Dolore polmonare, respiro affannoso
Gentili Medici, è qualche giorno che avverto qualche disturbo che stanotte si è fatto decisamente più fastidioso: fatico a respirare, ogni volta che inspiro sento pressione sul petto e come del formicolio, avverto dolori in corrispondenza dei polmoni e non riesco a inspirare "a pieni polmoni". Quando sono sdraiata mi sembra di andare in apnea (ma, conoscendomi, questo sintomo può essere molto più psicologico che altro).
Non fumo (diciamo molto molto saltuariamente).
Vi ringrazio molto per qualsiasi risposta darete. Un saluto.
Non fumo (diciamo molto molto saltuariamente).
Vi ringrazio molto per qualsiasi risposta darete. Un saluto.
[#1]
Gentile utente, TRANQUILLA!
Lei verosimilmente è affetta, soltanto, da banalissime algie toraciche, relative a muscoli intercostali o articolazioni (come secondarie a "raffreddamento"), che avverte proprio durante l'inspirazione: ciò, inevitabilmente le "limita" l'inpirazione per non "contrastare" il dolore stesso. Ha così l'impressione di respirare "poco", di subire una limitazione che le determina, inevitabilmente ansia. L'ansia stessa la porta a respirare a volumi più alti, cioè con i polmoni "mezzi pieni": questo tipo si respirazione è sicuramente più faticoso e fastidioso.
Le suggerisco, in queste occasioni:
1) soffiare in fuori tutta l'aria, per accorgersi che la successiva inspirazione è più facile, più prolungata, più "tranquillizzante"
2) se il dolore si accentuasse assuma un antidolorifico
3) si rivolga ad un collega pneumologo che le effettui una spirometria: la normalità della stessa (assai verosimile) le darà sicuramente più tranquillità, un eventuale deficit le sarebbe, EVENTUALMENTE, corretto dal pneumologo stesso.
In attesa di ulteriori, eventuali, chirimenti,
CORDIALMENTE
Lei verosimilmente è affetta, soltanto, da banalissime algie toraciche, relative a muscoli intercostali o articolazioni (come secondarie a "raffreddamento"), che avverte proprio durante l'inspirazione: ciò, inevitabilmente le "limita" l'inpirazione per non "contrastare" il dolore stesso. Ha così l'impressione di respirare "poco", di subire una limitazione che le determina, inevitabilmente ansia. L'ansia stessa la porta a respirare a volumi più alti, cioè con i polmoni "mezzi pieni": questo tipo si respirazione è sicuramente più faticoso e fastidioso.
Le suggerisco, in queste occasioni:
1) soffiare in fuori tutta l'aria, per accorgersi che la successiva inspirazione è più facile, più prolungata, più "tranquillizzante"
2) se il dolore si accentuasse assuma un antidolorifico
3) si rivolga ad un collega pneumologo che le effettui una spirometria: la normalità della stessa (assai verosimile) le darà sicuramente più tranquillità, un eventuale deficit le sarebbe, EVENTUALMENTE, corretto dal pneumologo stesso.
In attesa di ulteriori, eventuali, chirimenti,
CORDIALMENTE
Dr. Vito Di Cosmo ANDRIA
PNEUMOLOGIA TERRITORIALE Barletta-Andria-Trani
Già Pneumologia e Broncologia Ospedale CSS di S G Rotondo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 17/11/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.