Referto tac torace: formazioni nodulari parenchimali???
Mio padre (età 58 anni), a seguito di una bronchite cronica che nonostante le cure antibiotiche non passa, ha fatto una TAC torace alta risoluzione dalla quale emerge:
"L'indagine ha evidenziato la presenza in entrambi i campi polmonari di alcune subcentimetriche formazioni nodulari parenchimali. In particolare a destra in corrispondenza del segmento basale laterale del LID (diametro 6.2 mm circa), al segmento laterale del lobo medio (diam. 4 mm circa).
A sinistra in sede lingulare (diam. 6 mm circa), due in sede parascissurale (diam. 6 mm circa) (diam. 4 mm circa) al LSS (diam. 6 mm circa) e uno millimetrico in sede apicale. Utile controllo evolutivo a 3 mesi. Non versamenti pleuro pericardici.
Subcentimetrici linfonodi si osservano nella loggia del Barety, in corrispondenza della finestra aorto polmonare, in sede precarenale. Uno centimetrico è presente nel cavo ascellare dx.
Ateromasia parietale calcifica di grado lieve a livello dei vasi epiaortici, coronarici, e dell'aorta toracica.
Lo studio con finestra per osso non ha dimostrato lesioni ossee focali nei segmenti scheletrici esaminati.
Come reperto collaterale si segnala nodulo a bassa densità di 20 mm surrenalinico dx, verosimile per adenoma ed alcune cisti renali bilaterali."
Siccome la visita non sarà immediata, vorrei avere da Lei una spiegazione, per favore. Grazie
"L'indagine ha evidenziato la presenza in entrambi i campi polmonari di alcune subcentimetriche formazioni nodulari parenchimali. In particolare a destra in corrispondenza del segmento basale laterale del LID (diametro 6.2 mm circa), al segmento laterale del lobo medio (diam. 4 mm circa).
A sinistra in sede lingulare (diam. 6 mm circa), due in sede parascissurale (diam. 6 mm circa) (diam. 4 mm circa) al LSS (diam. 6 mm circa) e uno millimetrico in sede apicale. Utile controllo evolutivo a 3 mesi. Non versamenti pleuro pericardici.
Subcentimetrici linfonodi si osservano nella loggia del Barety, in corrispondenza della finestra aorto polmonare, in sede precarenale. Uno centimetrico è presente nel cavo ascellare dx.
Ateromasia parietale calcifica di grado lieve a livello dei vasi epiaortici, coronarici, e dell'aorta toracica.
Lo studio con finestra per osso non ha dimostrato lesioni ossee focali nei segmenti scheletrici esaminati.
Come reperto collaterale si segnala nodulo a bassa densità di 20 mm surrenalinico dx, verosimile per adenoma ed alcune cisti renali bilaterali."
Siccome la visita non sarà immediata, vorrei avere da Lei una spiegazione, per favore. Grazie
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Pneumologo, Anestesista, Psicoterapeuta
Gentile corrispondente,
se suo padre deve aspettare del tempo per effettuare la visita specialistica intanto può sottoporre questo referto e parlarne al suo medico di base.
Il medico di base è centrale nella gestione dei problemi clinici: è la figura professionale che meglio conosce la storia del paziente e che meglio può integrare i dati provenienti dalle valutazioni specialistiche e dagli esami biologici e strumentali e può (e deve) dare chiarimenti e informazioni cliniche alla luce del rapporto di conoscenza e fiducia che ha con i suoi assistiti.
Così facendo si attenua inoltre l'ansia legata all'attesa e in più si hanno informazioni probabilmente non meno affidabili di quelle che verranno dallo specialista.
Non è comunque possibile "refertare" un referto a distanza: gli esami vanno sempre considerati a partire dalla conoscenza della persona e nel contesto di tutti idati clinici necessari, raccolti principalmente in sede di visite e consulenze dirette con il paziente.
Mi dispiace se ho deluso una sua aspettativa ma è necessario evitare il rischio gravi e dannosi equivoci e fraintendimenti con interpretazioni cliniche avventate date fuori contesto.
Un caro saluto,
Luciano Lodoli
se suo padre deve aspettare del tempo per effettuare la visita specialistica intanto può sottoporre questo referto e parlarne al suo medico di base.
Il medico di base è centrale nella gestione dei problemi clinici: è la figura professionale che meglio conosce la storia del paziente e che meglio può integrare i dati provenienti dalle valutazioni specialistiche e dagli esami biologici e strumentali e può (e deve) dare chiarimenti e informazioni cliniche alla luce del rapporto di conoscenza e fiducia che ha con i suoi assistiti.
Così facendo si attenua inoltre l'ansia legata all'attesa e in più si hanno informazioni probabilmente non meno affidabili di quelle che verranno dallo specialista.
Non è comunque possibile "refertare" un referto a distanza: gli esami vanno sempre considerati a partire dalla conoscenza della persona e nel contesto di tutti idati clinici necessari, raccolti principalmente in sede di visite e consulenze dirette con il paziente.
Mi dispiace se ho deluso una sua aspettativa ma è necessario evitare il rischio gravi e dannosi equivoci e fraintendimenti con interpretazioni cliniche avventate date fuori contesto.
Un caro saluto,
Luciano Lodoli
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5k visite dal 24/09/2011.
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