Conseguenze crisi psicotica
Gentili dottori, nel corso della mia vita ho avuto episodi di psicosi con crisi di paura che mi impediva di vivere.
Mai allucinazioni o fenomeni eclatanti.
Ora, dopo l'ultima crisi, sto assumendo aripiprazolo da 5 mg e sto meglio, ma non lo assumevo da molto tempo.
Volevo chiedere se c'è un modo per capire ed eventualmente impedire il sopraggiungere di un'altra crisi, evitando di prendere farmaci.
Del resto sono stata bene per tanto tempo senza prendere nulla.
Mai allucinazioni o fenomeni eclatanti.
Ora, dopo l'ultima crisi, sto assumendo aripiprazolo da 5 mg e sto meglio, ma non lo assumevo da molto tempo.
Volevo chiedere se c'è un modo per capire ed eventualmente impedire il sopraggiungere di un'altra crisi, evitando di prendere farmaci.
Del resto sono stata bene per tanto tempo senza prendere nulla.
La diagnosi quale sarebbe?
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Utente
Alla base c' un disturbo ossessivo, che scivola verso la psicosi.

Utente
Potrebbe qualcuno rispondermi? Grazie
Non può evitare i sintomi senza curarsi
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Utente
Volevo evitare una assunzione a vita...

Utente
Volevo evitare una assunzione a vita... È possibile?

Utente
Grazie dottore per la risposta. Mi scusi, mi spiego meglio : dato che i miei problemi nascono dal mio vissuto di insoddisfazioni, se riuscissi a condurre una vita diversa, quasi certamente starei bene. Magari se dovessi tornare a stare male,potrei riprendere la terapia. Non sono pericolosa per me o per gli altri. Lei o i suoi colleghi cosa ne pensate?

Utente
Sarei grata se rispondesse qualcuno.
Non ci si cura per questioni di pericolosità, ci si cura perché si ha una malattia che richiede un trattamento.
Le crisi psicotiche, come le definisce lei, sono un fenomeno appartenente al suo disturbo che se non trattato in modo adeguato tende a peggiorare.
Vivere la terapia come un contenimento di pericolosità è un errore che la porta a pensare di non doversi curare.
Le crisi psicotiche, come le definisce lei, sono un fenomeno appartenente al suo disturbo che se non trattato in modo adeguato tende a peggiorare.
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Utente
Dottore, io volevo dire che la cura nel mio caso potrebbe anche prescindere dai farmaci e che sarebbe forse meglio un cambiamento delle situazioni che mi hanno portato a stare male. Oltretutto il farmaco mi sta procurando tanta stanchezza e non mi permette di fare nulla, oltre ad un notevole aumento di appetito. Ho paura di aumentare di peso, ora che ero riuscita a tornare al peso forma. Potrebbe rallentare il metabolismo?
Gentile signora.
La sua diagnosi non è ben chiara. In ogni caso tanto per il Disturbo Ossessivo, quanto per qualsiasi tipo di psicosi è necessaria una terapia di mantenimento, ad evitare ricadute che sono quasi sicure. Tenga poi conto che , in caso di ricaduta, può capitare che un farmaco prima efficace possa perdere efficacia, e che magari si rendano necessarie terapie più complesse.
La sua diagnosi non è ben chiara. In ogni caso tanto per il Disturbo Ossessivo, quanto per qualsiasi tipo di psicosi è necessaria una terapia di mantenimento, ad evitare ricadute che sono quasi sicure. Tenga poi conto che , in caso di ricaduta, può capitare che un farmaco prima efficace possa perdere efficacia, e che magari si rendano necessarie terapie più complesse.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

Utente
Ringrazio per la risposta.
Sugli effetti collaterali cosa si può fare? Ripep che non vorrei un aumento di peso. Può rallentare il metabolismo?
Sugli effetti collaterali cosa si può fare? Ripep che non vorrei un aumento di peso. Può rallentare il metabolismo?
L'aripiprazolo, rispetto ad altri , non ha un importante impatto sul metabolismo.
Tenga comunque conto, e questa è una regola generale, che il miglioramento di un disturbo ansioso comporta un effetto anabolico, cioè "ricostruttivo". In altre parole l'ansia ha un effetto catabolico, cioè fa consumare calorie. Se l'ansia recede, indipendentemente dal farmaco usato, si verifica un "risparmio di calorie", che deve essere controbilanciato da un aumento dell'attività fisica o da una riduzione dell'apporto calorico.
Tenga comunque conto, e questa è una regola generale, che il miglioramento di un disturbo ansioso comporta un effetto anabolico, cioè "ricostruttivo". In altre parole l'ansia ha un effetto catabolico, cioè fa consumare calorie. Se l'ansia recede, indipendentemente dal farmaco usato, si verifica un "risparmio di calorie", che deve essere controbilanciato da un aumento dell'attività fisica o da una riduzione dell'apporto calorico.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 2.7k visite dal 01/11/2023.
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