinizia a non bere e mangiare.
A luglio viene ricoverata e alle dimissioni risulta la diagnosi depressione maggiore con episodi ricorrenti con sintomi psicotici.
Assume citalopram 40 mg e olanzapina 10 mg.
Questo autunno dagli esami del sangue è emerso il diabete di tipo 2.
Mia mamma oggi risulta spenta, spesso confusa, non riesce a concentrarsi e con umore triste.
Nell'ultimo incontro in cps la olanzapina è stata sostituita con la quetiapina 50 mg.
Sono passate tre settimane ma non ci sono miglioramenti se non assenza e stordimento.
Viene seguita da psicoterapeuta ma cosi non riesce a lavorare.
Non so più cosa fare, ho chiesto un consulto da medico privato ma non c'è stata intenzione di presa in carico della situazione.
Mia madre non ha assunto troppi farmaci in poco tempo?
Non è che il malessere sono gli effetti dei farmaci?
Ha senso assumere la quetiapina che non la rende attiva?
Spero in un aiuto grazie
Donna, 62 anni nell'estate 22 a causa di sciatica forte e invalidante interrompe citalopram 20mg per assunzione di antidolorifici.
Premetto che purtroppo non sapevo che mia madre prendeva da anni l'antidepressivo con prescrizione del medico di base.
In autunno non stando bene lo stesso gli prescrive escitalopram 20mg.
A gennaio 23 mia madre chiede aiuto e la situazione viene presa in carico dal cps che cambia la terapia con la venlafaxina 75mg.
In poco tempo peggiora con malessere, svalutazione, sensi di colpa, non mangia e non si alza dal letto, prima viene introdotta l'olanzapina 5mg, poi a febbraio viene ricoverata.
Alla dimissione assume velanfaxina 75mg e olanzapina 10mg.
Nella primavera il cps aumenta la velanfaxina a 150 mg sempre con olanzapina 10mg.
In estate non essendoci miglioramenti viene cambiata la terapia con la reboxeina.
In poco tempo l'ansia aumenta, con paranoie, movimenti poco controllati, rinizia a non bere e mangiare.
A luglio viene ricoverata e alle dimissioni risulta la diagnosi depressione maggiore con episodi ricorrenti con sintomi psicotici.
Assume citalopram 40 mg e olanzapina 10 mg.
Questo autunno dagli esami del sangue è emerso il diabete di tipo 2.
Mia mamma oggi risulta spenta, spesso confusa, non riesce a concentrarsi e con umore triste.
Nell'ultimo incontro in cps la olanzapina è stata sostituita con la quetiapina 50 mg.
Sono passate tre settimane ma non ci sono miglioramenti se non assenza e stordimento.
Viene seguita da psicoterapeuta ma cosi non riesce a lavorare.
Non so più cosa fare, ho chiesto un consulto da medico privato ma non c'è stata intenzione di presa in carico della situazione.
Mia madre non ha assunto troppi farmaci in poco tempo?
Non è che il malessere sono gli effetti dei farmaci?
Ha senso assumere la quetiapina che non la rende attiva?
Spero in un aiuto grazie
[#1]
La sintomatologia non dipende dai farmaci.
Se dubita del trattamento deve chiarire questo aspetto con i curanti.
Se dubita del trattamento deve chiarire questo aspetto con i curanti.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Dr Ruggiero la ringrazio per il riscontro.
Capisco che la sintomatologia non dipende dai farmaci, ma dalla malattia.
Allo stesso tempo vedo solo tentativi da più di un anno di farmaci su farmaci senza miglioramento del problema e con l'aggiunta di effetti collaterali.
Come ho detto ho cercato di rivolgermi anche ad un altro specialista per avere una seconda opinion, ma a parte dirmi "gli potrei cambiare tutta la terapia" e poi non consigliarci di farlo visto i due ricoveri in un anno....non ho ottenuto.
Ho provato a scrivere qui per capire con qualche esperto almeno se tutto questi cambiamenti fatti nella terapia hanno un senso...perché per chi non è del mestiere diventa davvero difficile, in questa situazione, avere speranza di una soluzione. Non intendo definitva, ma almeno migliorativa...
Capisco che la sintomatologia non dipende dai farmaci, ma dalla malattia.
Allo stesso tempo vedo solo tentativi da più di un anno di farmaci su farmaci senza miglioramento del problema e con l'aggiunta di effetti collaterali.
Come ho detto ho cercato di rivolgermi anche ad un altro specialista per avere una seconda opinion, ma a parte dirmi "gli potrei cambiare tutta la terapia" e poi non consigliarci di farlo visto i due ricoveri in un anno....non ho ottenuto.
Ho provato a scrivere qui per capire con qualche esperto almeno se tutto questi cambiamenti fatti nella terapia hanno un senso...perché per chi non è del mestiere diventa davvero difficile, in questa situazione, avere speranza di una soluzione. Non intendo definitva, ma almeno migliorativa...
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 786 visite dal 23/01/2024.
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