Terapia sindrome depressiva severa
Buonasera.
In seguito a un grave lutto familiare, mi è stata diagnosticata una sindrome depressiva severa.
Il 29-11-2021, in seguito a un’approfondita visita neurologica, inizio la seguente terapia farmacologica:
-Paroxetina 20mg (1cp al mattino)
-Xanax 1mg RP (1 cp al mattino)
-Seroquel 25mg (1/2 cp al mattino, 1 cp alla sera)
-Topamax 25mg (1 cp alla sera)
Nel giro di tre settimane, la terapia produce risultati sorprendenti: ansia e depressione scompaiono e torno finalmente a vivere la vita con gioia e spensieratezza.
Nell’aprile 2022, a causa di un significativo aumento di peso (+20 kg in 4 mesi), la terapia viene così modificata:
-Paroxetina 20mg (1 cp al mattino)
-Xanax 1mg RP (1 cp al mattino)
-Seroquel 25mg (1 cp alla sera)
-Topamax 25mg (1/2 cp al mattino, 1 cp alla sera)
A tale modifica non segue alcuna ricaduta depressiva, l’umore rimane ottimo.
Nel dicembre 2022, in seguito alla comparsa di diversi effetti collaterali, la terapia viene nuovamente modificata:
-Paroxetina 20mg (1 cp al mattino)
-Xanax 1mg RP (1 cp al mattino)
-Seroquel 25mg (1/2 cp alla sera)
-Sospensione del Topamax
Anche in questa occasione, non si manifestano ricadute depressive.
Da dicembre 2022 ad oggi, la terapia è rimasta invariata.
Considerata l’ottima risposta terapeutica avuta sin dall’inizio e considerata l’assenza di ricadute, nonostante la progressiva riduzione del dosaggio dei farmaci, mi è sembrato opportuno chiedere al neurologo se fosse possibile prendere in considerazione la sospensione dei farmaci (sospensione graduale ovviamente).
La risposta è stata negativa in quanto, a detta del medico, la depressione presenta, da protocollo, tempi di guarigione molto più lunghi.
Ed è proprio su questa questione che chiedo il Vostro parere: 2 anni di terapia non sono sufficienti per sospendere i farmaci considerato l’ottimo percorso avuto?
(Ci tengo a precisare che alla terapia farmacologica è stata affiancata una terapia psicologica che mi ha permesso di elaborare e superare del tutto il lutto)
Grazie.
Saluti.
In seguito a un grave lutto familiare, mi è stata diagnosticata una sindrome depressiva severa.
Il 29-11-2021, in seguito a un’approfondita visita neurologica, inizio la seguente terapia farmacologica:
-Paroxetina 20mg (1cp al mattino)
-Xanax 1mg RP (1 cp al mattino)
-Seroquel 25mg (1/2 cp al mattino, 1 cp alla sera)
-Topamax 25mg (1 cp alla sera)
Nel giro di tre settimane, la terapia produce risultati sorprendenti: ansia e depressione scompaiono e torno finalmente a vivere la vita con gioia e spensieratezza.
Nell’aprile 2022, a causa di un significativo aumento di peso (+20 kg in 4 mesi), la terapia viene così modificata:
-Paroxetina 20mg (1 cp al mattino)
-Xanax 1mg RP (1 cp al mattino)
-Seroquel 25mg (1 cp alla sera)
-Topamax 25mg (1/2 cp al mattino, 1 cp alla sera)
A tale modifica non segue alcuna ricaduta depressiva, l’umore rimane ottimo.
Nel dicembre 2022, in seguito alla comparsa di diversi effetti collaterali, la terapia viene nuovamente modificata:
-Paroxetina 20mg (1 cp al mattino)
-Xanax 1mg RP (1 cp al mattino)
-Seroquel 25mg (1/2 cp alla sera)
-Sospensione del Topamax
Anche in questa occasione, non si manifestano ricadute depressive.
Da dicembre 2022 ad oggi, la terapia è rimasta invariata.
Considerata l’ottima risposta terapeutica avuta sin dall’inizio e considerata l’assenza di ricadute, nonostante la progressiva riduzione del dosaggio dei farmaci, mi è sembrato opportuno chiedere al neurologo se fosse possibile prendere in considerazione la sospensione dei farmaci (sospensione graduale ovviamente).
La risposta è stata negativa in quanto, a detta del medico, la depressione presenta, da protocollo, tempi di guarigione molto più lunghi.
Ed è proprio su questa questione che chiedo il Vostro parere: 2 anni di terapia non sono sufficienti per sospendere i farmaci considerato l’ottimo percorso avuto?
(Ci tengo a precisare che alla terapia farmacologica è stata affiancata una terapia psicologica che mi ha permesso di elaborare e superare del tutto il lutto)
Grazie.
Saluti.
[#1]
La depressione non è il lutto. Quindi l'elaborazione del lutto non c'entra con la guarigione della depressione né la sua prevenzione.
La depressione era grave, e la cura di per sé però è una cura a dosi normali di antidepressivo. Le altre componenti non è chiaro che funzione dovessero svolgere, non sono antidepressivi.
Quindi il neurologo è giustamente cauto, probabilmente sulla base di predittori di ricaduta. La sospensione della cura non è un problema di quando, ma di valutare se sia il caso o meno. L'aspetto della gradualità, che per tutti è stranamente centrale e cruciale, è invece un aspetto collaterale che non c'entra con la ricaduta.
La depressione era grave, e la cura di per sé però è una cura a dosi normali di antidepressivo. Le altre componenti non è chiaro che funzione dovessero svolgere, non sono antidepressivi.
Quindi il neurologo è giustamente cauto, probabilmente sulla base di predittori di ricaduta. La sospensione della cura non è un problema di quando, ma di valutare se sia il caso o meno. L'aspetto della gradualità, che per tutti è stranamente centrale e cruciale, è invece un aspetto collaterale che non c'entra con la ricaduta.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 555 visite dal 16/01/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.