Totale mancanza di motivazione, in terapia ma situazione critica
Dalla adolescenza soffro di umore angosciato, a volte attacchi di ansia, pensieri angoscianti, senso di inadeguatezza, mancanza di iniziativa e sensazione che qualcosa di brutto sia dietro all’angolo.
Per anni in terapia psichiatrica e per farvela breve, ho provato praticamente tutti gli ssri e snri, che per carità funzionano discretamente bene a livello delle crisi d’ansia acute (es.
Attacchi di ipocondria) ma di base mi lasciano inerme e senza stimoli.
Una larva anestetizzata praticamente.
Inoltre rimango sempre come se fossi piatto, senza vitalità o trasporto, passivo.
Ho tuttora forti difficoltà lavorative e sociali, non ho la forza di reagire, di attenermi ai miei doveri, non ho vitalità e lascio che la vita mi passi davanti, procrastino enormemente e senza alcuna logica, mi sento come se stessi aspettando mio malgrado che finisca tutto, che il destino si avvicini sempre di più giorno dopo giorno.
Che la vita di tutti noi sia inutile, un incidente senza senso.
Inoltre accuso (suppongo come effetto collaterale delle varie terapie) libido alterata, mi manca la spinta oltre che un forte aumento ponderale in sede addominale con forte gonfiore e stitichezza, situazioni che mi stanno massacrando la autostima.
Soffro inoltre di acufene a causa di un episodio virale avvenuto dieci anni fa e questo non aiuta certo la mia tranquillità.
Sono sincero con Voi, io non riesco davvero ad andare avanti così, ho bisogno di cambiare questa situazione non ce la faccio più...
Però brancolo nel buio perché ad ogni visita che effettuo la terapia è sempre, sempre, la stessa:
Antidepressivo ssri o snri
più qualche volta antipsicotico.
Provo sempre quei 4-6 mesi di terapia seguita religiosamente ma arrivo sempre a questo stesso punto, inoltre spesso gli effetti collaterali diventano insopportabili e loro stessi mi causano un forte peggioramento dell’umore.
E si cambia terapia.
E riparto dall’inizio.
E se ci fosse una opzione terapeutica non ancora esplorata?
Dr.Matteo Pacini
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Le cure fatte in cosa sono consistite ?
Dr.Matteo Pacini
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Quando l'efficacia si esaurisce a terapia in corso, solitamente c'è una componente indipendente che potrebbe coincidere con ciò che si definisce ciclicità umorale.
Dr.Matteo Pacini
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Ho tentato la terapia negli anni con:
Sertralina, escitalopram, citalopram, fluvoxamina, fluoxetina, duloxetina, venlafaxina.. va detto che il sintomo principale (attacchi di ansia acuta dovuti a pensieri su cui mi fissavo) son tenuti sotto controllo. Tuttavia rimane la piattezza emotiva, il calo della libido, la scarsa motivazione nel vivere.
Un altro aspetto che mi mette in seria difficoltà, ma davvero molto, sono gli effetti collaterali delle terapie.
Inoltre, come possiamo capire se alcuni dei sintomi sopra elencati siano o meno sintomi della mia condizione clinica o se essi stessi siano effetti collaterali delle terapie?
Mi sento come il cane che si morde la coda
Dr.Matteo Pacini
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Ci tenevo ad informarla che finalmente sembra avere una diagnosi:
Disturbo ossessivo (senza compulsioni fisiche tipo lavarsi le mani ma più che altro a livello di pensieri) ed una depressione ansiosa forse nativa o forse conseguente ad esso.
Il suo collega mi ha introdotto ad una cura di trazodone basso dosaggio 50mg e vortioxetina 10mg.
Devo dire che, data la mia alta sensibilità agli effetti collaterali dimostrata negli anni e dato che ormai ho provato ad agire con quasi tutti gli ssri e snri sul mercato, sono ben disposto a provare vie alternative per agire sia sulla componente ansiosa e depressiva.
Piccola parentesi:
Gli antipsicotici sembrano funzionare su di me, lurasidone ad esempio mi diede una pace mentale notevole ma ahimè tutti gli esponenti di questa classe mi provocano forte acatisia, eccezion fatta per la quetiapina che però come gli altri antidepressivi più convenzionali mi diede forte aumento ponderale e iperprolattinemia (per i quali sono tuttora seguito da specialista endocrinologo).
Una alternativa era anche provare uno stabilizzante dell’umore a basso impatto sul metabolismo (lamictal, topiramato) o il pregabalin, ma rischiando di accentuare l’agitazione o il sintomo dell’acufene.
In sostanza si sta provando ad agire per vie non convenzionali sul sintomo ansioso, mi sembra di capire.
L’azione della vortioxetina sul sintomo depressivo sembra seguire invece un approccio più convenzionale, ammesso che questo farmaco controverso funzioni davvero su di esso. Non sono fiducioso riguardo alla azione sull’ansia ma spero che il trazodone mi dia sollievo in tal senso.
Lei cosa ne pensa? Ci sono a suo parere altre strade che si potrebbero percorrere?
Grazie mille e buon lavoro
Dr.Matteo Pacini
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Dr.Matteo Pacini
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Statisticamente ci deve essere uno standard, altrimenti...
Le cure per un doc resistente comprendono l'uso di antipsicotici atipici, di stabilizzatori d'umore (in associazione), combinazione tra più anti-doc antidepressivi...
Dr.Matteo Pacini
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La discriminante è la tollerabilità nel mio caso e la mia impressione (da intendere solo come tale) è che sono molto più propenso ad avere ripercussioni clinicamente rilevanti sul mio profilo metabolico, e le assicuro che spesso queste sono anche rapidissime nel manifestarsi!
Ribadisco poi sono poco fiducioso per il Brintellix ma mi attengo alla terapia con diligenza.
Ciò detto, pensando di usare altre classi di molecole, secondo voi la Lamotrigina avrebbe senso almeno provarla?
Grazie nuovamente
Dr.Matteo Pacini
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Opzione 1
Evitare ricadute dei sintomi ossessivi ma rimanere con gli effetti collaterali che ho sempre accusato; ovvero:
Acufene fuori controllo e conseguente umore agitato, gonfiore evidente e flaccidità soprattutto in zona addominale/pettorale, diminuzione della libido e della mia voglia di fare
E anche ottundimento emotivo, in pratica sono in un posto fisicamente ma non sono connesso a livello emozionale
Opzione 2
Essere esposto a ricadute per quanto riguarda le ossessioni ma riuscire a sentire l’intera gamma delle emozioni e sentirsi più connessi con il presente, compresa la tristezza
È una situazione molto difficile che va avanti da molto tempo e che mi ha tolto in parte il senso di identità, dalla quale non vedo vie di uscita purtroppo
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