Adolescenza e thc

Salve,
Volevo chiedere un'informazione in merito al TETRAIDOCANNABINOLO (THC) ed i possibili danni correlati da uso sporadico o saltuario in adolescenza.

Chiedo perchè a 16 anni e mezzo, ho provato due tre tiri di canna, e volevo chiedere, dato che su internet si dice che in adolescenza fumare cannabis porta a problematiche correlate all'apprendimento e alla memoria, se ho riportato dei danni, anche se minimi o quasi irrisori a causa di quell'unico uso, rispetto a quelle persone che non hanno mai fumato, e se questa azione potrebbe arrecarmi più difficoltà all'università o a scuola rispetto a chi non ha mai fumato in adolescenza.
Chiedo perchè so che a quell'età il cervello è particolarmente delicato ed in via di sviluppo, quindi particolarmente vulnerabile.

Cordialmente,
Mauro
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
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Utente
Utente
22, mi e’ venuto in mente questo ricordo di quando ne avevo 16
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Un pensiero ossessivo sull'aver prodotto danni nel passato quindi. Non va alimentato discutendolo come fosse una richiesta di informazioni.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Volevo sapere solo se mi ha creato dei danni permanenti o no, niente altro. Se ha senso preoccuparsi o no intendo.
Cordialmente,
Mauro
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
E' quello su cui le ho risposto, non è che "voleva sapere solo se....". Si è capito benissimo cosa voleva sapere.
Vuole una rassicurazione che fa dà il via ad un altro giro dello stesso pensiero, dopo un breve periodo. Fino ad ora ha fatto questo, e il pensiero è cresciuto.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Perché non vuole rispondere alla mia domanda? Se ho un disturbo ossessivo compulsivo andrò’ dallo psicologo a curarmi, cosa vuole che le dica. Io sono in questo forum per ricevere una risposta in merito a questa domanda, altrimenti se avessi voluto chiedere informazioni in merito ad un ossessione gli avrei posto la domanda diversamente.
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Utente
Utente
Le avrei*, mi scusi per l’errore lessicale
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Secondo Lei non ho capito che la sua domanda riguarda il possibile danno subito da cannabis ?
Mi sta ripetendo questa cosa ignorando la mia risposta.
Possono mai non aver capito che la domanda riguarda il danno possibile subito da cannabis ?

Non ho detto che abbia un disturbo ossessivo. Il miglior modo di favorirlo è avere risposte a domande come queste. Non ho detto "non averle", ho detto "averle". E stia sicuro che chiedendo e cercando, come già ha fatto, troverà le risposte che vuole, alimentando così in maniera ossessiva la stessa domanda su cui ha avuto risposte.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Quindi la risposta è no, non ho riportato alcun danno (se ho capito bene dato che sta rispondendo in maniera implicita). Bene, sono sollevato da questa cosa, solo che per non pensarci più, che cosa mi consiglia di fare? E' un pensiero che potrebbe riaffiorare da un momento all'altro, ache perchè sono una persona abbastanza ipocondriaca.
Cordialmente,
Mauro.
[#10]
Utente
Utente
Premetto che dopo aver fatto quei due tiri non sono stato male o robe varie, ero solo rilassato
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Quindi la risposta è no, "

La risposta letterale alla sua domanda non la sto dando per i motivi che ho detto. Ossessionato da questa domanda perde il buon senso nel porsi dei problemi. E in chiusura, infatti, dopo aver concluso (da sé, non perché il senso della mia risposta sia quello), che è no, riparte dandomi dei dettagli come a volermi indurre a confermare che è no.
Esattamente il meccanismo che le ho indicato. Più si rassicura (anche da solo, e lo stesso anzi peggio se lo fa un altro) che è no, più coltiva il dubbio che sia si.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Che cosa dovrei fare, è una cosa che mi fa sentire in colpa.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Se perdura, trattare questa sua condizione. Colpa per che cosa ? Se mai dubbio che ci sia qualcosa per cui sentirsi in colpa, del resto sentirsi in colpa in sé comunque non è costruttivo.
Se diventa una fissazione, cura la fissazione.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Il senso di colpa è dovuto al fatto di aver provato una cosa che non approvo, in quanto salutista incallito. Dall’altra parte, però, sono sempre stato una persona curiosa, che le cose le deve provare, per questo al tempo lo feci. Per curare intende andare da uno psicoterapeuta giusto? Perché è qualcosa che negli anni è divenuto sempre più frequente e difficile da controllare, il pensiero ricorrente dovuto al senso di colpa correlato a quell’azione che non ritengo attinente alla mia persona e alla mia moralità
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Utente
Utente
Stata*
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Per curare intendo che qualcuno la visiti, direi uno psichiatra o uno psicologo, e poi le indichi se e cosa può fare per questo pensiero.
Come vede il pensiero si sposta da un oggetto all'altro, dal danno alla questione morale (che è un discorso alla fine fine a se stesso. Nel momento in cui lo ha fatto voleva provare, adesso le dà fastidio che la sua posizione generale o attuale sia in contrasto con qualcosa di immodificabile, semplicemente perché la cosa è immodificabile).

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Va bene, grazie di tutto.
Cordialmente,
Mauro