Asma bronchiale grave

Buonasera.Torno a utilizzare questo forum per un problema che riguarda mio papà. Dopo un anno di tosse incessante e senza tregua, particolarmente intensa e insopprimibile di notte, che si pensava fosse dovuta al suo reflusso gastroesofageo, abbiamo scoperto a febbraio 2010 trattarsi di una grave forma di asma bronchiale . Segnalo che suo papà è morto di tubercolosi, nel caso contino i fattori familiari. Da febbraio, subito dopo la diagnosi, assume aliflus diskus 2 volte al giorno e da marzo anche azitromicina. Quest’ultimo dovrebbe assumerlo per 6 mesi. Oltre alla spirometria ha effettuato una lastra e alcuni test per allergie (poi sospesi dallo pneumologo che ritiene inutile indagare le cause sostenendo che è meglio concentrarsi su come risolvere il problema).
Il risultato della spirometria recita:alterazione dei volumi polmonari di tipo ostruttivo di grado medio-elevato, diffusione alveolo-capillare del CO nei limiti, moderato incremento delle resistenze pletismografiche, significativa reversibilità dopo inalazione del broncodilatatore(FEV1+700ml con+27%,saturazione ossiemoglobinica=93%liebe riduzione).Se servono altri dati posso citarli dalla spirometria; comunque ci hanno detto che la funzionalità polmonare è ridotta al 27%.
Vorrei però dire che mio papà non ha mai avuto problemi di fiato o respiro in passato e, a parte l’assunzione continua fin dall’adolescenza di antidolorifici per coxartrosi alle anche, è sempre stato sanissimo: è possibile che solo all’improvviso abbia scoperto di avere un asma di tale gravità? Ho pensato di scrivere in questo forum per sapere anzitutto se quello che si può fare è tutto qui o se dovrebbe, magari, compiere altri accertamenti ( per esempio come fare a rintracciare la causa di questo problema?). Inoltre vorrei sapere se questa patologia può migliorare con le cure che sta facendo, se sono sufficienti e se la sua funzionalità polmonare è destinata a scendere ancora di più sotto il 27%.
Grazie per la cortese attenzione.
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Dr. Vito Di Cosmo Pneumologo 1.4k 85
Attenzione: mi parla di deficit ostruttivo di grado moderato severo (medio elevato) ed una REVERSIBILITA' del 27 %. Ciò significa che il parametro dell'ostruzione bronchiale, ovvero il FEV1, è ridotto di oltre il 40% e dopo il farmaco broncodilatatore migliora del 27%.
Più che di asma bronchiale, sembra trattarsi di BPCO (bronchite cronica ostruttiva) che giustificherebbe anche la terapia antibiotica (azitromicina).
Il papà è fumatore? soffre spesso di bronchite (tosse con produzione di muchi)?, soffre spesso di rinite?.
Fatta bene diagnosi differenziale fra ASMA e BPCO (anche con l'ausilio dell'andamento della curva flusso - volume, ottenuta con la spirometria effettuata prima e dopo il broncodilatatore, possiamo dedicarci alla cause del deficit ostruttivo, rimuovendo, presente, il tabagismo le possibili cause di bronchiti orinite o, comunque, controllarle. La terapia con broncodilatartori rimane comunque la stessa, aggiungendo in caso di confwerma di BPCO anche un anticolinergico.


Dr. Vito Di Cosmo ANDRIA
PNEUMOLOGIA TERRITORIALE Barletta-Andria-Trani
Già Pneumologia e Broncologia Ospedale CSS di S G Rotondo

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Utente
Utente
Grazie per la cortese risposta.
Rispondo dunque che mio papà non è mai stato fumatore, non ha mai neanche toccato una sigaretta e ha fatto quindi, da questo punto di vista, una vita "sana"(mai una sigaretta, mai superalcolici...).
Quindi, una volta accertata la differenza fra ASMA e BPCO le cure resterebbero sostanzialmente le stesse(a parte l'anticolinergico)?
Dalla risposta deduco che comunque è importante risalire alle cause, al di là della constatazione del problema, anche se il tabagismo è perciò da escludere.
Allo stato attuale questi farmaci consentirebbero miglioramenti del problema o servono giusto ad evitare ulteriori peggioramenti?

Grazie per l'attenzione.
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Dr. Vito Di Cosmo Pneumologo 1.4k 85
La conferma della diagnosi di asma deriva, fondamentalmente, proprio dal miglioramento sostanziale dell'esame spirometrico che dovrebbe tendere a normalizzarsi (magari non solo nell'immediato). Altro elemento inportante nella diagnosi differenziale è l'"andamento della curva flusso volume"; nella BPCO i flussi tendono a ridursi molto, rispetto ai valori predetti, sopratutto verso fine espirazione. Tornando alla terapia, che ripeto essere idonea, è fondamentale che la esegua in maniera corretta: 1) "caricare" ildiskus ") soffiare fino al massimo 3) stringere il dischetto fra le labbra 4) inalare fino al massino 5) trattenere l'aria il più possibile 6) lavare il cavo orale con acqua semplice. Servirà un'altra spirometria, magari dopo la fase più acuta, per verificare l'effettivo miglioramento.
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