Soffro di adhd?
Buongiorno (o buonasera), mi sono sempre considerata un po' strana.
Da qualche anno, esattamente da quando ho incominciato l'Università ho notato di avere molta difficoltà a concentrarmi per più di qualche minuto su qualcosa.
Il problema non sussiste nel momento in cui l'argomento mi stuzzica, anzi, ultimamente sto cercando di evitare di leggere romanzi e guardare film troppo interessanti durante la sessione perché quando qualcosa mi piace tende a diventare una vera e propria ossessione.
Ultimamente sono venuta a conoscenza dell'ADHD, non è una malattia a quanto mi sembra di capire, ma potrebbe essere una giustificazione valida per la mia stranezza.
A farmi ipotizzare di avere l'ADHD non sono tanto i comportamenti della me adulta ma le enormi difficoltà che avevo alle elementari e alle medie a stare in classe con i miei compagni.
Sono spesso stata bullizzata per le mie stranezze e in un certo senso la consapevolezza che non siano del tutto colpa mia e la possibilità di porvi rimedio rappresenterebbero per me una sorta di redenzione.
Alla difficoltà a concentrarmi si aggiunge il fatto che se una cosa non mi impegna abbastanza, devo avere sempre qualcos'altro da fare nel mentre (ad esempio guardare la TV e intanto fare l'uncinetto o guardare il cellulare, oppure leggere e scrivere ciò che leggo) se la mia mente non è del tutto impegnata sprofonda nell'ansia o talvolta si lascia cullare dalla fantasia.
A questo si aggiunge che sento la necessità di cambiare posizione spesso, tendo a mordicchiarmi il labbro o a giocare con le mie stesse mani (ora che lo dico mi rendo conto di quanto chi mi guarda possa considerarmi matta) e quando mi capita qualcosa di eccessivamente bello o brutto, il mio modo per affrontarlo e saltellare o correre.
Nonostante ciò mi definirei piuttosto pigra, faccio fatica ad alzarmi dal letto e a portare a termine i miei compiti (non perché non li consideri importanti ma puntualmente c'è altro che me li fa dimenticare).
Quando riesco a trovare la giusta spinta però non trovo altra difficoltà a parte smettere di fare ciò che mi sta gratificando.
Vorrei chiedere se è il caso di rivolgermi a uno specialista, visto che, a parte qualche giorno-no, tutto sommato sono arrivata quasi alla fine del mio percorso di studi.
Da qualche anno, esattamente da quando ho incominciato l'Università ho notato di avere molta difficoltà a concentrarmi per più di qualche minuto su qualcosa.
Il problema non sussiste nel momento in cui l'argomento mi stuzzica, anzi, ultimamente sto cercando di evitare di leggere romanzi e guardare film troppo interessanti durante la sessione perché quando qualcosa mi piace tende a diventare una vera e propria ossessione.
Ultimamente sono venuta a conoscenza dell'ADHD, non è una malattia a quanto mi sembra di capire, ma potrebbe essere una giustificazione valida per la mia stranezza.
A farmi ipotizzare di avere l'ADHD non sono tanto i comportamenti della me adulta ma le enormi difficoltà che avevo alle elementari e alle medie a stare in classe con i miei compagni.
Sono spesso stata bullizzata per le mie stranezze e in un certo senso la consapevolezza che non siano del tutto colpa mia e la possibilità di porvi rimedio rappresenterebbero per me una sorta di redenzione.
Alla difficoltà a concentrarmi si aggiunge il fatto che se una cosa non mi impegna abbastanza, devo avere sempre qualcos'altro da fare nel mentre (ad esempio guardare la TV e intanto fare l'uncinetto o guardare il cellulare, oppure leggere e scrivere ciò che leggo) se la mia mente non è del tutto impegnata sprofonda nell'ansia o talvolta si lascia cullare dalla fantasia.
A questo si aggiunge che sento la necessità di cambiare posizione spesso, tendo a mordicchiarmi il labbro o a giocare con le mie stesse mani (ora che lo dico mi rendo conto di quanto chi mi guarda possa considerarmi matta) e quando mi capita qualcosa di eccessivamente bello o brutto, il mio modo per affrontarlo e saltellare o correre.
Nonostante ciò mi definirei piuttosto pigra, faccio fatica ad alzarmi dal letto e a portare a termine i miei compiti (non perché non li consideri importanti ma puntualmente c'è altro che me li fa dimenticare).
Quando riesco a trovare la giusta spinta però non trovo altra difficoltà a parte smettere di fare ciò che mi sta gratificando.
Vorrei chiedere se è il caso di rivolgermi a uno specialista, visto che, a parte qualche giorno-no, tutto sommato sono arrivata quasi alla fine del mio percorso di studi.
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Sembra più altro, è una preoccupazione che coinvolge qualsiasi cosa, anche la normalità. Si pone problemi anche su cose comuni. Idem per le autodiagnosi, è frequente che uno si faccia una diagnosi e poi un'altra, cioè sia preso dal capire (che non è scontato).
Qualche storia di diagnosi e trattamento ?
Qualche storia di diagnosi e trattamento ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 895 visite dal 05/01/2024.
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