Guarire dall'ansia cronica senza farmaci è utopia ?

All'età di 18 anni ben 24 anni fa in seguito ad un periodo veramente stressante ho sviluppato sintomi somatici estremamente invalidanti che mi avevano fatto pensare ad una malattia grave poi però la diagnosi è stata un disturbo d'ansia di carattere ereditario ed effettivamente le terapie farmacologiche a base di antidepressivi sono state le uniche che mi hanno fatto stare molto meglio.


Mio padre che a sua volta ha sofferto d'ansia come metà della sua famiglia ha capito subito il problema e mi ha indirizzato dalla psichiatra.


Mentre mia mamma che era una naturista newage con la passione per la psicanalisi è sempre stata molto contraria agli psicofarmaci e mi ha sempre detto che per guarire l'unica strada era la psicoterapia e che io affidandomi al farmaco nascondevo la testa sotto la sabbia.


Io ho provato la psicoterapia da sola e non ho avuto il minimo beneficio mentre l'unica cosa che ha funzionato sono stati i farmaci con o senza psicoterapia che risultava più gradevole e utile con i farmaci ma che non mi ha mai dato una sensazione curativa.
Piuttosto mi rendeva più consapevole dell'effetto dei farmaci perchè notavo di ragionare meglio.


Per via di mia mamma e comunque di una corrente molto forte di psicologi ho sempre il dubbio di aver sbagliato qualcosa di non essermi curato bene ed aver delegato troppo al farmaco.

Dall'altra parte io ho proprio un disturbo ereditario da parte paterna diagnosticato e l'impressione personale che ci sia una causa biologica non risolvibile solo con lo psicologo c'è tutta.


Mi chiedevo se ho sbagliato qualcosa se non ho fatto abbastanza per stare bene se ho fatto troppo affidamento sui farmaci o se esiste la possibilità che la mia sia una disfunzione come tante altre che necessitano di farmaci e che in certi casi gli psicologi fondamentalisti vendono fumo perchè non vogliono accettare che loro non bastano creando disagio e confusione nei pazienti che si sentono colpevoli se non riescono a star bene senza farmaci.


Non voglio una risposta di comodo consolatoria voglio una risposta scientifica per quello mi sono rivolto agli psichiatri che sono medici.

Dove sbaglio?
Perchè non riesco a liberarmi definitivamente disturbo d'ansia senza farmaci?

Perchè in molti psicologi garantiscono che si può guarire dall'ansia senza farmaci ed io in 24 anni non ci sono mai riuscito?


Può esistere un disturbo d'ansia per cui i farmaci sono necessari e non può guarire solo con la psicoterapia oppure è sempre colpa del paziente che non ha trovato lo psicologo giusto e fa troppo affidamento ai farmaci?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Le terapie farmacologiche sono validate per agire in modo efficace sui disturbi psichiatrici.

L’opposizione alle terapie farmacologiche fa parte di una moda molto diffusa nella popolazione per motivi ancestrali non identificabili in una unica corrente.

La maggior parte dei disturbi può essere trattata con la terapia farmacologica.

Bisognerebbe diffidare da persone che hanno posizioni radicali rispetto ai trattamenti.

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Utente
Utente
Casualmente online ho trovato informazioni di un medico chirurgo cognitivista comportamentale che prescrive anche psicofarmaci.

Mi ha impressionato moltissimo il suo modo di descrivere gli effetti di alcune sostanze perché effettivamente sono gli stessi che ho vissuto sulla mia pelle.

Io sono un assuntore cronico di antidepressivi che nel tempo ho cambiato come molecole ho provato a ridurre e/o eliminare ma con risultati molto negativi.

In questo caso non vengono demonizzati i farmaci, li prescrive lui stesso, ma sostiene ad esempio che gli antidepressivi assunti per lunghi periodi cronicizzano il disturbo psichiatrico per una forma di adattamento del cervello che resiste alla terapia.

Ha parlato di fase 1 o e fase 2 e la cosa impressionante per me è che le ho vissute con le stesse identichè modalità quando ho provato a diminuire/dismettere gli antidepressivi.

La fase 1 è sempre durata pochi giorni poco più di 1 settimana quando eliminavo gli antidepressivi avevo qualche sbandamento qualche effetto collaterale che scemava in fretta.

Poi per un periodo anche abbastanza lungo da 1 a 6 mesi non mi tornava la malattia psichiatrica anzi ho avuto pure l'illusione di avercela fatta a stare bene senza farmaci per poi dopo qualche mese puntualmente tornare una malattia forse peggiore di quando avevo iniziato il trattamento.

Devo riconoscere che mi sono estremamente identificato nella descrizione di questo medico.
Io speravo che in qualche modo gli antidepressivi mi portassero verso la guarigione della malattia mentre secondo questo medico dice che curano i sintomi ma non intervengono sull'andamento della malattia che paradossalmente aggravano perchè il cervello si adatta a stare male nonostante i farmaci.

La cosa che non capisco è perchè la malattia torna peggiorata dopo qualche mese che si smettono e non subito. Lui sostiene che l'unica cosa che ha potere curativo contro questi disturbi è la psicoterapia ed i farmaci servono per aiutare la psicoterapia ma devono essere usati il più breve periodo possibile solo se strettamente necessari.

In pratica il contrario di quello che ho fatto io che dopo svariate ricadute sono diventato un assuntore cronico.

A me dispiace io vorrei solo star bene fare le cose per bene capire dove sbaglio se sbaglio.
È chiaro che il mio obbiettivo è quello di stare bene a lungo termine senza ricadute con farmaci o senza farmaci con psicoterapia o senza psicoterapia e francamente non ho una vita che giustifica questo malessere quando sto bene me la godo a pieno il 99% farebbe a cambio con la mia vita da un punto di vista oggettivo quindi non saprei bene nemmeno dove intervenire.

Certo qualcosa posso migliorare ma molti impedimenti dipendono dal mio malessere non da fattori esterni quando sto bene ho proprio una bella vita appagante per tanti aspetti con 1000 possibilità.

Io dico sempre speriamo che prima o poi inventino un farmaco che tagli la testa al toro che lo prendi 1 mese e poi stai bene a lungo termine per me è incomprensibile come una volta che sto bene ritrovo tutte le mie certezze e spinta vitale poi possa tornare a stare male e mi si dica pure che la colpa è mia perchè ho fatto troppo affidamento al farmaco...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Non capisco quale sia la base del suo discorso, parte da una domanda generica per poi asserire delle cose che la riguardano come l'assunzione di farmaci, in modo piuttosto generico in quanto non si conoscono né le dosi né i tempi di trattamento, per poi guardare video o altro per acquisire informazioni ancor più generali su una questione non può essere discussa con tutto in un modo o nell'altro ma con le corrette integrazioni tra le due strade.

Pur avendo seguito dei percorsi psicologici traspaiono anche delle modalità ripetitive di gestione della questione da parte sua, e ciò indica anche che possono essere presenti delle sfaccettature diagnostiche che non menziona.

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Utente
Utente
Allora il primo episodio è successo quando avevo 18 anni nel 1999.
Nel 2017 sono stato talmente male anche per circostanze esterne alla malattia che ho dovuto ricorrere a un ricovero di 1 mese in un reparto psichiatrico che mi ha rimesso in sesto quanto basta per essere dimesso poi nei mesi successivi c'è stato un evidente miglioramento graduale.

La diagnosi ufficiale era disturbo dell'umore NAS e disturbo d'ansia NAS nei commenti si menzionano i disturbi somatici e spunti ipocondriaci.

La psichiatra che mi ha in cura ha avuto in cura moltissimi da parte della mia famiglia paterna e sostiene che sia un disturbo ereditario.

Da quel ricovero del 2017 mi aveva dimesso con 150 mg di Sertralina e 900 mg di Gabapentin.
Erano 5 pastiglie ed io mi ero un po' impressionato per tutte quelle pastiglie da prendere ma le assumo e mi fanno stare decisamente meglio.
Non avevo grande fiducia nella psicoterapia perchè quando sto male mi serve poco o nulla e quando sto bene sto bene ho una vita che mi piace.
Però siccome ho il tarlo che da ste cose si esce solo con la psicoterapia decido di farla con un grande psichiatra italiano il quale anche in base alla psicoterapia decide il dosaggio dei farmaci.
Dopo un po' che sto bene pian pianino decide di ridurre fino ad arrivare a due pastiglie una 100 mg di Sertralina e una 300 mg di Gabapentin vado avanti per mesi o forse anni con sto dosaggio e mi sembra di star bene ma avverto qualcosa che non andava ma facevo fatica a capire se poteva essere un periodo stressante(Covid) o il mio disturbo.
Vado avanti con la mia vita e come approccio mentale non penso di avere un disturbo mi concentro su altro anche in modo un po' ossessivo secondo me per rimanere attaccato alla realtà e non ammettere di avere il disturbo.
Ovviamente qualsiasi disturbo ignorarlo aiuta a percepirlo meno.

Inizio a sentire che qualcosa non va era da tempo che stavo bene che non andavo più dallo psichiatra che a volte mi dimenticavo di assumere i farmaci e comincio a percepire che qualcosa non va le emozioni affettive sono ridotte sono più nervoso etc.
Nell'ultimo periodo ho uno stress grandissimo per la malattia della mia cagnolina ed alzo bandiera bianca mi rendo conto di essere ricaduto.

A quel punto non torno dallo psichiatra che mi aveva fatto fare la psicoterapia e scalare il farmaco decido di intraprendere una strada nuova perchè il mio obbiettivo è quello di non ricadere in futuro ed ero attratto da questa TMS che usano molto in america.

Vado da questo nuovo psichiatra al quale gli racconto la mia storia per filo e per segno e mi fa fare 1000 test psicologici e cognitivi oltre ad un encefalogramma e mi diagnostica l'Adhd.
La TMS me la fa provare 2 sedute ma poi avrei dovuto iniziarla a Milano ed il responsabile non c'è fino al 20 Novembre.
Nel frattempo mi lascia invariata la terapia e mi aggiunge 10 mg di Ritalin.
Quindi 100 mg di Sertralina 300 mg Gabapentin e 10 mg di Ritalin.
Ora mentirei se dicessi che sto malissimo tipo quando mi sono ricoverato nel 2017.
Diciamo che sono in una situazione gestibile con la speranza che gradualmente possa stare meglio.
E voglio dare anche il tempo a questo nuovo professionista prima di giudicare.
Poi se non avrò dei miglioramenti a Gennaio 2024 tornerò dalla psichiatra di famiglia che mi aveva rimesso in sesto nel 2017 e gli dico facciamo come vuoi dammi pure 40 pastiglie se pensi che ne abbia bisogno.

Lei parla di dinamiche ma certo che ci sono dinamiche sbagliate io oggi non sto bene se stessi bene non starei certo a scrivere sta pappardella su medicitalia che lei non avrà tanta voglia di leggere.
A volte si banalizza con il termine "ansia" dei disturbi talmente invalidanti e disturbanti che essi stessi sono causa di forte disagio psicologico.
Il fatto che il dolore non sia fisico ma una percezione distorta del mio cervello non lo rende un dolore meno invasivo o di serie b.
I sintomi somatici di questa cosa che chiamate ansia sono tremendi rovinano la qualità di vita ed il disagio psicologico è anche reattivo a queste percezioni spiacevoli.
Quando sto male io sfogo questa sofferenza sugli altri mi innervosisco mi assento quando sto bene sono uno che va d'accordo con tutti che vive la sua vita.

In questo periodo cerco rassicurazioni e consigli per tornare a stare bene a lungo termine ho bisogno di sperare.
Pensi che quando stavo bene ogni tanto mi capitava di sognare la malattia ed era bellissimo svegliarsi con la consapevolezza di stare bene.
Pensi quando incide sta bastarda nominata ansia che andrebbe denominata cervello in tilt che fa gli scherzi.
Perchè l'ansia quella vera è legata ad una situazione reale a un evento e non è nemmeno una bruttissima sensazione.
Sta cosa invece è una tormenta del cervello una cosa senza senso un turbinio di sensazioni negative a prescindere dal mondo circostante.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Effettivamente non aveva indicato tutto ed alla fine esce fuori che ha una diagnosi complessa che probabilmente riguarda anche il II asse.

Non ci sono trattamenti tutto o nulla che possano includere la sintomatologia nel suo complesso.

Le terapie vanno gestite in modo appropriato e valutate nel tempo con dosaggi sufficienti e terapeutici.

Lei ora è nella fase di voler pensare alle alternative alla farmacoterapia come la soluzione unica e non come una possibilità aggiuntiva al trattamento.

Per questo cerca di trovare delle risposte in giro per farsi una sua idea e cercare di applicare un trattamento che considera "alternativo"

Il migliore passaggio è la continuità terapeutica.

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Utente
Utente
Ohibò sta cosa del secondo asse mi è nuova non l'avevo mai sentita in effetti lo ammetto mi manca qualche rotella...Un po' di autoironia mi aiuta...

Guardi io non sono contro la farmacoterapia infatti la sto ancora assumendo ed ho accettato di buon grado il ritalin 10 mg dopo diagnosi di Adhd.

Grazie anche a un suo intervento precedente ed il supporto di mia moglie sono molto motivato a dare del tempo prima di giudicare.

Ne parlavo con mia moglie che mi diceva ma se non stai bene perchè non torni dalla psichiatra di famiglia che ti conosce bene?
Ed abbiamo convenuto che non sarebbe giusto se uno inizia un percorso con un professionista comunque molto qualificato deve dare un tempo per esprimere un giudizio.

Sa la ricerca di strade alternative é dovuta al fatto che le vecchie strade hanno sì funzionato ma non benissimo con svariate ricadute e le ripeto io non sono andato per farmi togliere i farmaci(che infatti non mi ha tolto) ma per fare questa TMS(che ho solo provato ma non ancora iniziato) visto che negli Stati Uniti si sta diffondendo a vista d'occhio.
A dire il vero io non mi aspettavo che mi diagnosticasse l'Adhd il nuovo specialista pensavo che mi aumentasse il dosaggio della Sertralina e del Gabapentin o che li cambiasse con una molecola analoga con dosaggio più sostenuto.
Invece proprio per il rispetto che devo allo specialista mi attengo scrupolosamente alle sue indicazioni.
E non solo nonostante sta schifosa chiamata ansia mi causi disagio pure a camminare bene vado a passeggiare tutti i giorni 45 minuti e mangio equilibrato e sanissimo pian pianino dirigendomi verso il mio peso forma.
Vado anche a letto prima e mi sveglio prima insomma sto mettendo in pratica un po' di abitudini salutari nella speranza che possano aiutare.

Lei capirá che in fondo per me è stata una grossa delusione ricadere "nonostante" 100 mg di Sertralina e 300 mg di Gabapentin un po' fonte di preoccupazione perchè ho pensato nonostante la terapia di mantenimento mi è tornara sta roba?
Cosa mi sta succedendo?

Le chiedo se lei ha un problema di salute che in modo considerevole le abbassa la qualità di vita poi trova un farmaco che le allevia questo problema e successivamente nonostante l'assunzione del farmaco le ritorna il problema invalidante non è giustificato lo sconforto e la preoccupazione?

A me ogni tanto sembra che vengano sottovalutati i disagi che causano questi disturbi psichiatrici ed i relativi comportamenti disfunzionali non vengano letti anche in relazione al disagio.
Io quando sto bene le giuro sono un'altra persona.
Le faccio un esempio mia moglie quando soffre di mal di testa è intrattabile non vuole fare nulla vuole stare da sola con la luce spenta perchè soffre lei che quando sta bene è una persona solare e propositiva quando sta male diventa intrattabile.
Per me concettualmente non è molto diverso quando sono pieno di dolori in tutto il corpo ho percezioni sensoriali alterate ho le gambe che sono 2 tronchi e faccio fatica a camminare i muscoli contratti soffro.
Poi il fatto che "tecnicamente" sia solo ansia non è una cosa consolatoria per chi soffre...

Se uno mi dicesse descrivimi l'ansia:

Io direi quando sto bene quella bella sensazione di tensione prima che la mia squadra del cuore gioca una partita importante.

Quando sto male il cervello in tilt che simula sintomi fastidiosi di intensità variabile impedendomi di godere di attività altrimenti piacevoli dove l'atteggiamento mentale più maturo è la sopportazione e la pazienza al posto di preoccupazione e irratibilitá ma non è sempre facile.

Lei ne avrà visti tantissimi di casi come il mio immagino e saprà esattamente a cosa mi riferisco.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Il problema è che secondo il mio parere non viene fatta una diagnosi di II asse che è fondamentale per spiegare questo suo atteggiamento verso la terapia, il rimuginare, il pensiero continuo sulle cose, il peso di avere una patologia e non vederne l'uscita.

Il dosaggio di mantenimento è consentito se non ci sono sintomi altrimenti la terapia deve stare a dosaggio che è ben oltre 100 mg di sertralina.

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Utente
Utente
Dottor Ruggiero innanzitutto la ringrazio per i suoi interventi tempestivi e cordiali.

Riguardo al secondo asse in termini tecnici non so cosa si tratta però sì queste rimuginazioni contorsioni mentali labirinto fanno proprio parte del mio disturbo.
Ho già vissuto in passato esattamente con queste modalità il mio disturbo soprattutto quando stavo male ma non malissimo dove stavo talmente male che non mi accorgevo nemmeno e soprattutto sono sintomi che ho sperimentato quando facevo una terapia di mantenimento nonostante una ricaduta.

Io penso che lei ha ragione oltretutto non solo la Sertralina è a 100 mg ma il Gabapentin nel tempo è stato ridotto da 900 mg a 300 mg quindi forse anche quello è sottodosato.

Però vede non è che me li sono scalati da solo è stato uno psichiatra di fama internazionale da cui facevo anche psicoterapia che me li ha scalati.
Il mio grosso errore è stato quello di considerarmi guarito dopo un po' che stavo bene con il dosaggio di mantenimento e rimandare sempre la visita con lo psichiatra che forse si sarebbe accorto per tempo ed avrebbe aggiustato la terapia.

Detto questo io ora ho interpellato un nuovo professionista quello che pratica la TMS e mi ha diagnosticato l'Adhd dopo tutti i test che mi ha fatto fare non gli posso dire non capisci niente non hai considerato il secondo asse e poi forse ti sei sbagliato anche con l'Adhd...

Parliamo di un professore di psichiatria in università prestigiosissime.

Magari ha ragione lui e con il Ritalin e la TMS tra 1/2 mesi staró molto meglio.

Quel che è certo che se a Gennaio 2024 non avrò miglioramenti tangibili ma una situazione stazionaria o di peggioramento andrò certamente dalla psichiatra di famiglia che mi conosce da 24 anni e gli dico facciamo come vuoi.

Anche perchè le racconto mia madre era una donna molto strana secondo me un po' malata senza saperlo che non ha combinato nulla nella vita ed era fissata con la psicoanalisi e contro la medicina ufficiale tanto che è morta perchè si è curata il cancro con le erbette anzichè seguire i protocolli ufficiali.Una madre così mi ha condizionato nel mio rapporto con la malattia e mi ha istillato la paura nei farmaci.
Infatti quando sto male ho l'ossessione di non aver fatto la psicoterapia giusta che mi svela i miei traumi inconsci e mi guarisce definitivamente.
Mia mamma quando stavo male mi martellava che ne potevo uscire solo con la psicoterapia e che i farmaci erano una stampella che mi impedivano di vedere il problema.
E sta cosa mi ha segnato.
Mio padre inveve è un uomo che nella vita ha avuto un successo incredibile stimato da tutti ed a sua volta ha avuto un disturbo d'ansia.
Il suo approccio era completamente opposto mi diceva che mi capiva che sapeva benissimo come stavo mi faceva degli esempi e poi mi incoraggiava a prendere le medicine e provare a fare la vita di sempre senza farmi discorsi strani paranoici sui farmaci e l'inconscio.
Devo dire che l'approccio di mio padre era molto più sereno per me purtroppo per me credo di aver ereditato molta follia non diagnosticata da mia madre che ripeto era una mamma strana un po' figlia dei fiori etc non come le mamme dei miei amici un po' massaie casalinghe.
Quindi certe contorsioni che lei mi ha diagnosticato secondo me me le ha attaccate mia madre sia per genetica che come educazione stramba.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
La condizione va quindi definita meglio.

Non mi atterrei a test ed altro se non dalla evidenza clinica che è più importante rispetto a qualsiasi altra valutazione.

Il secondo asse riguarda la sfera dei disturbi di personalità e non mi pare che lei abbia avuto un inquadramento in tal senso.

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Utente
Utente
Dottore ma a parte i test tutti i pipponi che le ho scritto a lei li ho condivisi anche con lo specialista che mi ha in cura.
Non mi avrà parlato in termini tecnici di secondo asse ma insieme alla psicologa avrà fatto delle valutazioni cliniche approfondite.

Lei capirà bene che se vado da un professionista qualificato devo attenermi alle sue indicazioni terapeutiche.

Poi è chiaro se dopo un ragionevole periodo di tempo non avrò dei benefici riprenderò la vecchia strada che comunque dei risultati nonostante le frequenti ricadute me li ha dati.

Farò comunque menzione di questo secondo asse con il nuovo specialista per capire...
Non mi sono rivolto a un dentista che prescrive antidepressivi ma ad un professore di psichiatria ricercatore a capo dell'istituto di neuroscienze di Firenze immagino che avrà familiarità con quste cose.

Di certo non si può dire che mi abbiano visitato in maniera sommaria oltre ai test gli ho raccontato per filo e per segno la mia storia clinica ed hanno contezza del mio approccio rimuginante e ossessivo della questione.

Forse l'errore di base è stato quello di affidarsi a un nuovo specialista attratto dalla TMS come possibile soluzione terapeutica anche se avendola solo provata non posso dire sia efficace.

Secondo le dovrei lasciar perdere questo percorso non provarci nemmeno e tornare dalla psichiatra di famiglia per parlargli di secondo asse e farmi reimpostare la cura?

Sono un po' confuso perchè io il 20 di Novembre in teoria dovrei iniziare il trattamento con la TMS
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Le scelte di trattamento e da chi farsi seguire restano esclusivamente sue e non è possibile stabilire quale percorso deve seguire nel tempo.

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Utente
Utente
Lei tenga conto che quando non sto bene io sono un ansioso ipocondriaco con la propensione all'autodiagnosi...

Nel tempo ho ho fatto dei progressi perchè da ragazzino ero una presenza fissa dal neurologo con la paura di una malattia neuromuscolare che mi avrebbe condotto sulla sedia a rotelle e poi piano piano ho capito di avere un problema psichiatrico con una forte componente anche somatica.

Quindi almeno adesso mi affido a specialisti qualificati che curano i miei disturbi e non vado a farmi spillare i soldi da qualche guaritore.

Mi sono rivolto all'Istituto di Neuroscienze di Firenze non perchè speravo che mi diagnosticassero una malattia introvabile ma perchè praticano la TMS ed ho saputo che negli USA la stanno utilizzando con successo per questo tipo di disturbi ansioso depressivi mentre in Italia è ancora poco diffusa.

Devo ammettere che sono rimasto di sasso quando mi è stato diagnosticato l'Adhd io pensavo che ormai non ci fossero più dubbi riguardo il mio disturbo ansioso depressivo anche perchè la mancanza di concentrazione ho sempre pensato fosse una caratteristica insita del mio disturbo.

Però chi sono io per contraddire un professore di psichiatria di autorevolo università.
Si tratta comunque di squilibri del cervello dove certe patologie si intersecano e si accavallano tra di loro.

Guardi se lei cerca istituto di neuroscienze di Firenze vedrà a chi mi riferisco ed il suo curriculum.
Se c'è motivo di diffidare me lo dica che comunque la psichiatra di famiglia opera al San Raffaele Villa Turro che è un centro rinomatissimo per la cura dei disturbi dell'umore.

È chiaro che io non ho la competenza per mettere in discussione cure così complesse.
Se lei che è uno psichiatra medico laureato ritiene affidabile l'Istituto di Neuroscienze di Firenze vorrei tanto dare una possibilità a questa cura innovativa se lei ha validi motivi per sconsigliarmi questo percorso sono sempre in tempo per tornare dalla psichiatra di famiglia che lavora in un centro super autorevole di Milano.
È chiaro che il parere di mia moglie lascia il tempo che trova perchè non è competente in materia ma il parere di un professionista come lei lo terrò molto in considerazione.
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Utente
Utente
Non importa se non mi risponde immagino che avrà troppo rispetto per un collega per prendere una posizione...

Ovviamente se ho richiesto il consulto è perchè anche io non sono così convinto della diagnosi di Adhd che mi ha spiazzato però non posso nemmeno valutare un nuovo percorso terapeutico senza avere praticamente iniziato.

La ringrazio comunque di avermi fatto notare la questione del secondo asse la farò presente al professore che mi ha in cura ed eventualmente anche alla psichiatra di famiglia dovessi tornare da lei.
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