Fase mista e farmacoterapia in disturbo bipolare ii
Buongiorno, mi chiamo Simona, 30 anni, e dopo 6 depressioni maggiori stagionali e un episodio ipomaniacale, col mio psichiatra si è arrivata alla conclusione di un disturbo bipolare.
Adesso sono in fase mista e la mia cura è litio 83 1, 4 cp, quetiapina 150, da stanotte trittico 150 e una en da 2 mg.
Volevo un parere esterno su questa cura e soprattutto sapere se il litio e la quetiapina non sono troppo pesanti.
Io avuto cefalee in questi giorni, per questo si è scelto di aumentare "i farmaci sonno".
Mi sono spontaneamente andata a ricoverare quando in fase mista ero coperta solo dal litio e ansia e attacchi di panico se la giocavano con un umore basso.
Adesso questa è la mia attuale terapia ma faccio fatica ogni giorno ad alzarmi e a violentare il cervello e il mio corpo per fare qualcosa.
Faccio psicoterapia cognitivo comportamentale da 5 anni e ho imparato a non soccombere all'umore depresso che ti vorrebbe sempre a terra, ma è difficile.
Quindi, rispetto alla cura che prendo, so che è soggettivo ma io reagisco velocemente ai farmaci, da cosa dipende la durata di una fase mista?
E cosa viene dopo?
Scusate per la confusione ma è nulla in confronto a quella che c'è nella mia mente.
Adesso sono in fase mista e la mia cura è litio 83 1, 4 cp, quetiapina 150, da stanotte trittico 150 e una en da 2 mg.
Volevo un parere esterno su questa cura e soprattutto sapere se il litio e la quetiapina non sono troppo pesanti.
Io avuto cefalee in questi giorni, per questo si è scelto di aumentare "i farmaci sonno".
Mi sono spontaneamente andata a ricoverare quando in fase mista ero coperta solo dal litio e ansia e attacchi di panico se la giocavano con un umore basso.
Adesso questa è la mia attuale terapia ma faccio fatica ogni giorno ad alzarmi e a violentare il cervello e il mio corpo per fare qualcosa.
Faccio psicoterapia cognitivo comportamentale da 5 anni e ho imparato a non soccombere all'umore depresso che ti vorrebbe sempre a terra, ma è difficile.
Quindi, rispetto alla cura che prendo, so che è soggettivo ma io reagisco velocemente ai farmaci, da cosa dipende la durata di una fase mista?
E cosa viene dopo?
Scusate per la confusione ma è nulla in confronto a quella che c'è nella mia mente.
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Le domande di questo tipo non vanno gestite alla lettera, anche perché sono estremamente generiche e vaghe, o non perfettamente comprensibili (es. il termine "pesante che vuol dire ?).
Proprio perché c'è una gran confusione non vanno alimentate con discussioni che poi sarebbero, in sostanza, inconcludenti.
Proprio perché c'è una gran confusione non vanno alimentate con discussioni che poi sarebbero, in sostanza, inconcludenti.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Ha ragione, dottore. Riformulo. La mia paura è legata al fatto che nella terapia c'è qualcosa che non va. Ho sempre gli occhi semichiusi, l'umore non è tanto depresso ma sono io ad essere rallentata, come se vivessi col freno a mano, mi stanco facilmente e, ripeto, ho un'espressione "vuota, spenta" che non è la mia solita.
Tutto questo può essere legato ad una terapia da rivedere?
Tutto questo può essere legato ad una terapia da rivedere?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 890 visite dal 16/01/2024.
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