Tb latente in paziente diabetica, fare il trattamento?

Buongiorno dottori, sono una donna di 33 anni, diabetica dal 2013.

Nel gennaio del 2020 ho fatto un viaggio negli emirati arabi di circa 8 giorni, al mio rientro ho riscontrato febbre alta, sudorazione notturna, dolore articolare e una forte tosse, mentre gli altri sintomi si sono andati a risolvere ricordo che la tosse ha persistito per diverse settimane.
Allora era l'esordio mondiale del covid, in tutta sincerità io pensai che potesse essere un infezione da covid19, che in ogni caso superai (purtroppo contagiai diverse persone tra cui mia sorella e la zia del mio fidanzato, quest ultima in particolare sviluppò tosse per 3 mesi)...a distanza di quasi 4 anni, del tutto per caso cercando di capire le cause di una febbre asintomatica (che poi si è rivelata un infezione delle vie urinarie) ho riscontrato test quantiferon positivo, ho eseguito rx torace completamente negativo e in assenza di sintomi mi è stata diagnosticata la TB latente.
Essendo io diabetica mi hanno suggerito la terapia con isoniazide per 6 mesi...per prevenire un eventuale riattivazione del batterio, ma io sono terribilmente spaventata dagli effetti collaterali... le mie domande sono tante, il rapporto rischio-beneficio com'è nel mio caso?
Premetto che non ho mai fumato, né bevuto né fatto uso di droghe, il mio diabete è ben compensato con una glicata intorno a 6.
Ma sono molto preoccupata, è possibile che io abbia sviluppato effettivamente una forma attiva della malattia 4 anni fa e che il mio sistema immunitario abbia sconfitto l'infezione rendendo il batterio latente?...facendo questa terapia debellerei il batterio per sempre?
Risultando anche negativa ai test successivi?
Che possibilità ho di avere effetti avversi gravi?
Quali sopra neuropatia e epatiti?
Scusate per le mille domande spero possiate aiutarmi.
Sono terribilmente angosciata.
Attendo un vostro cortese riscontro