Ossigeno, quando somministrarlo

Buongiorno, mia nonna di 92 anni è allettata causa ictus ischemico. Per gran parte della degenza ospedaliera ha necessitato di ossigeno, poi la situazione a casa è migliorata tant'è che dall'ultima emogasanalisi risultava tutto ok e siamo passati dall'ossigeno liquido a quello gassoso da somministrarle occasionalmente quando serve. Per valutare ciò mi avvalgo del pulsiossimetro di quelli che si mettono al dito, di solito l'ossigenazione si attesta sui 95-94% però alcuni giorni scende fisso al 93%. Con questa soglia devo metterle l'ossigeno? Qual'è la soglia di allarme? Grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Se la paziente non ha mai presentato elevati valori di pCO2 (pressione parziale di anidride carbonica) rilevabile alla EGA, la terapia con Ossigeno e' molto sicura e di solito di somministrano 2-3 litri al minuto in "cannule nasali" che equivalgono al 28-32% di FiO2.
Maggiore attenzione invece va posta qualora la paziente tenda a "trattenere" l'anidride carbonica, in questi casi l'ossigeno deve essere somministrato con parsimoni (1-1.5 l/min) per evitare la carbonarcosi (intossicazione da CO2) che puo' arrivare fino all'arresto respiratorio
Cordialmente
cecchini
www.cecchinicuore.org

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Utente
Utente
Dottore la ringrazio per la risposta esaustiva. Purtroppo non ho le conoscenze tecniche che mi consentirebbero di comprendere appieno i concetti che ha espresso. L'unico dato che ho imparato a leggere è quello sul pulsiossimetro che riporta valori percentuali e posso affidarmi solo a questo per capire se c'è bisogno di ossigenare. Mi sembra di capire che quello che conta è comunque il risultato dell'EGA. Ma questo tipo di esame lo abbiamo fatto due volte poi mi è stato detto che non occorreva più ripeterlo
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