Adhd o altro?

Buongiorno, vi scrivo con la speranza che qualcuno possa aiutarmi.

Fin da piccola non sono stata una bimba felice ma sempre insoddisfatta.
A scuola me la cavavo ma ero un attaccabrighe, con professori e compagni.
Al liceo studiavo molto ma i miei voti non erano allineati alle ore che dedicavo allo studio.
In diverse occasioni ho ferito le persone senza volerlo, dicendo semplicemente quello che pensavo.
Negli anni poi ho avuto gruppi di amici ma ho sempre faticato ad interagire con gli altri come facevano loro tra di loro e di conseguenza mi sentivo sempre esclusa, tagliata fuori.
In adolescenza ho sofferto di anoressia, autolesionismo e dipendenza da droghe.

Ho sempre sofferto di ansia e il mio umore non è mai stato eccellente per un lungo periodo, molti mi dicono che sia normale però a me sembra che i miei periodi bui siano troppo bui, non riesco ad uscire dal circolo vizioso dei miei pensieri negativi e penso costantemente, rimugino ogni secondo della mia vita.

Sono in terapia da anni e sono leggermente migliorata con moltissima fatica però mi sento come un’estranea in questa società e non riesco ad interagire senza fare una fatica enorme e farmi 1000 domande.
La mia sensazione è che tutti corrano veloce e io sia ferma, nonostante comunque sia una persona sistemata nella vita mi sembra sempre di essere un passo indietro rispetto agli altri, soprattutto sul piano sociale e comunicativo.

Seguendo le indicazioni che mi sono state date dagli specialisti per migliorare l’interazione sociale con i miei colleghi la sensazione è di star fingendo, perché in realtà a me non interessa nulla degli altri e sinceramente non vorrei essere la e non vorrei nemmeno sorridere, non vedo perché dovrei interessarmi a loro ma sono consapevole che per farsi nuovi amici e per farsi apprezzare bisogna mostrarsi interessati.
Per migliorare le mie interazioni sociali, soprattutto sul lavoro, cerco di emulare alcuni comportamenti dei colleghi che stimo di più.
Tuttavia, riflettendoci, forse è un po' strano.

Resta comunque il fatto che non riesco a capire le intenzioni delle persone con cui interagisco e non riesco ad esprimermi adeguatamente in base a cosa voglio, sono molto indecisa.

Un altro problema che ho è l’incapacità di gestire le mie emozioni, sopratutto la rabbia che quando arriva dura giornate intere ma ci sto lavorando e nell’ultimo anno la situazione è leggermente migliorata.

Mi sono recentemente imbattuta nella descrizione dell’adhd e mi sembrano sintomi affini a quelli che ho io.
Potrebbe essere adhd?
O potrebbe essere altro?

Alla mia età è normale avere così tanta difficoltà ad interagire con gli altri?
Non sono nozioni che avrei dovuto imparare nel corso della mia vita fino ad oggi?

A me non sembra normale fare così tanta fatica nella vita.
Penso sempre che io non sia fatta per questa vita cosi difficile e per questa società e sono stanca di faticare costantemente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
" perché in realtà a me non interessa nulla degli altri e sinceramente non vorrei essere la e non vorrei nemmeno sorridere, non vedo perché dovrei interessarmi a loro ma sono consapevole che per farsi nuovi amici e per farsi apprezzare bisogna mostrarsi interessati."

Ma se non le interessa nulla degli altri, perché si lamenta che è difficile farsi nuovi amici ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, intanto grazie per la sua risposta.
Ci ho messo un pochino a rispondere perché ho cercato di riflettere al meglio su quello che mi chiede.
Diciamo che questi stati di disinteresse estremo verso le persone vanno e vengono. Non nego che comunque in generale l’idea che ho dell’essere umano non è positiva e ho un sentimento abbastanza negativo quando penso all’umanità o anche semplicemente quando mi trovo in posti molto affollati, la gente mi infastidisce, è rumorosa, falsa, a volte cattiva e non ha rispetto. Di base sono una persona molto selettiva nelle amicizie ed è difficile che qualcuno mi vada completamente a genio. Nell’ultimo anno ho cercato di farmi nuove amicizie, un po’ perché in terapia è venuta fuori questa necessità dettata dal fatto che io sia insoddisfatta nelle mie relazioni sociali e un po’ perché vedere gli altri che non hanno problemi a farsi nuovi amici/conoscenti non mi aiuta a vivermela serenamente. Con questo non sto dicendo che i miei amici non m’interessano, anzi. Ma che di base non mi interessano le persone che non conosco e che sforzarmi a mostrarmi interessata, soprattutto in ambiente lavorativo, mi viene molto difficile perché appunto anche in questo caso mi sembra di fingere.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
In un certo senso si finge di essere interessati nella normalità, nel senso che non vi è un interesse di chissà quale portata nelle interazioni di tutti i giorni, ma ovviamente si tratta anche di comunicare agli altri in modo pro-sociale, in maniera da avere poi un ritorno, come quando si è gentili (senza in realtà avere nessun motivo per esserlo, e anzi forzandosi magari).
Quindi le interessa avere rapporti, ma fa fatica a gestire quelli normali, e a iniziarne di nuovi nella prima fase di conoscenza.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Sì, direi che è così. Anche le amicizie ho sempre fatto fatica a mantenerle nel tempo, tranne per qualche eccezione.
Mi capita spessissimo in un gruppo di persone che interagiscono e che non conosco bene di avere il cervello completamente vuoto, non so cosa dire e non so cosa aggiungere e spesso rimugino su cosa dico e cosa faccio.
La percezione che ho è che a volte la gente sia a disagio quando ci sono io e che mi stia alla larga, forse anche perché sono una persona poco entusiasta e in generale tendo sempre a vedere il lato negativo delle cose e per quanto io mi sforzi a portare in discussione argomenti positivi forse si percepisce che non sono propriamente convita di quello che sto dicendo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Questo potrebbe costituire un disturbo d'ansia sociale. Un quadro trattabile di solito. L'unico aspetto non allineato a questo è il fatto che a tratti nella sua vita aveva un atteggiamento oppositivo, di sfida, di contrasto aperto. In ogni caso, le diagnosi spesso descrivono semplicemente un tipo di problema, ma non l'intero funzionamento del cervello. A volte sono indipendenti, altre sono parte di un'entità che ha diverse manifestazioni in diversi periodi della vita. Quindi la visita psichiatrica può aiutarla a capire più o meno che cosa ha, e che strumenti sono adatti in considerazione anche delle manifestazioni del passato.

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