Dispnea, tachicardia e cardiopalmo
Buonasera a tutti,
in realtà la mia domanda è a metà fra cardiologia e pneumologia
3 settimane fa ho avuto un episodio di improvvisa fame d'aria mentre cercavo di addormentarmi, con successive crisi tachicardiche. Ero in una stanza molto piccola dunque ho dato la colpa alla mancanza di ossigeno, così ho dormito con la finestra aperta; dal giorno dopo ho avuto come una sorta di dispnea cronica, che mi portava ogni 3-4 minuti ad effettuare un gran respiro, come se non mi bastasse l'aria. Tutto questo associato a fenomeni ricorrenti (a volte mi durano ore) di palpitazioni e battito accelerato. Devo ammettere che io ho sempre avuto sui 62-65 battiti, quindi sono portato a spaventarmi anche per una frequenza di 70 e più. La pressione è sempre sui 140/60, ma ogni tanto sento "spilli al cuore" e dolori al braccio sinistro. Ho fatto una visita sportiva (in attesa di una visita cardiologica completa il 3 febbraio) che non ha evidenziato nulla di anomalo, neanche sotto sforzo (ma una settimana prima avevo corso e poi fatto palestra, e mi ero dovuto fermare perché avevo i battiti stranamente accelerati anche dopo il recupero della fatica); l'esame spirometrico che ho qui vicino a me recita tutti i valori oscillanti tra l'88% ed il 140% (quindi suppongo che sia un bene), eccetto il FET che è solo il 25% del teorico, e non so perché. Sia il medico di base, che quello sportivo, hanno dato la colpa all'ansia (mai stato ansioso, solo il mese scorso ho avuto un episodio sentimentale che ha destato in me qualche preoccupazione).
Nell'attesa di recarmi da uno specialista nei prossimi giorni, mi rivolgo a Voi per avere qualche parere "esterno" aggiuntivo.
Grazie e buona serata
in realtà la mia domanda è a metà fra cardiologia e pneumologia
3 settimane fa ho avuto un episodio di improvvisa fame d'aria mentre cercavo di addormentarmi, con successive crisi tachicardiche. Ero in una stanza molto piccola dunque ho dato la colpa alla mancanza di ossigeno, così ho dormito con la finestra aperta; dal giorno dopo ho avuto come una sorta di dispnea cronica, che mi portava ogni 3-4 minuti ad effettuare un gran respiro, come se non mi bastasse l'aria. Tutto questo associato a fenomeni ricorrenti (a volte mi durano ore) di palpitazioni e battito accelerato. Devo ammettere che io ho sempre avuto sui 62-65 battiti, quindi sono portato a spaventarmi anche per una frequenza di 70 e più. La pressione è sempre sui 140/60, ma ogni tanto sento "spilli al cuore" e dolori al braccio sinistro. Ho fatto una visita sportiva (in attesa di una visita cardiologica completa il 3 febbraio) che non ha evidenziato nulla di anomalo, neanche sotto sforzo (ma una settimana prima avevo corso e poi fatto palestra, e mi ero dovuto fermare perché avevo i battiti stranamente accelerati anche dopo il recupero della fatica); l'esame spirometrico che ho qui vicino a me recita tutti i valori oscillanti tra l'88% ed il 140% (quindi suppongo che sia un bene), eccetto il FET che è solo il 25% del teorico, e non so perché. Sia il medico di base, che quello sportivo, hanno dato la colpa all'ansia (mai stato ansioso, solo il mese scorso ho avuto un episodio sentimentale che ha destato in me qualche preoccupazione).
Nell'attesa di recarmi da uno specialista nei prossimi giorni, mi rivolgo a Voi per avere qualche parere "esterno" aggiuntivo.
Grazie e buona serata
[#1]
Gentile utente, nel ribadire il concetto che le nostre deduzioni non possono sostituire una visita medica di persona, le dico che in linea generale stando a quello che scrive, è molto probabile che nella sua situazione ci sia una notevole compartecipazione emotiva.
Infatti gli esami fatti evidenziano tutto sommato nessuna alterazione funzionale degna di nota.
La invito tuttavia a farsi visitare da uno pneumologo in modo da avere la certezza di quanto le scrivo.
Cordiali saluti
Infatti gli esami fatti evidenziano tutto sommato nessuna alterazione funzionale degna di nota.
La invito tuttavia a farsi visitare da uno pneumologo in modo da avere la certezza di quanto le scrivo.
Cordiali saluti
Dr. Cristiano Cesaro
Specialista in Malattie Respiratorie e Tisiologia
Pneumologia Interventistica
Azienda Ospedaliera dei Colli Monaldi Napoli
[#3]
Allora il FET, e' il forcella expiratory time , ossia il tempo
Necessario utile ad ottenere un completo svuotamento dei polmoni
In corso di esame spirometrico, quando si sta eseguendo una manovra forzata.
In linea di massima l'espirazione forzata dovrebbe avvenire in un tempo non inferiore ai 6 secondi,
Ma spesso, nei giovani questo tempo di accorcia proprio a causa delle alte capacità funzionali dei polmoni e spirometricamente viene registrato come flusso FET % basso, come nel suo caso, ma le dico che non c'è da preoccuparsi, il collega che le ha somministrato l'esame ha certamente valutato la validità dello stesso.
Cordiali saluti
Necessario utile ad ottenere un completo svuotamento dei polmoni
In corso di esame spirometrico, quando si sta eseguendo una manovra forzata.
In linea di massima l'espirazione forzata dovrebbe avvenire in un tempo non inferiore ai 6 secondi,
Ma spesso, nei giovani questo tempo di accorcia proprio a causa delle alte capacità funzionali dei polmoni e spirometricamente viene registrato come flusso FET % basso, come nel suo caso, ma le dico che non c'è da preoccuparsi, il collega che le ha somministrato l'esame ha certamente valutato la validità dello stesso.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 27/01/2014.
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