Dolore toracico, tosse, difficoltà respiratoria
Buongiorno, sono un giovane di 32 anni. Da circa un mese e mezzo soffro di dolori alla parte sinistra del torace. Inizialmente il dolore si presentava con delle fitte nella zona del pettorale, poi si è spostato al plesso solare, al fianco, di nuovo al pettorale... Più o meno in contemporanea ho cominciato ad avere una strana tosse secca e nervosa che mi assale più volte al giorno e sparisce dopo qualche colpo di tosse. Ho anche bruciori alla gola e un po' di catarro (pochissimo) che smuovo schiarendo la voce, ma che comunque non espello. Non fumo e non ho mai fumato in vita mia. Sono allergico a numerosi pollini e alla polvere, ma solitamente l'allergia non mi provoca asma. Da un po' di tempo (una decina di giorni) il dolore al torace è migliorato, anche se non è ancora sparito del tutto. Gli attacchi di tosse però rimangono, e con essi una sensazione di difficoltà respiratoria, come se ci fosse qualcosa in fondo alla gola. Di notte inoltre mi sveglio e, in preda all'ansia, non riesco più a riaddormentarmi. Ho eseguito una radiografia toracica presso il pronto soccorso e il risultato è stato: Polmoni a parete. Non lesioni pleuro-parenchimali in atto. Minuta opacità mantellare infraclaveare sin da verosimile nodulo fibrocalcico. Ombra cardio-mediastinica nei limiti. Necessario confronto con documentazione precedente. (che non ho, non avendo mai fatto lastre). Un esame del sangue ha inoltre mostrato i seguenti valori perfettamente nella media: glicemia basale, azotemia, creatininemia, a.s.t. (got), gpt, bilirubina (totale, diretta, indiretta), amilasi, colinesterasi, cpk, ck-mb, ldh, troponine I, sodio, pt (inr), ptt (ptt, ratio), emocromo urg. (globuli bianchi, rbc, emoglobina, piastrine.
Leggermente sballati invece sono risultati il potassio (3,77 con valori di rif. 3,8-5), il calcio (10,5 con valori di rif. 8,1-10,4) e l'ematocrito (41,9 con valori di rif. 42-54)
Detto tutto questo volevo chiedervi gentilmente se i miei sintomi possono indicare qualcosa di grave al polmone, e se gli esami a cui mi sono sottoposto sono sufficienti a fugare ogni dubbio. Vi ringrazio molto e confido in una cortese risposta, dato che sono preda dell'ansia.
Leggermente sballati invece sono risultati il potassio (3,77 con valori di rif. 3,8-5), il calcio (10,5 con valori di rif. 8,1-10,4) e l'ematocrito (41,9 con valori di rif. 42-54)
Detto tutto questo volevo chiedervi gentilmente se i miei sintomi possono indicare qualcosa di grave al polmone, e se gli esami a cui mi sono sottoposto sono sufficienti a fugare ogni dubbio. Vi ringrazio molto e confido in una cortese risposta, dato che sono preda dell'ansia.
[#1]
Buonasera,
la sua situazione è meritevole di alcuni accertamenti strumentali e clinici: essendo lei un soggetto con storia di allergie a pollini, sarebbe utile che lei eseguisse anzitutto una spirometria con successivo consulto specialistico pneumologico o allergologico, su indicazione e valutazione del curante.
Rimango a sua disposizione per delucidazioni e chiarimenti.
Cordiali saluti,
la sua situazione è meritevole di alcuni accertamenti strumentali e clinici: essendo lei un soggetto con storia di allergie a pollini, sarebbe utile che lei eseguisse anzitutto una spirometria con successivo consulto specialistico pneumologico o allergologico, su indicazione e valutazione del curante.
Rimango a sua disposizione per delucidazioni e chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dr. Paolo Scanagatta
Direttore UOC Chir.Toracica SONDALO
http://sites.google.com/site/dottpaoloscanagatta/Home
[#2]
Ex utente
La ringrazio molto per la cortese risposta. Devo quindi pensare che i sintomi possono essere legati a un discorso allergico, e posso quindi tranquillizzarmi in merito alla possibilità che ci siano eventuali problemi più gravi ai polmoni? Il mio medico dice che se ci fossero stati la lastra e gli esami del sangue li avrebbero evidenziati... Potrebbe darmi per favore anche il suo parere? Mercoledì 3 giugno ho comunque fissato una visita da un pneumologo, e sono molto in ansia. Grazie mille.
[#4]
Ex utente
Gentile dottore, il pneumologo mi ha rassicurato in merito alla presenza di eventuali problemi ai polmoni. Sono stato però anche dal gastroenterologo che mi ha detto che i miei sintomi potrebbero essere dati da un reflusso gastroenterico. Da una settimana sto prendendo una capsula di esopran al mattino e 10 ml di Gaviscon Advance la sera prima di dormire (devo continuare per altre 3 settimane). Durante i primi tre giorni di cura i sintomi sono migliorati molto: il dolore toracico (che precedentemente si era esteso anche all'ascella e al braccio sinistro, che risultava indolenzito) è pressoché scomparso, così come i dolori all'ascella e il fastidio al braccio. La tosse è sparita e il respiro è tornato normale.
Il dolore al plesso solare (lievemente più a sinistra, in realtà, sotto l'ultima costola) però è rimasto, e si accentua se faccio alcuni movimenti, soprattutto torcendo il busto o chinandomi di lato. Da ieri, inoltre, si è ripresentata la difficoltà respiratoria, che va e viene, anche se mi sembra meno accentuata di prima.
Dato che tutti questi problemi, che parrebbero effettivamente dovuti a un reflusso gastroenterico, sono insorti tre/quattro giorni dopo un allenamento particolarmente intenso di ginnastica acrobatica, mi viene spontaneo chiedermi se i forti contraccolpi subiti durante gli atterraggi in verticale sulle mani e i notevoli sforzi compiuti (con torsioni del tronco, flessioni addominali ecc.), possano avermi procurato un'ernia iatale (da cui poi sarebbe derivato il reflusso).
Il gastroenterologo sostiene che è molto difficile che ciò possa avvenire, però credo che non riesca a immaginare gli sforzi compiuti quel giorno e i violenti contraccolpi subiti. Vorrei quindi gentilmente chiederle se secondo lei è possibile che mi sia capitata una cosa simile, ed eventualmente come posso fare per verificare la presenza o meno di un'ernia iatale. La ringrazio molto.
Il dolore al plesso solare (lievemente più a sinistra, in realtà, sotto l'ultima costola) però è rimasto, e si accentua se faccio alcuni movimenti, soprattutto torcendo il busto o chinandomi di lato. Da ieri, inoltre, si è ripresentata la difficoltà respiratoria, che va e viene, anche se mi sembra meno accentuata di prima.
Dato che tutti questi problemi, che parrebbero effettivamente dovuti a un reflusso gastroenterico, sono insorti tre/quattro giorni dopo un allenamento particolarmente intenso di ginnastica acrobatica, mi viene spontaneo chiedermi se i forti contraccolpi subiti durante gli atterraggi in verticale sulle mani e i notevoli sforzi compiuti (con torsioni del tronco, flessioni addominali ecc.), possano avermi procurato un'ernia iatale (da cui poi sarebbe derivato il reflusso).
Il gastroenterologo sostiene che è molto difficile che ciò possa avvenire, però credo che non riesca a immaginare gli sforzi compiuti quel giorno e i violenti contraccolpi subiti. Vorrei quindi gentilmente chiederle se secondo lei è possibile che mi sia capitata una cosa simile, ed eventualmente come posso fare per verificare la presenza o meno di un'ernia iatale. La ringrazio molto.
[#5]
Buonasera,
anche io ritengo improbabile che un eventuale ernia jatale sia dovuta a degli sforzi di questo tipo, tuttavia la sua sintomatologia, qualora persistente, meriterebbe un approfondimento diagnostico con RX pasto baritato e gastroscopia, a cui fare eventualmente seguire approfondimenti mirati (pH metria nelle 24 ore per verificare n. ed intensità degli episodi di reflusso e, se indicato, manometria esofagea).
Ovviamente queste sono solo delle indicazioni teoriche, basate su quanto riferito, nel suo caso tali esami e le terapie (che al momento mi pare siano adeguate) vanno concordate con il medico curante e gli specialisti che l'hanno in cura.
La saluto cordialmente,
anche io ritengo improbabile che un eventuale ernia jatale sia dovuta a degli sforzi di questo tipo, tuttavia la sua sintomatologia, qualora persistente, meriterebbe un approfondimento diagnostico con RX pasto baritato e gastroscopia, a cui fare eventualmente seguire approfondimenti mirati (pH metria nelle 24 ore per verificare n. ed intensità degli episodi di reflusso e, se indicato, manometria esofagea).
Ovviamente queste sono solo delle indicazioni teoriche, basate su quanto riferito, nel suo caso tali esami e le terapie (che al momento mi pare siano adeguate) vanno concordate con il medico curante e gli specialisti che l'hanno in cura.
La saluto cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.9k visite dal 31/05/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Asma
Cos'è l'asma? Quali esami fare per riconoscerla? Diffusione tra adulti e bambini, cause e correlazione con allergia e rinite, possibili cure e prevenzione.