Paroxetina e disfunzioni sessuali
Salve, da circa 2 mesi sono in cura presso uno psichiatra a causa di una sindrome ansioso-depressiva.
Attualmente assumo quotidianamente Paroxetina 60 mg e Amisulpride 50 mg.
La terapia farmacologica ha migliorato la situazione umorale, tuttavia ho rilevato sin dal primo aumento di dosaggio dei farmaci (assumevo Paroxetina 40 mg e Amisulpride 100 mg) degli importanti effetti collaterali sul fronte sessuale: calo della libido, ridotta sensibilità genitale ed eiaculazione impossibile.
Mi ritrovo quindi da più di un mese in una situazione di astinenza forzata dagli atti sessuali.
Il medico che mi segue ha deciso per una riduzione dell'amisulpride per venire incontro al problema riguardante il desiderio sessuale, aumentando però il dosaggio di paroxetina, quest'ultima è sicuramente causa dell'incapacità eiaculatoria (proprio il mio medico mi ha riferito che viene utilizzata per trattare l'eiaculazione precoce, problema che non ho mai avuto).
Gradirei sapere a questo punto se la situazione con la terapia attuale può migliorare col tempo oppure devo accettare questo compromesso finché assumerò questi farmaci.
Il problema non mi affligge mentalmente ma è tale da procurarmi una certa frustrazione, vorrei trovare una soluzione.
Grazie.
Attualmente assumo quotidianamente Paroxetina 60 mg e Amisulpride 50 mg.
La terapia farmacologica ha migliorato la situazione umorale, tuttavia ho rilevato sin dal primo aumento di dosaggio dei farmaci (assumevo Paroxetina 40 mg e Amisulpride 100 mg) degli importanti effetti collaterali sul fronte sessuale: calo della libido, ridotta sensibilità genitale ed eiaculazione impossibile.
Mi ritrovo quindi da più di un mese in una situazione di astinenza forzata dagli atti sessuali.
Il medico che mi segue ha deciso per una riduzione dell'amisulpride per venire incontro al problema riguardante il desiderio sessuale, aumentando però il dosaggio di paroxetina, quest'ultima è sicuramente causa dell'incapacità eiaculatoria (proprio il mio medico mi ha riferito che viene utilizzata per trattare l'eiaculazione precoce, problema che non ho mai avuto).
Gradirei sapere a questo punto se la situazione con la terapia attuale può migliorare col tempo oppure devo accettare questo compromesso finché assumerò questi farmaci.
Il problema non mi affligge mentalmente ma è tale da procurarmi una certa frustrazione, vorrei trovare una soluzione.
Grazie.
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Il trattamento per una condizione ansioso-depressiva appare piuttosto importante e non giustificabile.
Probabilmente ha una diagnosi di depressione.
Per la risoluzione della questione deve attendere la riduzione.
Eventualmente può essere utile una visita urologica ed il dosaggio ormonale.
Probabilmente ha una diagnosi di depressione.
Per la risoluzione della questione deve attendere la riduzione.
Eventualmente può essere utile una visita urologica ed il dosaggio ormonale.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Gentile Dr. Ruggiero,
grazie per la risposta. Effettivamente non dispongo tuttora di una diagnosi precisa da parte dello psichiatra e quella di sindrome ansioso-depressiva è una ipotesi diagnostica del medico di base risalente a quando ho iniziato la terapia farmacologica. In ogni caso mi è stato prescritto sin dall'inizio anche del Lorazepam 1 mg da assumere al bisogno (lo assumo sporadicamente ormai). In merito al dosaggio ormonale al momento avrò sicuramente livelli di prolattina superiori alla soglia, erano già alti quando svolsi gli esami del sangue dopo la prima settimana di terapia.
Ad ogni modo, attenderò a questo punto il prossimo consulto di persona con lo psichiatra per metterlo al corrente di questa fastidiosa condizione, mi sembra di capire che oltre allo scalaggio dei farmaci si possa fare poco.
grazie per la risposta. Effettivamente non dispongo tuttora di una diagnosi precisa da parte dello psichiatra e quella di sindrome ansioso-depressiva è una ipotesi diagnostica del medico di base risalente a quando ho iniziato la terapia farmacologica. In ogni caso mi è stato prescritto sin dall'inizio anche del Lorazepam 1 mg da assumere al bisogno (lo assumo sporadicamente ormai). In merito al dosaggio ormonale al momento avrò sicuramente livelli di prolattina superiori alla soglia, erano già alti quando svolsi gli esami del sangue dopo la prima settimana di terapia.
Ad ogni modo, attenderò a questo punto il prossimo consulto di persona con lo psichiatra per metterlo al corrente di questa fastidiosa condizione, mi sembra di capire che oltre allo scalaggio dei farmaci si possa fare poco.
[#3]
Non so quale sia il senso di fare un prelievo ad una settimana dalla terapia visto che il metabolismo di quell'ormone è ben più lungo di 7 giorni.
Al massimo il prelievo andava fatto prima oppure dopo 45-60 giorni dall'assunzione.
Se aveva già valori alti la problematica sessuale poteva essere già presente ed ora la attribuisce alla terapia.
Oltretutto se non c'è diagnosi non c'è terapia, non si introduce una terapia casuale diversamente.
Al massimo il prelievo andava fatto prima oppure dopo 45-60 giorni dall'assunzione.
Se aveva già valori alti la problematica sessuale poteva essere già presente ed ora la attribuisce alla terapia.
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[#4]
Utente
Gentile Dr. Ruggiero,
mi preme chiarire che la prolattinemia è stata presa in esame insieme ad altri valori (ormone tiroideo, creatininemia ed altri), non si trattava di un esame specifico ma erano le analisi che credo sia prassi comune che vengano consigliate dopo la prima visita psichiatrica. Per chiarezza, il valore della prolattinemia era 59. In merito a quanto lei ipotizza, qualora la prolattina fosse stata alta già prima di assumere Amisulpride, posso garantirle che la problematica sessuale era totalmente assente ed ero perfettamente funzionale anche in fase depressiva acuta e nelle primissime settimane di terapia. Circa la diagnosi, beh, sono certo che il mio psichiatra abbia ben chiaro quale sia ma finora non mi è stata riferita né a voce né in forma scritta.
mi preme chiarire che la prolattinemia è stata presa in esame insieme ad altri valori (ormone tiroideo, creatininemia ed altri), non si trattava di un esame specifico ma erano le analisi che credo sia prassi comune che vengano consigliate dopo la prima visita psichiatrica. Per chiarezza, il valore della prolattinemia era 59. In merito a quanto lei ipotizza, qualora la prolattina fosse stata alta già prima di assumere Amisulpride, posso garantirle che la problematica sessuale era totalmente assente ed ero perfettamente funzionale anche in fase depressiva acuta e nelle primissime settimane di terapia. Circa la diagnosi, beh, sono certo che il mio psichiatra abbia ben chiaro quale sia ma finora non mi è stata riferita né a voce né in forma scritta.
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Non è ben fatto che non sia riferita la diagnosi soprattutto se assume più farmaci.
Non c’è nessuna prassi a chiedere esami all’inizio di una visita psichiatrica a meno che non ci siano necessità cliniche specifiche.
Già il valore un poco alto poteva non dare disfunzioni sessuali che possono accentuarsi con l’aumento del valore della prolattina.
Non c’è nessuna prassi a chiedere esami all’inizio di una visita psichiatrica a meno che non ci siano necessità cliniche specifiche.
Già il valore un poco alto poteva non dare disfunzioni sessuali che possono accentuarsi con l’aumento del valore della prolattina.
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[#6]
Utente
Gentile Dr. Ruggiero,
di sicuro c'è, come anche lei ha potuto constatare, che i farmaci che assumo sono stati prescritti per una forma depressiva. Quanto alle analisi, a questo punto immagino sia prassi del mio psichiatra, visto il considerevole numero di esami che mi ha prescritto.
In merito alla prolattinemia, che fosse alta o meno all'inizio della terapia, sicuramente di questo valore e del conseguente calo della libido è imputabile l'Amisulpride (che sto scalando). Tuttavia l'aumento a 60 mg della Paroxetina non mi fa ben sperare. Può confermarmi che i sintomi specifici che riscontro (desensibilizzazione genitale e anorgasmia) possono sparire con lo scalaggio dei farmaci?
di sicuro c'è, come anche lei ha potuto constatare, che i farmaci che assumo sono stati prescritti per una forma depressiva. Quanto alle analisi, a questo punto immagino sia prassi del mio psichiatra, visto il considerevole numero di esami che mi ha prescritto.
In merito alla prolattinemia, che fosse alta o meno all'inizio della terapia, sicuramente di questo valore e del conseguente calo della libido è imputabile l'Amisulpride (che sto scalando). Tuttavia l'aumento a 60 mg della Paroxetina non mi fa ben sperare. Può confermarmi che i sintomi specifici che riscontro (desensibilizzazione genitale e anorgasmia) possono sparire con lo scalaggio dei farmaci?
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.1k visite dal 16/11/2023.
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