Panico resistente

Buonasera a tutti voi, vi ringrazio innanzi per il lavoro gratuito che esprimete a favore della comunità.
Maschio, 30, soffro secondo diagnosi datata ottobre 2023 della mia psichiatra di fiducia di disturbo ossessivo compulsivo, bipolarità di 2 tipo, depressione e disturbo da panico.
Praticamente ho quasi tutto il DSM in testa.


Sono quindi in cura da quasi tre mesi con efexor (150mg al di) e trittico contramed (150 mg al di) per la depressione, il doc e il dap, resilient 83 mg (litio, una cpr al di, ultima litiemia 0, 64) per lo spettro bipolare e tavor (1 mg tre volte al di) per contrastare meglio il panico.

Purtroppo, ad oggi, in particolare riferimento agli attacchi di panico non ho riscontrato nessuna miglioria anzi noto dei peggioramenti non tanto nella frequenza (che resta quella di 5/6 attacchi per giorno) quanto nella potenza distruttiva dello stesso che, a livello emotivo, mi affligge data la grande paura che riesce a scatenare.


Debbo aggiungere una cosa che sicuramente per molti di voi non avrà valore scientifico: ho sempre sofferto di attacchi di panico dalla tenera età di 14 anni... però sempre sporadici, con una durata effimera e comunque con un’insorgenza pari a ogni due/tre mesi, se non di più. Inoltre c’erano quasi sempre delle cause scatenanti (ad esempio un leggero passaggio da caldo a freddo, un dolore corporeo e/o altro) e raramente comparivano all’improvviso senza alcun motivo apparente; ora, prima di iniziare con l'efexor, avevo un altro psichiatra che per il doc mi prescrisse lo zoloft (100 mg al di). . appena ho iniziato ad assumerlo sono iniziati gli attacchi di panico che sono diventati in poco tempo frequenti e ripetitivi fino a riuscire a configurare un vero e proprio disturbo con tanto di ansia anticipatoria e agorafobia.
Dopo un mese smetto di assumerlo e cambio terapeuta ma ahimè ad oggi la situazione non è per niente migliorata anzi il disturbo sembra cronicizzarsi ed esser divenuta quasi "normalità" avere un attacco appena sveglio nel letto.


Ormai la cosa mi sta sfuggendo di mano e si sta trasformando realmente in invalidante.


Ora non so se sia stata una concausa all’assunzione del farmaco o soltanto volontà dell’ora nefasto neonato (all’epoca era stato appena crocifisso) che ha deciso di rendere ancor più difficile e severa la mia vita e questo dubbio mi avvilisce (mi domando sempre: e se non avessi assunto quella molecola? ) .

Anche è vero che non possiamo tornare indietro nel tempo e che quel che fatto è fatto.


Quali sono le vostre opinioni al riguardo?

Domanda di sintesi: cosa posso fare per questo DAP aggressivo ed arrogante?

Grazie di cuore
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Nel disturbo bipolare gli antidepressivi andrebbero utilizzati il meno possibile e a dosaggi bassi, ma naturalmente la decisione è a carico della specialista che la cura. Una psicoterapia cognitivo-comportamentale finalizzata a gestire l'ansia potrebbe essere utile.

Franca Scapellato

[#2]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Quello che si può dire è che
a) la depressione non è una comorbidità se ha il disturbo bipolare, sono due diagnosi non compatibili tra di loro (quindi si desume che abbia un disturbo bipolare II + doc e dap)
b) gli antidepressivi non sempre sono indicati per gestire queste fasi, perché indicati nei disturbi d'ansia e nel doc, ma nel bipolare II... ? potrebbero anche peggiorare lo stato agitato
c) quello che riferisce sembra uno stato di attivazione, sì, ansiosa, più con una preoccupazione costante, una impossibilità a calmarsi in maniera stabile etc, quindi potrebbe essere una fase mista (del suol disturbo bipolare II).

Ergo: riconsiderare lo schema di cura, che forse la funzione stabilizzante può essere migliorata, cioè quella svolta dal litio e da altri farmaci con la stessa funzione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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