Ho paura del futuro
Sono arrivato ad un punto della mia vita che sono estremamente confuso.
Devo dire che ho già vissuto uno stato simile in passato e non so se grazie alle cure adeguate o semplicemente il tempo (mesi) sono tornato a star bene quasi da non rendermi conto al punto di non ricordarmi di essere stato così male...
L'ultimo crollo è stato nel 2017 talmente forte che sono finito ricoverato 1 mese in un ospedale psichiatrico.
Ora nel 2023 ho avuto un altro crollo ormai da 2 mesi e da soli 2 giorni finalmente ho fatto un cambio terapia eliminando quella di mantenimento che purtroppo non ha impedito il relativo crollo.
Certamente il cambio terapia non ancora a dosaggio pieno si fa sentire nel senso che mi sento parecchio instabile ho paura di combinare qualche cavolata ieri ho litigato fortemente con mia moglie ho paura delle mie reazioni e delle sue reazioni.
Fondalmentalmente in questo stato mia moglie anzichè essermi di supporto è la persona che più mi mette a disagio temo il suo giudizio ed il mio giudizio.
Poi soffro di ansia per la salute.
In particolare temo che il mio cervello sia rovinato temo di avere tutte le malattie mentali dalla psicosi all'autismo oltre al disturbo ansioso depressivo diagnosticato.
Ho paura di essermi rovinato il cervello da ragazzino con la Cannabis e poi con gli antidepressivi nel senso che ho paura che non faranno più effetto questa volta.
Proprio temo di avere parti del cervello rovinate mi sento un po' un disabile mentale senza speranza.
In questo crollo ha pesato molto la morte della mia cagnolina e lo stress i mesi precedenti relativi alla sua malattia.
Avevo un legame quasi morboso con lei ed è stata una vera bastonata il vuoto che ha lasciato.
Non sono riuscito a versare una lacrima credo che il mio cervello abbia perso ormai da 20 anni la capacità di piangere.
Non è giusto cosa ho fatto per meritare tutta questa sofferenza?
Ho paura della morte ma allo stesso tempo capisco chi si toglie la vita.
E i farmaci antidepressivi dopo ben 24 anni di utilizzo (con terapie di mantenimento) faranno ancora effetto?
Riuscirò a riprendermi senza separarmi e farmi ricoverare come nel 2017?
Allora avevo un lavoro non tanto per sussistenza economica ma che mi distraeva e mi occupava adesso le mie giornate sono un po' vuote e non riesco a seguire nemmeno un film (mi era già capitato)
Per non parlare di tutti i disturbi fisici pseudoneurologici dalla pesantezza agli arti alla rigidità muscolare ed articolare fino ai problemi di memoria che mi traumatizzano e mi fanno sentire con un cervello rovinato.
Ma perchè anche se in passato sono guarito ogni volta non vedo via d'uscita?
Devo dire che ho già vissuto uno stato simile in passato e non so se grazie alle cure adeguate o semplicemente il tempo (mesi) sono tornato a star bene quasi da non rendermi conto al punto di non ricordarmi di essere stato così male...
L'ultimo crollo è stato nel 2017 talmente forte che sono finito ricoverato 1 mese in un ospedale psichiatrico.
Ora nel 2023 ho avuto un altro crollo ormai da 2 mesi e da soli 2 giorni finalmente ho fatto un cambio terapia eliminando quella di mantenimento che purtroppo non ha impedito il relativo crollo.
Certamente il cambio terapia non ancora a dosaggio pieno si fa sentire nel senso che mi sento parecchio instabile ho paura di combinare qualche cavolata ieri ho litigato fortemente con mia moglie ho paura delle mie reazioni e delle sue reazioni.
Fondalmentalmente in questo stato mia moglie anzichè essermi di supporto è la persona che più mi mette a disagio temo il suo giudizio ed il mio giudizio.
Poi soffro di ansia per la salute.
In particolare temo che il mio cervello sia rovinato temo di avere tutte le malattie mentali dalla psicosi all'autismo oltre al disturbo ansioso depressivo diagnosticato.
Ho paura di essermi rovinato il cervello da ragazzino con la Cannabis e poi con gli antidepressivi nel senso che ho paura che non faranno più effetto questa volta.
Proprio temo di avere parti del cervello rovinate mi sento un po' un disabile mentale senza speranza.
In questo crollo ha pesato molto la morte della mia cagnolina e lo stress i mesi precedenti relativi alla sua malattia.
Avevo un legame quasi morboso con lei ed è stata una vera bastonata il vuoto che ha lasciato.
Non sono riuscito a versare una lacrima credo che il mio cervello abbia perso ormai da 20 anni la capacità di piangere.
Non è giusto cosa ho fatto per meritare tutta questa sofferenza?
Ho paura della morte ma allo stesso tempo capisco chi si toglie la vita.
E i farmaci antidepressivi dopo ben 24 anni di utilizzo (con terapie di mantenimento) faranno ancora effetto?
Riuscirò a riprendermi senza separarmi e farmi ricoverare come nel 2017?
Allora avevo un lavoro non tanto per sussistenza economica ma che mi distraeva e mi occupava adesso le mie giornate sono un po' vuote e non riesco a seguire nemmeno un film (mi era già capitato)
Per non parlare di tutti i disturbi fisici pseudoneurologici dalla pesantezza agli arti alla rigidità muscolare ed articolare fino ai problemi di memoria che mi traumatizzano e mi fanno sentire con un cervello rovinato.
Ma perchè anche se in passato sono guarito ogni volta non vedo via d'uscita?
[#1]
Perché è un sintomo della sua malattia fare questo tipo di pensieri.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Ha proprio ragione dottor Pacini infatti questo mare di dubbi e paure ho fatto la scelta più razionale ovvero affidarmi alla competenza della psichiatra che mi ha tirato fuori diverse volte da stati mentali analoghi.
Ovviamente sono terapie lunghe e graduali prima di dare dei risultati...
Nel frattempo cosa faccio per evitare di combinare cazzate e rovinare rapporti?
Quando ero ragazzino scappavo da mio padre che conosceva la depressione sulla sua pelle comprendeva il dolore profondo e sopportava le mie stranezze assicurandosi che prendessi le medicine finchè gradualmente stavo sempre meglio.
Ora sono sposato con una moglie ignorante per queste cose che finisce con il colpevolizzarmi mi fa i discorsi strambi metafisici pensa che in qualche modo io voglia stare male e non faccia abbastanza per stare bene gli vengono fuori queste cose quando perde la pazienza.
Per questo motivo nel 2017 sono scappato di casa e mi sono fatto ricoverare.
E quando dopo le cure sono tornato a stare meglio ero incazzato nero con mia moglie e volevo divorziare.
Poi dopo una terapia familiare durante la separazione mi sono riavvicinato...
Io pensavo che con più attenzione alle cure sarei riuscito ad evitare una ricaduta e che lei avesse capito che questa malattia non è uno scherzo e che si sarebbe dovuta comportare diversamente in caso di ricaduta.
Purtroppo sono tornate fuori tutte le dinamiche disfunzionali del 2017 con lei che mi colpevolizza io che ho paura di lei oppure covo rabbia nei suoi confronti.
Ovviamente non è che andandome di casa starei meglio sto male a prescindere da lei per colpa della malattia e dovrei tornare a stare bene a prescindere da lei in base al tempo e le cure.
Mi chiedevo però qual'è l'atteggiamento migliore per evitare lo scontro con mia moglie che già la malattia è molto pesante di suo non ho bisogno di litigare con lei.
Poi temo che a volte fraintendo anche magari interpreto male uno sguardo perchè dopo alcune cose che mi ha detto parto prevenuto e penso che lei mi viva come una scocciatura.
C'è una mancanza di fiducia reciproca che è incredibile che genera tensione.
È stata pure capace di dirmi che ha paura che gli attacchi la depressione con la mia negatività...
Purtroppo il nostro rapporto sta prendendo una deriva pericolosissima perchè ho vissuto le stesse identiche dinamiche con mia Mamma quando mi sono ammalato che non voleva accettare avessi una malattia e quando stavo male mi riempiva di discorsi inutili che ignoravano la malattia alla base.
Ho finito con odiarla poi quando stavo bene la frequentavo perchè mia mamma ma con molta poca considerazione e non ho sofferto la sua morte non ho sentito la sua mancanza.
Ed io fino ai 18 anni prima di ammalarmi ero molto legato affettivamente a lei.
Sta cavolo di malattia rovina i rapporti perchè oltre a farti stare malissimo chi non l'ha provata non capisce la sofferenza ti vede normale con un bel colorito magari pure in forma... E non si capacita.
Soprattutto per le persone molto mistiche che non si capacitano che il cervello possa ammalarsi e quindi credono ci sia qualcosa che non va nella tua anima e quindi sei tu che non la vuoi cambiare.
Visto che lei è uno specialista di queste malattie in casi come questi cosa si consiglia di fare?
Ovviamente sono terapie lunghe e graduali prima di dare dei risultati...
Nel frattempo cosa faccio per evitare di combinare cazzate e rovinare rapporti?
Quando ero ragazzino scappavo da mio padre che conosceva la depressione sulla sua pelle comprendeva il dolore profondo e sopportava le mie stranezze assicurandosi che prendessi le medicine finchè gradualmente stavo sempre meglio.
Ora sono sposato con una moglie ignorante per queste cose che finisce con il colpevolizzarmi mi fa i discorsi strambi metafisici pensa che in qualche modo io voglia stare male e non faccia abbastanza per stare bene gli vengono fuori queste cose quando perde la pazienza.
Per questo motivo nel 2017 sono scappato di casa e mi sono fatto ricoverare.
E quando dopo le cure sono tornato a stare meglio ero incazzato nero con mia moglie e volevo divorziare.
Poi dopo una terapia familiare durante la separazione mi sono riavvicinato...
Io pensavo che con più attenzione alle cure sarei riuscito ad evitare una ricaduta e che lei avesse capito che questa malattia non è uno scherzo e che si sarebbe dovuta comportare diversamente in caso di ricaduta.
Purtroppo sono tornate fuori tutte le dinamiche disfunzionali del 2017 con lei che mi colpevolizza io che ho paura di lei oppure covo rabbia nei suoi confronti.
Ovviamente non è che andandome di casa starei meglio sto male a prescindere da lei per colpa della malattia e dovrei tornare a stare bene a prescindere da lei in base al tempo e le cure.
Mi chiedevo però qual'è l'atteggiamento migliore per evitare lo scontro con mia moglie che già la malattia è molto pesante di suo non ho bisogno di litigare con lei.
Poi temo che a volte fraintendo anche magari interpreto male uno sguardo perchè dopo alcune cose che mi ha detto parto prevenuto e penso che lei mi viva come una scocciatura.
C'è una mancanza di fiducia reciproca che è incredibile che genera tensione.
È stata pure capace di dirmi che ha paura che gli attacchi la depressione con la mia negatività...
Purtroppo il nostro rapporto sta prendendo una deriva pericolosissima perchè ho vissuto le stesse identiche dinamiche con mia Mamma quando mi sono ammalato che non voleva accettare avessi una malattia e quando stavo male mi riempiva di discorsi inutili che ignoravano la malattia alla base.
Ho finito con odiarla poi quando stavo bene la frequentavo perchè mia mamma ma con molta poca considerazione e non ho sofferto la sua morte non ho sentito la sua mancanza.
Ed io fino ai 18 anni prima di ammalarmi ero molto legato affettivamente a lei.
Sta cavolo di malattia rovina i rapporti perchè oltre a farti stare malissimo chi non l'ha provata non capisce la sofferenza ti vede normale con un bel colorito magari pure in forma... E non si capacita.
Soprattutto per le persone molto mistiche che non si capacitano che il cervello possa ammalarsi e quindi credono ci sia qualcosa che non va nella tua anima e quindi sei tu che non la vuoi cambiare.
Visto che lei è uno specialista di queste malattie in casi come questi cosa si consiglia di fare?
[#3]
In generale, oltre a curarsi, vale la regola che le iniziative e le scelte ispirate all'umore se possibile è meglio riprenderle a umore più "elastico". I dubbi estremi caratteristici degli stati ossessivi di solito non fanno andare né di là, né di qua, inchiodano in uno stato di apprensione.
Sostanzialmente quindi si attende di migliorare, e le sollecitazioni degli altri purtroppo non si possono sempre evitare, salvo far spiegare dal medico a chi si ritiene la natura del disturbo.
Sostanzialmente quindi si attende di migliorare, e le sollecitazioni degli altri purtroppo non si possono sempre evitare, salvo far spiegare dal medico a chi si ritiene la natura del disturbo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Utente
Ho avuto episodi depressivi in contesti diversi ed effettivamente ho sempre avuto persone tra gli amici che in quei periodi mi mettevano più in soggezione di altre...
Di solito le personalità un po' più invadenti che invece quando stavo bene potevano risultare addirittura stimolanti e piacevoli.
Tra i familiari o conviventi solo mia madre e mia moglie 2 persone che mi hanno fatto salire il crimine quando ero depresso per i discorsi che facevano per i loro comportamenti ignoranti.
Mia moglie più volte ha conosciuto la psichiatra ed era pure venuta a trovarmi durante il ricovero del 2017(visita indesideratissima ma non avevo la forza per dirglielo).
Ma nulla fa finta di capire ma non capisce credo che sarebbe capace di litigare con un malato di alzhaimer...
Spero di riuscire a farmene una ragione abbassare le mie aspettative nei suoi confronti per non rimanerci male e di conseguenza non incattivirmi.
Essendo mia moglie sono le aspettative che mi fregano perchè da lei mi aspetto conforto e trovo il contrario.
Speriamo di superare indenne sto periodo provando almeno a rispettarci a vicenda cercando sostegno in qualche familiare più sensibile.
Di solito le personalità un po' più invadenti che invece quando stavo bene potevano risultare addirittura stimolanti e piacevoli.
Tra i familiari o conviventi solo mia madre e mia moglie 2 persone che mi hanno fatto salire il crimine quando ero depresso per i discorsi che facevano per i loro comportamenti ignoranti.
Mia moglie più volte ha conosciuto la psichiatra ed era pure venuta a trovarmi durante il ricovero del 2017(visita indesideratissima ma non avevo la forza per dirglielo).
Ma nulla fa finta di capire ma non capisce credo che sarebbe capace di litigare con un malato di alzhaimer...
Spero di riuscire a farmene una ragione abbassare le mie aspettative nei suoi confronti per non rimanerci male e di conseguenza non incattivirmi.
Essendo mia moglie sono le aspettative che mi fregano perchè da lei mi aspetto conforto e trovo il contrario.
Speriamo di superare indenne sto periodo provando almeno a rispettarci a vicenda cercando sostegno in qualche familiare più sensibile.
[#5]
Utente
Dottor Pacini stamattina riflettevo su una cosa...
Mi chiedevo perchè quando si ha una febbre o qualcosa di estremamente più gestibile che causa 1000 volte meno sofferenza accorrono tutti preoccupati ad aiutarti mentre la malattia mentale viene vista come una falsa sofferenza una colpa di chi sta male...
Mi è venuta una grande illuminazione per spiegare come mi sento che non mi era mai venuta prima ma un esempio estremamente calzante.
Da piccolo il mal di mare stavo veramente male le prime volte che andavo a pescare al largo per ore con mio padre non ero abituato ma mi era stato spiegato che era normale che era una questione di abitudine che bisognava abituarsi piano piano.
E in effetti cosi è stato io non soffro il mal di mare anzi il mare è una mia grande passione ma ricordo che da bambino stavo malissimo.
Ed il mio dolore oggi lo vedo nel volto di qualche mio ospite in barca a cui è capitata la stessa cosa.
Il mal di mare fa star malissimo ti annienta si soffre in silenzio ma si soffre.
Ecco che il disturbo ansioso depressivo genera una sofferenza molto simile che ti blocca come il mal di mare e allo stesso modo fare cose che durante la normalità di farebbero stare meglio ti fanno stare peggio.
Quando soffri il mal di mare non vale la regola di distrarti con cose piacevoli non funziona l'unica è guardare la rotta e prendere un po' d'aria in faccia per stare male ma non malissimo.
Non si vince il mal di mare sfidandolo banalizzandolo ma solo sopportandolo accettando che è normale stare così perchè il cervello non è abituato e che ci vuole tempo prima che si abitui.
Allo stesso modo con la depressione non c'è una soluzione magica immediata bisogna stringere un po' i denti come con il mal di mare senza rompere le scatole all'equipaggio che tanto non può far nulla per fartelo passare e tu stai li silenzioso che sei in grado di fare poco o nulla che guardi la rotta per non stare peggio.
Ci vedo delle similitudini impressionanti come tipo di sofferenza mentale.
La differenza è che li sai perchè stai male e che il porto rappresenta una soluzione con la depressione il maremoto è nel cervello ma è simile come percezione di grande disagio.
Quindi devo provare a vedere la mia famiglia un po' come l'equipaggio non possono fare nulla per farmi stare meglio non è che ripetendogli che sto male poi io sto meglio ma cercare di stare un po' meno peggio guardando la rotta.
Che poi nella depressione è fare cose semplicissime come pulire la macchina guidare farsi la doccia fare 2 passi cose davvero poco impegnative che hanno un po' quell'effetto di prendere un po' d'aria e guardare la rotta per chi soffre di mal di mare.
Distrazioni semplici.
Mi chiedevo perchè quando si ha una febbre o qualcosa di estremamente più gestibile che causa 1000 volte meno sofferenza accorrono tutti preoccupati ad aiutarti mentre la malattia mentale viene vista come una falsa sofferenza una colpa di chi sta male...
Mi è venuta una grande illuminazione per spiegare come mi sento che non mi era mai venuta prima ma un esempio estremamente calzante.
Da piccolo il mal di mare stavo veramente male le prime volte che andavo a pescare al largo per ore con mio padre non ero abituato ma mi era stato spiegato che era normale che era una questione di abitudine che bisognava abituarsi piano piano.
E in effetti cosi è stato io non soffro il mal di mare anzi il mare è una mia grande passione ma ricordo che da bambino stavo malissimo.
Ed il mio dolore oggi lo vedo nel volto di qualche mio ospite in barca a cui è capitata la stessa cosa.
Il mal di mare fa star malissimo ti annienta si soffre in silenzio ma si soffre.
Ecco che il disturbo ansioso depressivo genera una sofferenza molto simile che ti blocca come il mal di mare e allo stesso modo fare cose che durante la normalità di farebbero stare meglio ti fanno stare peggio.
Quando soffri il mal di mare non vale la regola di distrarti con cose piacevoli non funziona l'unica è guardare la rotta e prendere un po' d'aria in faccia per stare male ma non malissimo.
Non si vince il mal di mare sfidandolo banalizzandolo ma solo sopportandolo accettando che è normale stare così perchè il cervello non è abituato e che ci vuole tempo prima che si abitui.
Allo stesso modo con la depressione non c'è una soluzione magica immediata bisogna stringere un po' i denti come con il mal di mare senza rompere le scatole all'equipaggio che tanto non può far nulla per fartelo passare e tu stai li silenzioso che sei in grado di fare poco o nulla che guardi la rotta per non stare peggio.
Ci vedo delle similitudini impressionanti come tipo di sofferenza mentale.
La differenza è che li sai perchè stai male e che il porto rappresenta una soluzione con la depressione il maremoto è nel cervello ma è simile come percezione di grande disagio.
Quindi devo provare a vedere la mia famiglia un po' come l'equipaggio non possono fare nulla per farmi stare meglio non è che ripetendogli che sto male poi io sto meglio ma cercare di stare un po' meno peggio guardando la rotta.
Che poi nella depressione è fare cose semplicissime come pulire la macchina guidare farsi la doccia fare 2 passi cose davvero poco impegnative che hanno un po' quell'effetto di prendere un po' d'aria e guardare la rotta per chi soffre di mal di mare.
Distrazioni semplici.
[#6]
Le reazioni di chi sta intorno al malato quando si tratta di una sofferenza mentale dipendono sia dal tipo di comportamenti che il malato mette in atto, sia dal fatto che le reazioni di chi sta intorno non sono pensate per essere curative, ma rispondono a dei meccanismi affettivi già predisposti, innanzitutto volti a cercare un adattamento da parte di chi "riceve" o è testimone dei comportamenti della persona sofferente. Per questo le reazioni variano: c'è chi vuole rendersi utile, chi vuole far finta di niente, chi prova fastidio etc, ma questo è relativo alla ricerca dell'adattamento da parte dell'altra persona, non alla ricerca di una soluzione così come essa si può realizzare.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#7]
Utente
Secondo me c'è anche una problematica di fondo sulla quale mi ha fatto ragionare mia zia...
Io quando sto bene sono un tipo strano come comportamenti.
Adesso non stranissimo sono comunque una brava persona che non fa del male agli altri ma uno caratterialmente un po' sulle mie che è di compagnia fino ad un certo punto.E questi comportamenti vengono percepiti come uno che non sta benissimo.
Ma io invece sto benissimo in quell'equilibrio diciamo "strano".
Probabilmente quando sono depresso all'esterno non cambio moltissimo perchè non sono il tizio solare ed ipersocievole che tutto di un tratto si chiude e diventa taciturno.
Passo dall'essere un taciturno contento di me stesso che accetta le sue stranezze a un taciturno sofferente che non si trova in quello stato per scelta ma per malessere.
Anche quando sto bene mia moglie è una cagacazzi micidiale ma stando bene non la soffro o meglio mi sento uno dei tanti mariti con la moglie cagacazzi che in fondo apprezzo per tanti altri motivi ed a volte quel cagarmi il cazzo lo ritengo anche utile e stimolante.
Secondo me quando sto male lei non si rende tanto conto della differenza tra il mio modo di essere e la malattia e quindi mette in atto un po' le stesse modalità di comportamento che faccio fatica a reggere.
Alla fine la stessa identica situazione con 2 stati mentali molto diversi(anche se apparentemente simili dall'esterno) portano a reazioni differenti talvolta opposte.
Io da malato mia moglie la soffro in maniera incredibile anche se probabilmente lei si comporta quasi uguale.
Però allo stesso modo da malato ci sono molte persone con le quali è più facile trascorrere del tempo insieme che non ti assillano che non ti fanno sentire più male di quello che già stai che in qualche modo ti aiutano a passare il tempo.
Io più volte ho provato ad essere sincero con mia moglie ad aprirmi a dirgli che avrei bisogno di una dinamica più tranquilla quasi noiosa ma lei ci sente poco e aprirmi con lei diventa una cavolata pazzesca.
Poi crede di aiutarmi facendomi discorsi su come lei è brava ad affrontare la vita che ci dovrei provare anche io e li capisce che per uno malato diventa quasi impossibile non provare frustrazione o rabbia...
Quindi devo farmi più furbo e mostrarmi meno debole con lei per evitare le reazioni di una che tanto non capisce e non mi può essere di supporto.
Non è facile per nessuno stare con un compagno che soffre periodicamente di depressione purtroppo è una cosa che ho sempre messo in conto ma quando stavo bene ho voluto ignorare per non rinunciare ad una vita di coppia ed una famiglia.
Sarà strano ma negli anni sono sempre stato io a lasciare mia moglie e lei a cercarmi ma non perchè non l'amassi più perchè nei periodi di depressione arrivavo a pensare che un rapporto di coppia fosse insostebibile che non potessi dargli quello che voleva ed aveva trovato in me quando stavo bene.
Mi ricordo che nel 2011 mi chiese di tornare insieme ed io gli dissi guarda se vuoi possiamo essere solo amici perchè io non sto bene e non ho nulla da darti non ti voglio illudere e lei stranamente fu molto comprensiva della mia sofferenza mi stette vicino senza pretendere nulla e piano piano tornai a stare bene con la voglia di tornare insieme.
Ma non era ancora nato nostro figlio...
Io credo che lei adesso non sia più in grado di aspettarmi come aveva fatto nel 2011 va in sbattimento per nostro figlio di 10 anni a contatto con il padre depresso.
Che poi a dir la verità mio figlio è molto più sereno di lei...
Certo vede il padre un po' assente ma lui è tranquillissimo ed amorevole quando mi avvicino.
Ma era così anche nel 2017 anche da depresso riuscivo a passare del tempo dignitoso con mio figlio e la tata mentre quando c'era lei andavo in sbattimento perchè in questo momento viaggiamo su frequenze opposte lei mi trasmette impazienza apprensività un po' su tutto quando io avrei bisogno dell'opposto.
Anche solo quando strilla in modo affettuoso con il nuovo cane mi da fastidio.Cioè non fa nulla di male è se stessa ma è di una pesantezza unica.
Quando c'è lei in casa temo sempre che possa succedere qualcosa una lamentela un problema improvviso.
Ma lei è così più o meno uguale sono io che la vivo in maniera totalmente differente quando non sto bene.
Io quando sto bene sono un tipo strano come comportamenti.
Adesso non stranissimo sono comunque una brava persona che non fa del male agli altri ma uno caratterialmente un po' sulle mie che è di compagnia fino ad un certo punto.E questi comportamenti vengono percepiti come uno che non sta benissimo.
Ma io invece sto benissimo in quell'equilibrio diciamo "strano".
Probabilmente quando sono depresso all'esterno non cambio moltissimo perchè non sono il tizio solare ed ipersocievole che tutto di un tratto si chiude e diventa taciturno.
Passo dall'essere un taciturno contento di me stesso che accetta le sue stranezze a un taciturno sofferente che non si trova in quello stato per scelta ma per malessere.
Anche quando sto bene mia moglie è una cagacazzi micidiale ma stando bene non la soffro o meglio mi sento uno dei tanti mariti con la moglie cagacazzi che in fondo apprezzo per tanti altri motivi ed a volte quel cagarmi il cazzo lo ritengo anche utile e stimolante.
Secondo me quando sto male lei non si rende tanto conto della differenza tra il mio modo di essere e la malattia e quindi mette in atto un po' le stesse modalità di comportamento che faccio fatica a reggere.
Alla fine la stessa identica situazione con 2 stati mentali molto diversi(anche se apparentemente simili dall'esterno) portano a reazioni differenti talvolta opposte.
Io da malato mia moglie la soffro in maniera incredibile anche se probabilmente lei si comporta quasi uguale.
Però allo stesso modo da malato ci sono molte persone con le quali è più facile trascorrere del tempo insieme che non ti assillano che non ti fanno sentire più male di quello che già stai che in qualche modo ti aiutano a passare il tempo.
Io più volte ho provato ad essere sincero con mia moglie ad aprirmi a dirgli che avrei bisogno di una dinamica più tranquilla quasi noiosa ma lei ci sente poco e aprirmi con lei diventa una cavolata pazzesca.
Poi crede di aiutarmi facendomi discorsi su come lei è brava ad affrontare la vita che ci dovrei provare anche io e li capisce che per uno malato diventa quasi impossibile non provare frustrazione o rabbia...
Quindi devo farmi più furbo e mostrarmi meno debole con lei per evitare le reazioni di una che tanto non capisce e non mi può essere di supporto.
Non è facile per nessuno stare con un compagno che soffre periodicamente di depressione purtroppo è una cosa che ho sempre messo in conto ma quando stavo bene ho voluto ignorare per non rinunciare ad una vita di coppia ed una famiglia.
Sarà strano ma negli anni sono sempre stato io a lasciare mia moglie e lei a cercarmi ma non perchè non l'amassi più perchè nei periodi di depressione arrivavo a pensare che un rapporto di coppia fosse insostebibile che non potessi dargli quello che voleva ed aveva trovato in me quando stavo bene.
Mi ricordo che nel 2011 mi chiese di tornare insieme ed io gli dissi guarda se vuoi possiamo essere solo amici perchè io non sto bene e non ho nulla da darti non ti voglio illudere e lei stranamente fu molto comprensiva della mia sofferenza mi stette vicino senza pretendere nulla e piano piano tornai a stare bene con la voglia di tornare insieme.
Ma non era ancora nato nostro figlio...
Io credo che lei adesso non sia più in grado di aspettarmi come aveva fatto nel 2011 va in sbattimento per nostro figlio di 10 anni a contatto con il padre depresso.
Che poi a dir la verità mio figlio è molto più sereno di lei...
Certo vede il padre un po' assente ma lui è tranquillissimo ed amorevole quando mi avvicino.
Ma era così anche nel 2017 anche da depresso riuscivo a passare del tempo dignitoso con mio figlio e la tata mentre quando c'era lei andavo in sbattimento perchè in questo momento viaggiamo su frequenze opposte lei mi trasmette impazienza apprensività un po' su tutto quando io avrei bisogno dell'opposto.
Anche solo quando strilla in modo affettuoso con il nuovo cane mi da fastidio.Cioè non fa nulla di male è se stessa ma è di una pesantezza unica.
Quando c'è lei in casa temo sempre che possa succedere qualcosa una lamentela un problema improvviso.
Ma lei è così più o meno uguale sono io che la vivo in maniera totalmente differente quando non sto bene.
[#8]
Quel che gli altri pensano di Lei non è rilevante nella cura di una malattia. Lo può essere, se crede, quando è in sufficiente equilibrio.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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