Insufficienza respiratoria anziano

Salve, sono una studentessa di Medicina veterinaria. scrivo per mia nonna 85 anni. Anamnesi: paziente con crollo vertebrale, osteoporosi e polimialgia reumatica, trattata con lyrica, cortisone all occorrenza e mezza pasticca per pressione alta. 2 mesi fa ha avuto un influenza con tosse e dai rumori respiratori il medico di base ha diagnosticato una bronchite. Ha eseguito due trattamenti antibiotici ma la tosse non passa. Rx torace indica un polmone enfisematoso senile. Allora è stato sospettato che si trattasse di una tosse cardiogena per la pasticca della pressione che è stata cambiata ma senza risultato. Si sono sommati a questi dei numerosi sbalzi pressori soprattutto della minima e carenza di ossigeno. La pressione è arrivata anche a 50 minima e 70 massima con ossigeno a 61 ( all' ospedale ci hanno detto che a sessanta era da trattenere) oppure la minima arrivava a 95. Ha iniziato a dare segni di disorientamento e a "fare discorsi strani" parlando in modo confuso che sono stati attribuiti alla carenza di ossigeno. Trattando con lasics la tosse sembrava diminuire e anche la pressione minima. La visita cardiologica ha evidenziato una insufficienza valvolare destra però non significativa. Abbiamo iniziato a trattarla con ossigeno all'occorrenza e nei momenti di tosse intensa sembra aiutare lo stesso il cortisone. La glicemia spesso sale a 250 e oltre ma gli esami del sangue non hanno evidenziato segni di diabete quindi è stato sospeso il cortisone. Non avendo più chiaro il quadro della situazione e pur sapendo che purtroppo contro gli anni non si combatte avrei piacere ad avere un consulto che mi dica se siamo sulla strada giusta, se fare altri esami e come gestire la situazione. Spero di essere stata più chiara possibile e ringrazio per l attenzione. Saluti
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Pneumologo, Allergologo attivo dal 2014 al 2020
Pneumologo, Allergologo
Non è stato indicato se la paziente sia stata una fumatrice oppure no. I dati riferiti indicano una ipossiemia ai limiti per insufficienza respiratoria (pO2 < 60 mmHg) ed i "discorsi strani" potrebbero essere attribuibili ad un deterioramento cognitivo o ad un aumento della CO2, il cui valore non è stato riportato. Si tratta comunque di un quadro complesso e multiorgano, soprattutto cardiorespiratorio, per cui è necessaria una approfondita clinica e strumentale.
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Utente
Utente
la paziente non è fumatrice e i valori di co2 non ci sono stati riferiti. La tosse persiste e stiamo continuando con i diuretici e la terapia di ossigeno. La sottoporremo ad altri controlli. La ringrazio
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Utente
Utente
Abbiamo fatto una tac e ha evidenziato:
Limitati esiti pleuro parenchimali apicali sn. nodulo calcificato, di natura esitale, a livello del segmento apicale del LIS. Minute formazioni cistiche a livello della regione martellare del LID, in corrispondenza del segmento apicale e del LIS nel segmento posteriore. Ispessimento delle pareti bronchiali a livello del LI con segni di infarcì mento mucoide. Strie disventilatorie nella ligula. Sopra elevazione dx del diaframma con atelettasia del parenchima polmonare contiguo. C erano anche fratture costali, ateromasia aorta e nodulo mammario dx di 12 mm. Piccoli
Incomodi mediastinici in assenza di lindoadenomegalia patologica.mi potrebbe indicare la sua opinione?
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Pneumologo, Allergologo attivo dal 2014 al 2020
Pneumologo, Allergologo
Il dato saliente è atelettasia destra, probabilmente correlata alle vie aeree ripiene di muco. Di solito questo avviene per tosse inefficace, che nel contesto del quadro clinico già descritto può determinare un ulteriore peggioramento degli scamb gassosi. L'origine delle fratture costali non è chiara (caduta?).
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