Referto pet tac per formazione nodulare

Buonasera,
mio padre (76 anni, ex fumatore) ha effettuato di recente una PET tac per una formazione nodulare al polmone dx.
La diagnosi di dimissione dall'ultimo ricovero è:
Neoformazione polmonare al lobo superiore destro, in corso di definizione istologica.
Pneumoconiosi
Cardiopatia ischemico-ipertensiva (pregresso Triplice By-Pas Ao-Co)

Ha già eseguito una broncoscopia risultata non diagnostica e 2 biopsie tac guidate che hanno dato risultato negativo. Il pneumologo dell'ospedale avrebbe voluto effettuare nuova bio-tac,ritenendo inutile perdere tempo per accertare qualcosa che "è già evidente nelle tac effettuate". I miei genitori erano perplessi all'idea di sottoporre di nuovo mio padre a questo esame, quindi il pneumologo che lo segue da anni , ha suggerito di procedere con la PET-TAC.

Questo è l'esito:
La tomografia per emissione di positroni, eseguita con apparecchiatura PET/CT e scansioni dalla base del cranio alla radice delle cosce,in paziente con pregressa sternotomia mediana, ha dimostrato la presenza di focale, intenso ipermetabolismo glucidico in corrispondenza della nota formazione nodulare sita al segmento anteriore del lobo superiore del polmone dx (2,7 cm circa di diametro trsverso e SUV max 9).
Focale ma meno intenso ipermetabolismo glucidico si apprezza inoltre in corrispondenza di altre aree perlopiù pericentrimetriche di addenamento parenchimale localizzate nella metà superiore di entrambi i campi polmonari specie a destra (SUV max 3,8).
Aumentato metabolismo glucidico è presente infine in corrispondenza di alcune strutture linfonodali localizzate: .... e qui una serie di localizzazioni che se necessario posso trascrivere.
Termina con: non altre aree ad aumentato metabolismo glucidico nei restanti distretti corporei esaminati.

Volevo solo sapere se si tratta con certezza di tumore al polmone o se la diagnosi lascia spazio ad altre possibilità (es. silicosi) .
Nel caso si trattasse di qualcosa di serio, vorrei sapere se ritenete necessario procedere con urgenza a contattare lo specialista che ci è stato indicato (un pneumo-chirurgo), visto che mio padre apparentemente sta piuttosto bene di salute.
Grazie infinite per qualunque risposta.
[#1]
Dr. Cristiano Cesaro Pneumologo, Allergologo 728 45
Gentile utente.
Purtroppo stando alle indagini morfo/metaboliche eseguite, le possibilita' che si tratti di qualcosa diverso da una neoplasia sono a mio avviso realmente poche.

In questi casi pero' l'esperienza mi insegna, che non e' mai prudente mettere le mani sul fuoco, ed avere delle certezze che qualche volta potrebbero nel corso delle indagini vacillare.

Il mio consiglio e' in ogni caso quello ti ricercare a tutti i costi una diagnosi istologica, ossia tipizzare la lesione, dargli un nome ed un cognome, magari un indirizzo preciso ed un numero civico.....cosi' da stabilire una terapia mirata ; a tal proposito e' recentissima l'introduzione in commercio di farmaci chemioterapici altamente selettivi e personalizzati per i diversi istotipi neoplastici.

Le consiglio di rivolgersi ad un centro altamente specializzata in pneumologia interventistica, dove certamente non avranno alcun problema a determinare una diagnosi di certezza.....Bianco-bianco....nero-nero...

Le dico che potrebbe essere molto utile, in caso di difficolta' ad eseguire una diagnosi direttamente sulla lesione polmonare, una TBNA( agobiopsia) in corso di broncoscopia sulle stazioni linfonodali risultate ingrossate e captanti alla pet.
In quel caso, centrare un linfonodo reattivo, qualora dopo un attento studio risulti non difficilmente accessibile all'ago aspirato, equivarrebbe ad ottenere una diagnosi citologica di malattia.

Per far questo pero' le consiglio di rivolgersi ad un centro che abbia comprovata esperienza.

La saluto e ci tenga aggiornati in merito.

[#2]
Utente
Utente
Buonasera,
la ringrazio mille volte per la rapida risposta anche se dolorosa.
Volevo solo chiederle un chiarimento in merito all' agobiopsia tramite broncoscopia: se ho ben capito dovrebbero effettuare una biopsia nelle altre parti che sono state localizzate con la Pet-tac, visto che il nodulo principale è poco accessibile??
Il problema con la bio-tac è stato proprio quello di raggiungere il nodulo, perchè, se ho ben capito, si trova proprio dietro alle costole. Anche la dott.ssa insisteva nella necessità di identificare la lesione per procedere con le cure più adeguate, però diceva che probabilmente sarebbe stato necessario intervenire più volte "se serve anche 3-4-10 volte" ( ma non c'è pericolo di danneggiare il polmone?). L'altro pneumologo invece riteneva che 2 bio-tac, all'età di mio padre, erano abbastanza. Quindi ci ha indirizzato alla PET-TAC con l'ipotesi poi di un intervento per rimuovere ed analizzare il nodulo stesso.
Per caso mi sa indicare il nome di qualche Centro specializzato nelle seguenti città (per noi le più accessibili) Castelfranco Veneto, Padova o Vicenza?
Grazie ancora
[#3]
Utente
Utente
Gentile dott. Cesaro,
le chiedo ancora un'ultima cosa, anche se potrà sembrarle banale: può fare la differenza affrontare adesso/subito il problema o aspettare che passino le festività? (mio padre è una persona molto tranquilla e serena, oltre che come dicevo in buona salute e attività, e ancora non sa nulla) . Il valore ((2,7 cm circa di diametro trasverso e SUV max 9) indica una certa urgenza?
Grazie e buona serata
[#4]
Dr. Cristiano Cesaro Pneumologo, Allergologo 728 45
In tutta onesta' le dico che non credo che 15-20 giorni modifichino drasticamente la storia naturale della malattia, qualunque essa sia.....
Quindi posso a tal proposito consigliarle di far passare delle buone festivita' natalizie, dopo le quali procedere con la ricerca a tutti i costi di una diagnosi citologica o istologica, per intraprendere quanto prima una terapia mirate e speriamo efficace.

Mi chiedeva di qualche centro di alta specializzazione, purtroppo dalla sue parti non ne conosco, anche se non dubito che in quelle zone qualche centro di rilievo dovrebbe esserci.

Non me ne vogliano gli altri centri, ma in questo tipo di procedure, i migliori in senso assoluto, per l'esperienza, e per i mezzi ed anche per la capacita' di ottenere spesso diagnosi in estemporanea giovandosi anche delle presenza di un espertissimo citologo in sala broncoscopica, in tempo reale in corso di broncoscopia, e' l'equipe di Ancona del Prof. Stefano Gasparini.

Diciamo che dal momento che le programmano il ricovero, se non subentrano altre complicazioni, nel giro di 3 giorni dovrebbero essere in grado di dare un nome e cognome al problema di suo padre cosi' da rimandarlo a casa con la diagnosi e si spera con la possibilita' di poter eseguire la migliore cura possibile in un centro vicino alla vostra abitazione.

Vi anticipo che oltre ad essere i numeri 1 in tale genere di procedure, forse in campo nazionale ed internazionale,
sono anche veramente estremamente dolci e garbati e di una disponibilita' fuori dal comune.

Il reparto da cercare se vuole contattarli, e':

Reparto di pneumologia interventistica, diretto dal Prof. Stefano Gasparini, ospedali riuniti di Ancona.

La saluto sperando di esserle stato di qualche utilita', e la invito a tenerci aggiornati sull'evoluzione della cosa.

Le auguro in ogni caso delle buone festivita' natalizie.

[#5]
Utente
Utente
Buongiorno,vorrei chiedere ancora un'opinione in base agli eventi più recenti. Mio padre (che sottolineo gode nonostante i suoi problemi di "ottima" salute) ha eseguito in un'altro ospedale più qualificato la 3° biotac e 2° broncoscopia. Ci hanno riferito che anche in questo caso l'esito è stato negativo (o falso negativo?) . Il medico propone di eseguire un intervento allo scopo di prelevare una porzione del nodulo in modo da poterla esaminare.
Siamo piuttosto scoraggiati, come è possibile che 3 biotac non riescano a decifrare di cosa si tratta? Succede spesso? Cosa significa, o cosa può essere accaduto? Fra l'altro alla 3° biotac è seguito pneumotorace che ora disturba parecchio mio padre. Non è rischioso un intervento a questa età, su un soggetto cardiopatico, e con problemi ai polmoni? Mi chiedo se ha senso continuare ad intervenire con questi esami invasivi visto che l'unica strada che si aprirebbe è quella di passare a terapie chemioterapiche che probabilmente mio padre non farebbe. Cos'altro si potrebbe fare magari per rallentare lo sviluppo della neoplasia? Ringrazio in anticipo per qualunque suggerimento.