La mia vita è un disastro totale
Salve!
Sono un ragazzo di 29 anni e vorrei raccontarvi un po' di me.
La mia vita è sempre stata un susseguirsi di alti e bassi, con questi ultimi divenuti sempre più frequenti a partire dall'età adolescenziale e poi culminati con il divorzio dei miei genitori all'età di 18 anni.
Da allora ho sempre vissuto con mia madre, vivendo un rapporto che oserei definire "bipolare" ovvero dalla totale complicità che dovrebbe esserci tra un genitore ed un figlio ad essere acerrimi nemici (questo purtroppo dato dal suo disturbo di natura psicotica, più nello specifico da manie di persecuzione) Da un paio di anni la situazione è cambiata radicalmente, grazie ad un gruppo di esperti che l'hanno seguita da vicino e hanno trattato il problema alla radice.
Ora vivo bene con lei ma ciò non toglie che io abbia vissuto in un inferno per anni e anni, visto che il suo disturbo aveva fatto il suo esorsio già dai tempi in cui era ancora sposata con mio padre.
Proprio con mio padre invece il rapporto è sempre stato felice, ha sempre cercato di fare di tutto pur di assecondare i miei desideri, tralasciando però un dettaglio di non poco conto, il mio futuro.
Lui, docente di Musica, ha sempre saputo del mio amore incondizionato proprio per la sua stessa arte ma, per qualche motivo non ha mai preso la cosa sul serio.
All'età di 12 anni, dopo essersi finalmente deciso a farmi iniziare a studiare Musica, imparando a suonare uno strumento che tra l'altro non mi è mai piaciuto arrivo ad affinare gli studi in conservatorio ed a laurearmi all'età di 21 anni senza però mai avere la possibilità di entrare nel mondo del lavoro.
Che dire?
Sono un "professionista" da ormai 8 anni ma la mia vita fa tanta fatica a decollare.
Dal punto di vista sentimentale preferirei sorvolare, un disatro totale mentre i miei amici li sento spesso telefonicamente perchè vivono altrove.
Tirando le somme, a causa del mio stile di vita frenetico soffro da oramai 4 anni di depressione e stati d'ansia generalizzati.
Come se non bastasse sono anche affetto da una sorta di blocco che mi impedisce di allontanarmi tanto da casa e quindi di vivere normalmente.
Se provo ad uscire dalla mia zona comfort inizio ad avvertire quei sintomi somatici tipici dell'ansia quali: tachicardia, sudorazione, pensieri negativi ecc... Ho chiesto pareri in merito ad un neurologo il quale mi ha prescritto Xanax compresse da 0. 50 da prendere una al mattino e metà prima di andare a dormire e una compressa di Sereupin da 20mg al mattino.
Risultati?
Soltanto un leggero miglioramento ma sento di essere ancora prigioniero delle mie ansie.
Che dire?
Un vero disastro... Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che leggeranno questo "piccolo" racconto della mia vita e che vorranno darmi qualche dritta per quantomeno migliorare la mia situazione.
Sono un ragazzo di 29 anni e vorrei raccontarvi un po' di me.
La mia vita è sempre stata un susseguirsi di alti e bassi, con questi ultimi divenuti sempre più frequenti a partire dall'età adolescenziale e poi culminati con il divorzio dei miei genitori all'età di 18 anni.
Da allora ho sempre vissuto con mia madre, vivendo un rapporto che oserei definire "bipolare" ovvero dalla totale complicità che dovrebbe esserci tra un genitore ed un figlio ad essere acerrimi nemici (questo purtroppo dato dal suo disturbo di natura psicotica, più nello specifico da manie di persecuzione) Da un paio di anni la situazione è cambiata radicalmente, grazie ad un gruppo di esperti che l'hanno seguita da vicino e hanno trattato il problema alla radice.
Ora vivo bene con lei ma ciò non toglie che io abbia vissuto in un inferno per anni e anni, visto che il suo disturbo aveva fatto il suo esorsio già dai tempi in cui era ancora sposata con mio padre.
Proprio con mio padre invece il rapporto è sempre stato felice, ha sempre cercato di fare di tutto pur di assecondare i miei desideri, tralasciando però un dettaglio di non poco conto, il mio futuro.
Lui, docente di Musica, ha sempre saputo del mio amore incondizionato proprio per la sua stessa arte ma, per qualche motivo non ha mai preso la cosa sul serio.
All'età di 12 anni, dopo essersi finalmente deciso a farmi iniziare a studiare Musica, imparando a suonare uno strumento che tra l'altro non mi è mai piaciuto arrivo ad affinare gli studi in conservatorio ed a laurearmi all'età di 21 anni senza però mai avere la possibilità di entrare nel mondo del lavoro.
Che dire?
Sono un "professionista" da ormai 8 anni ma la mia vita fa tanta fatica a decollare.
Dal punto di vista sentimentale preferirei sorvolare, un disatro totale mentre i miei amici li sento spesso telefonicamente perchè vivono altrove.
Tirando le somme, a causa del mio stile di vita frenetico soffro da oramai 4 anni di depressione e stati d'ansia generalizzati.
Come se non bastasse sono anche affetto da una sorta di blocco che mi impedisce di allontanarmi tanto da casa e quindi di vivere normalmente.
Se provo ad uscire dalla mia zona comfort inizio ad avvertire quei sintomi somatici tipici dell'ansia quali: tachicardia, sudorazione, pensieri negativi ecc... Ho chiesto pareri in merito ad un neurologo il quale mi ha prescritto Xanax compresse da 0. 50 da prendere una al mattino e metà prima di andare a dormire e una compressa di Sereupin da 20mg al mattino.
Risultati?
Soltanto un leggero miglioramento ma sento di essere ancora prigioniero delle mie ansie.
Che dire?
Un vero disastro... Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che leggeranno questo "piccolo" racconto della mia vita e che vorranno darmi qualche dritta per quantomeno migliorare la mia situazione.
[#1]
Sono passati più di tre anni dalla precedente richiesta e la situazione è più o meno la stessa.
La terapia non è risolutiva in quanto non personalizzata, non adatta alla sintomatologia che lamenta.
La permanenza della benzodiazepina per tutto questo periodo è inutile ed anche dannosa.
Deve far rivedere la terapia da uno specialista per fare inquadrare e trattare meglio la situazione complessiva.
La terapia non è risolutiva in quanto non personalizzata, non adatta alla sintomatologia che lamenta.
La permanenza della benzodiazepina per tutto questo periodo è inutile ed anche dannosa.
Deve far rivedere la terapia da uno specialista per fare inquadrare e trattare meglio la situazione complessiva.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 26/11/2023.
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