Temo di soffrire d'ansia generalizzata

Da un po' di mesi a questa parte sto manifestando diversi sintomi quali: nebbia cognitiva, confusione, mente vuota, debolezza, affaticamento e palpitazioni che spesso non mi fanno dormire.
Inoltre il tutto è accompagnato da uno stato emotivo basso e (non so perché) da una leggera ptosi palpebrale all'occhio sinistro.
Ho già fatto diverse visite neurologiche, risonanza magnetica e due visite cardiologiche, tutte le visite hanno dimostrato che a livello organico sono sano come un pesce.
Onestamente credevo che fosse semplice pressione bassa (perché un po' ne soffro) ma visto l'esito delle visite al cuore non penso si tratti di quello.
La cosa che mi ha fatto capire che si trova tutto dentro la mia testa è stata una conversazione con mio padre, dove mi disse che mia sorella, diversi anni fa, aveva frequenti svenimenti.
Anche lei credeva fosse qualcosa di grave a livello organico e alla fine ne uscì fuori che semplicemente soffriva troppo d'ansia per via dell'università.
Da quando feci quella conversazione ho consapevolizzato che forse il mio è un disturbo simile, e nei giorni successivi mi sono sentito decisamente meglio.
Non avevo più confusione, mi sentivo benissimo niente palpitazioni, non avevo sbalzi d'umore ed era sparita anche la ptosi palpebrale, tutto era tornato normalità e quando avevo dei cali d'umore mi dicevo in testa la frase magica "È soltanto ansia" e tutto tornava normale.
Questa situazione è durata pochi giorni finché adesso sto avendo frequenti ricadute dove, di nuovo, ho un umore basso, confusione, mente vuota e bassissima concentrazione.
Nel titolo ho scritto "Ansia generalizzata" perché, supponendo che si tratti d'ansia, non saprei identificarne la causa.
Nella vita mi do molto da fare: vado all'università, mi alleno 5 giorni a settimana e lavoro 6 sere a settimana.
Escluderei lo stress poiché ho già provato più volte a prendermi dei periodi di stop e non è cambiato nulla.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Si sta facendo autodiagnosi, tra l'altro con delle premesse non chiare (gli altri disturbi invece dovrebbero avere delle cause identificabili esternamente ?).
E' preoccupato, e sembra attribuire alle possibili risposte alle sue domande un valore di una sentenza che le fa paura. Il tutto per diagnosi che spesso non vogliono dire altro se non un nome ai sintomi che ha, che serve se mai al medico per decidere che cura dare.

E' stato a farsi valutare ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
No, non sono ancora stato a farmi valutare poiché ho compreso solo da pochi giorni che il mio è un problema mentale. Con ciò che ho detto non voglio assolutamente farmi un autodiagnosi ma soltanto comprendere meglio la natura dei miei problemi (problemi che sono tangibili, vista la nebbia cognitiva e la confusione che non mi permettono di studiare, seguire le lezioni, avere interazioni sociali normali e che mi stanno stravolgendo la vita)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Comprendere meglio la natura dei suoi problemi non le serve a niente. Serve una diagnosi e una cura eventualmente. Può anche comprenderli peggio se ci riflette molto e approfonditamente.

Dr.Matteo Pacini
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