Potrei avere un disturbo del comportamento alimentare?
Gentili Dottori
Sono una ragazza di 22 anni.
Da circa 2-3 anni, non so esattamente quando sia iniziato, ho cominciato ad avere un rapporto strano col cibo.
Premesso che non ho mai avuto problemi di peso e non sono mai stata fissata con la magrezza, anche durante l'adolescenza mi era del tutto indifferente, durante la pandemia ho iniziato a sviluppare una strana paura per i cibi non sani, quindi ho eliminato carni rosse, salumi, zucchero e dolci.
Poi ho iniziato ad aver paura di ingrassare (avevo il timore che il grasso mi avrebbe soffocata) e ho eliminato tutti i cibi calorici: pane, pasta, riso e formaggi sono diventati una rarità e ho ridotto moltissimo le dosi dei condimento.
Ho iniziato a programmare i miei pasti, tenendo il conto delle calorie e fissando un tetto massimo di 850 kcal: ho perso peso rapidamente.
Da un punto di vista psicologico, stavo benissimo: prima di iniziare questa dieta mi sentivo inutile, stupida, goffa, insicura, pensavo che avrei voluto dimagrire e diventare così sottile da non dover occupare più spazio.
Quando ho iniziato a notare che effettivamente riuscivo a dimagrire, ho avuto una botta pazzesca di autostima: per la prima volta mi sono sentita capace di fare qualcosa.
Il problema è che sempre più spesso mi capita di perdere il controllo e di mangiare più di quanto vorrei: a quel punto mi sento in colpa, piango, ho crisi di rabbia, mi sento la pelle bruciare (sento il grasso che si forma sotto pelle).
Non vomito, mi limito a fare esercizio fisico per bruciare le calorie in eccesso, ma sento che tra non molto arriverò anche io a vomitare.
Questa cosa sta distruggendo le mie relazioni: non esco più con gli amici per evitare di essere costretta a mangiare e litigo sempre con i miei genitori che, invece, sono preoccupati e mi impediscono di saltare i pasti.
Arrivo addirittura ad odiarli, penso che così facendo loro vogliano sabotarmi.
La relazione col mio fidanzato è un disastro, perché odio così tanto il mio corpo che se posso evito di andare a casa sua anche per uno o due mesi.
Cosa posso fare?
Potrei avere un disturbo del comportamento alimentare?
È normale che io, almeno per ora, non voglia guarire?
Dimagrire mi fa stare bene, mi sembra di avere un ordine, di essere una persona capace di fare qualcosa... Però, d'altra parte, sto troppo male.
Mi sembra di vivere in un incubo.
Grazie a chi mi risponderà
Sono una ragazza di 22 anni.
Da circa 2-3 anni, non so esattamente quando sia iniziato, ho cominciato ad avere un rapporto strano col cibo.
Premesso che non ho mai avuto problemi di peso e non sono mai stata fissata con la magrezza, anche durante l'adolescenza mi era del tutto indifferente, durante la pandemia ho iniziato a sviluppare una strana paura per i cibi non sani, quindi ho eliminato carni rosse, salumi, zucchero e dolci.
Poi ho iniziato ad aver paura di ingrassare (avevo il timore che il grasso mi avrebbe soffocata) e ho eliminato tutti i cibi calorici: pane, pasta, riso e formaggi sono diventati una rarità e ho ridotto moltissimo le dosi dei condimento.
Ho iniziato a programmare i miei pasti, tenendo il conto delle calorie e fissando un tetto massimo di 850 kcal: ho perso peso rapidamente.
Da un punto di vista psicologico, stavo benissimo: prima di iniziare questa dieta mi sentivo inutile, stupida, goffa, insicura, pensavo che avrei voluto dimagrire e diventare così sottile da non dover occupare più spazio.
Quando ho iniziato a notare che effettivamente riuscivo a dimagrire, ho avuto una botta pazzesca di autostima: per la prima volta mi sono sentita capace di fare qualcosa.
Il problema è che sempre più spesso mi capita di perdere il controllo e di mangiare più di quanto vorrei: a quel punto mi sento in colpa, piango, ho crisi di rabbia, mi sento la pelle bruciare (sento il grasso che si forma sotto pelle).
Non vomito, mi limito a fare esercizio fisico per bruciare le calorie in eccesso, ma sento che tra non molto arriverò anche io a vomitare.
Questa cosa sta distruggendo le mie relazioni: non esco più con gli amici per evitare di essere costretta a mangiare e litigo sempre con i miei genitori che, invece, sono preoccupati e mi impediscono di saltare i pasti.
Arrivo addirittura ad odiarli, penso che così facendo loro vogliano sabotarmi.
La relazione col mio fidanzato è un disastro, perché odio così tanto il mio corpo che se posso evito di andare a casa sua anche per uno o due mesi.
Cosa posso fare?
Potrei avere un disturbo del comportamento alimentare?
È normale che io, almeno per ora, non voglia guarire?
Dimagrire mi fa stare bene, mi sembra di avere un ordine, di essere una persona capace di fare qualcosa... Però, d'altra parte, sto troppo male.
Mi sembra di vivere in un incubo.
Grazie a chi mi risponderà
[#1]
È possibile che abbia sviluppato un andamento verso un disturbo del comportamento alimentare che va diagnosticato ed eventualmente trattato da uno specialista con valutazione diretta.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Ruggiero
La ringrazio moltissimo. "Andamento verso un disturbo alimentare" significa che, comunque, non sono ancora malata, giusto? Lei mi consiglia di rivolgermi ad un professionista o di aspettare che le cose si calmino da sé?
So che i miei pensieri non sono normali ma mi vergogno molto all'idea di chiedere aiuto... E non sono sicura di voler iniziare una terapia.
La ringrazio moltissimo. "Andamento verso un disturbo alimentare" significa che, comunque, non sono ancora malata, giusto? Lei mi consiglia di rivolgermi ad un professionista o di aspettare che le cose si calmino da sé?
So che i miei pensieri non sono normali ma mi vergogno molto all'idea di chiedere aiuto... E non sono sicura di voler iniziare una terapia.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 406 visite dal 31/12/2023.
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