Olanzapina contro ansia e ossessioni
Sono stato oggi all'appuntamento presso il CSM, dove mi è stato detto di iniziare per 15gg con Xanax e sertralina a 50mg, per poi passare a olanzapina, a fronte di un mio stato ansioso emerso in tutta la sua intensità durante il colloquio.
Ho chiesto espressamente alla dottoressa se questa ansia fosse attribuibile agli stati misti (era la mia paura più forte, nelle ultime notti), ma la stessa lo ha escluso, dopo avermi domandato se fossi mai stato in ipomania (domanda alla quale non ho risposto, a mio parere, con sufficiente convinzione, ma che a lei è bastata a dissipare ogni sospetto sulla diagnosi).
Mi ha spiegato, notando le mie cautele, che olanzapina serve a ridurre le ossessioni e bilancia l'azione dello SSRI, richiedendo da parte mia l'impegno che, una volta accettata la strategia terapeutica, la rispettassi affidandomi senza esitare alle sue direttive.
Da precisare che da diversi mesi io non sto avendo più pensieri ossessivi, mentre ho da dieci giorni circa ansia e insonnia.
Mi sono preso dei giorni per pensarci, ma c'erano molte domande sul farmaco che non ho fatto in tempo a porle: per quanto tempo dovrei prendere olanzapina?
In caso di miglioramento, se decidessi di scalare fino smettere, tornerei a provare sintomi ansiosi e sarei costretto a continuare tutta la vita ad assumere il farmaco?
Quanto c'è di vero nell'aumento del rischio di diabete?
La dose va aumentata dopo un tot di tempo perché altrimenti smette di essere efficace?
È vero che induce una sindrome da astinenza?
Ho chiesto espressamente alla dottoressa se questa ansia fosse attribuibile agli stati misti (era la mia paura più forte, nelle ultime notti), ma la stessa lo ha escluso, dopo avermi domandato se fossi mai stato in ipomania (domanda alla quale non ho risposto, a mio parere, con sufficiente convinzione, ma che a lei è bastata a dissipare ogni sospetto sulla diagnosi).
Mi ha spiegato, notando le mie cautele, che olanzapina serve a ridurre le ossessioni e bilancia l'azione dello SSRI, richiedendo da parte mia l'impegno che, una volta accettata la strategia terapeutica, la rispettassi affidandomi senza esitare alle sue direttive.
Da precisare che da diversi mesi io non sto avendo più pensieri ossessivi, mentre ho da dieci giorni circa ansia e insonnia.
Mi sono preso dei giorni per pensarci, ma c'erano molte domande sul farmaco che non ho fatto in tempo a porle: per quanto tempo dovrei prendere olanzapina?
In caso di miglioramento, se decidessi di scalare fino smettere, tornerei a provare sintomi ansiosi e sarei costretto a continuare tutta la vita ad assumere il farmaco?
Quanto c'è di vero nell'aumento del rischio di diabete?
La dose va aumentata dopo un tot di tempo perché altrimenti smette di essere efficace?
È vero che induce una sindrome da astinenza?
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"Ho chiesto espressamente alla dottoressa se questa ansia fosse attribuibile agli stati misti (era la mia paura più forte, nelle ultime notti), ma la stessa lo ha escluso, dopo avermi domandato se fossi mai stato in ipomania (domanda alla quale non ho risposto, a mio parere, con sufficiente convinzione, ma che a lei è bastata a dissipare ogni sospetto sulla diagnosi)."
Non si discutono le autodiagnosi che corrispondono a ossessioni. Ci mancherebbe poi che le diagnosi si facessero chiedendo se uno ha mai avuto la mania, i deliri, etc. Mica è come chiedere se uno ha mai avuto un attacco di panico o un intervento chirurgico....
Adesso, a valle della prescrizione, le vengono una serie di domande, su tutto, alcune apparentemente richieste di informazioni. In realtà sono cose che ha letto o le sono state dette, e che ribalta in forma di domanda, fino al non-senso, tipo chiedersi "cosa c'è di vero".
Quindi ogni cosa che il medico le dice potrebbe essere una bugia colossale ?
Non si discutono le autodiagnosi che corrispondono a ossessioni. Ci mancherebbe poi che le diagnosi si facessero chiedendo se uno ha mai avuto la mania, i deliri, etc. Mica è come chiedere se uno ha mai avuto un attacco di panico o un intervento chirurgico....
Adesso, a valle della prescrizione, le vengono una serie di domande, su tutto, alcune apparentemente richieste di informazioni. In realtà sono cose che ha letto o le sono state dette, e che ribalta in forma di domanda, fino al non-senso, tipo chiedersi "cosa c'è di vero".
Quindi ogni cosa che il medico le dice potrebbe essere una bugia colossale ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Utente
Mi sto rendendo conto che forse un antipsicotico sia la cura che fa per me. Ho sempre avuto paura di sviluppare dei deliri, ma in passato ero capace, non ricordo come, di non dare peso a certi pensieri e di lasciarli scorrere. Ad esempio, da stamattina noto che sto dando un rilievo abnorme ad alcune percezioni: mi accorgo del contatto con una parte del mio corpo e inizio a temere di poter credere di non riuscire a riconoscere quel braccio o quella gamba come 'miei'; oppure mi spaventa l'eventualità di vedere nei muri di casa o in qualsiasi dettaglio del mondo esterno qualcosa di minaccioso. Mi spaventa perché mi accorgo di quanto pensieri simili stridano con l'esame di realtà, per cui sono portato a continue verifiche, per rassicurarmi di essere convinto della loro assurdità e fugare così il rischio di stare delirando. Ma ancora più assurdo mi appare dedicare del tempo e dei ragionamenti a simili controlli, che non hanno mai l'esito di dissolvere del tutto la mia paura. Non avevo tale sintomo quando andai al CSM, altrimenti lo avrei sviscerato in quella occasione: forse avrei dato alla dottoressa una conferma che l'olanzapina era proprio necessaria. Intanto, seguendo il piano terapeutico proposto, ho portato da tre giorni la sertralina a 50mg, ma dubito che questo incremento dell'ansia sia dovuto a un così lieve aumento del dosaggio di antidepressivo, a cui oltretutto dovrei già essere tollerante, visto che ho continuato ad assumerlo anche in assenza di sintomi nei mesi precedenti
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Le riflessioni sui medicinali sono solo ragionamenti ossessivi. Non ha la minima importanza ovviamente che decida Lei o valuti Lei rispetto ai medicinali da scegliere o non scegliere, né che calcoli che impressioni deve dare al medico che la visita.
Di fatto c'è che attualmente, per un doc, la terapia è sottodosata rispetto all'antiossessivo, e in effetti le ossessioni sono attive.
Di fatto c'è che attualmente, per un doc, la terapia è sottodosata rispetto all'antiossessivo, e in effetti le ossessioni sono attive.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.8k visite dal 22/01/2024.
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