Terapia con brintellix inefficace?
Salve a tutti.
È da metà giugno che seguo una terapia antidepressiva con Brintellix 10 mg (2 cpr al mattino, tot 20 mg die) e Anseren 15 mg alla sera.
Io sono seguito da uno psicoterapeuta da anni ormai per problemi di depressione e soprattutto di disturbo post traumatico da stress, però ho sentito il bisogno di consultare uno specialista e di conseguenza avviare una terapia farmacologica a seguito di un ulteriore crollo psicologico.
Lo psichiatra in questione mi ha fatto cominciare con dosi basse di Brintellix, ma dato che anche a distanza di settimane non sembrava che avessi alcun miglioramento, mi ha fatto arrivare alla dose massima cioè 20 mg die.
Nel frattempo comunque ho adottato altri stili di vita come andare in palestra, perdere peso, smettere di fumare ecc... e i pochi miglioramenti che ho visto in questi 6 mesi sono forse merito molto più a questi ultimi atteggiamenti che al farmaco, che di contro mi crea più effetti avversi che altro (ad es.
problemi gastrointestinali).
Un altra cosa che ho fatto è stata misurare i livelli ematico di serotonina sierica sia prima dell’inizio della terapia, che a sei mesi esatti da quando ho cominciato, risultato: serotonina sierica prima dell’inizio della terapia 93 mcg/L, a 6 mesi di trattamento 49 mcg/L (valori normali 117, 5-193, 3), quindi valori di serotonina addirittura scesi e anche di molto.
Ora non so se quest’ultima cosa sia rilevante per valutare l’effettiva efficacia della terapia, però c’è il dato di fatto è che io stesso non trovo particolari riscontri positivi da questo farmaco.
Ora vorrei sapere come ci si comporta in questi casi, anche perché avrei la visita di controllo nel mese di gennaio, bisognerà cambiare farmaco?
Grazie a chiunque risponderà.
È da metà giugno che seguo una terapia antidepressiva con Brintellix 10 mg (2 cpr al mattino, tot 20 mg die) e Anseren 15 mg alla sera.
Io sono seguito da uno psicoterapeuta da anni ormai per problemi di depressione e soprattutto di disturbo post traumatico da stress, però ho sentito il bisogno di consultare uno specialista e di conseguenza avviare una terapia farmacologica a seguito di un ulteriore crollo psicologico.
Lo psichiatra in questione mi ha fatto cominciare con dosi basse di Brintellix, ma dato che anche a distanza di settimane non sembrava che avessi alcun miglioramento, mi ha fatto arrivare alla dose massima cioè 20 mg die.
Nel frattempo comunque ho adottato altri stili di vita come andare in palestra, perdere peso, smettere di fumare ecc... e i pochi miglioramenti che ho visto in questi 6 mesi sono forse merito molto più a questi ultimi atteggiamenti che al farmaco, che di contro mi crea più effetti avversi che altro (ad es.
problemi gastrointestinali).
Un altra cosa che ho fatto è stata misurare i livelli ematico di serotonina sierica sia prima dell’inizio della terapia, che a sei mesi esatti da quando ho cominciato, risultato: serotonina sierica prima dell’inizio della terapia 93 mcg/L, a 6 mesi di trattamento 49 mcg/L (valori normali 117, 5-193, 3), quindi valori di serotonina addirittura scesi e anche di molto.
Ora non so se quest’ultima cosa sia rilevante per valutare l’effettiva efficacia della terapia, però c’è il dato di fatto è che io stesso non trovo particolari riscontri positivi da questo farmaco.
Ora vorrei sapere come ci si comporta in questi casi, anche perché avrei la visita di controllo nel mese di gennaio, bisognerà cambiare farmaco?
Grazie a chiunque risponderà.
[#1]
Adottare uno stile di vita ha senso ammesso che la persona possa farlo in presenza dei suoi sintomi. Se si soffre di depressione ed è riuscita a mettere in atto dei cambiamenti nel suo stile di vita probabilmente significa che la terapia un po' funziona, ma gli stili di vita di per sé che ruolo dovrebbero avere ?
In secondo luogo: il brintellix è attivo sulla depressione, ma se la diagnosi è diversa (Lei dice che il problema maggiore è il DPTS) allora non si prevede niente di preciso.
Chi le ha indicato di misurare la serotonina, e a che scopo ?
In secondo luogo: il brintellix è attivo sulla depressione, ma se la diagnosi è diversa (Lei dice che il problema maggiore è il DPTS) allora non si prevede niente di preciso.
Chi le ha indicato di misurare la serotonina, e a che scopo ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Misurare la serotonina è stata una mia iniziativa, pensando che potesse essere un dato oggettivo sulla effettiva efficacia della terapia, dato che il farmaco va ad agire su essa, se questa è appunto ancora più bassa rispetto all’inizio della terapia uno non può che dedurre l’efficacia del farmaco. Però ripeto, parlo da quasi profano (sono un infermiere) e può essere appunto irrilevante, per questo mi sono rivolto a voi. Per quanto riguarda la diagnosi è appunto il disturbo post traumatico da stress quello su cui sto lavorando da ormai anni con lo psicoterapeuta, e l’ho anche specificato più volte allo psichiatra, ma mi ha prescritto lo stesso il brintellix.
[#3]
Che il farmaco vada ad agire sulla serotonina è grossolanamente vero, ma dosare la serotonina nel sangue non c'entra, e per questo mi chiedevo chi gliel'avesse indicato come parametro utile.
Se la diagnosi è di DPTS e non di depressione, allora il farmaco, pur potenzialmente utile poiché simile ad altri, non è invece al momento una prima scelta.
Non direi che sto sollevando alcun interrogativo in più. Se non desidera commenti non saprei che farci, io rispondo facendoli.
Se la diagnosi è di DPTS e non di depressione, allora il farmaco, pur potenzialmente utile poiché simile ad altri, non è invece al momento una prima scelta.
Non direi che sto sollevando alcun interrogativo in più. Se non desidera commenti non saprei che farci, io rispondo facendoli.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Utente
Chiedo se ho fatto appunto bene o male, se non c’entra meglio così. Al prossimo controllo riferirò allo specialista che è appunto il DPTS il problema di fondo, la depressione è più una conseguenza, come concorda con me il mio psicoterapeuta. Quindi lei dice che serve un altro principio attivo? Come funziona in questi casi , sospendere gradualmente il vecchio e cominciare con il nuovo farmaco oppure si sostituisce immediatamente? Ovviamente deciderà lo psichiatra che mi segue
[#5]
Dunque, però non ho capito: sembra che debba dirlo Lei allo specialista che problema c'è, in realtà dovrebbe giudicarlo lo specialista stesso, a meno che non gli taccia dei sintomi o degli eventi che invece sono importanti.
La sostituzione può essere fatta in diversi modi, anche in relazione a ciò che si introduce.
La sostituzione può essere fatta in diversi modi, anche in relazione a ciò che si introduce.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.4k visite dal 28/12/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Allergia ai farmaci
Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.