Blocco del respiro ma tutto in regola..
Gentili dottori, sono a sottoporvi quanto mi è successo; sinceramente spero che questa sia il settore più adatto.
Premetto che ho 25 anni, non sono fumatore, ho una vita regolare con un alimentazione direi sana, peso forma corretto 1,75mt x 74 kg e faccio attività sportiva (gioco a calcio a livello amatoriale).
premesso ciò, sabato sera mentre ero in macchina ho avuto una sensazione bruttissima, come se mi si fosse bloccato il respiro, una bruttissima sensazione di apnea alla bocca dello stomaco; tutto ciò è durato qualche secondo; si è ripresentato il fenomento dopo qualche minuti. Poi più nessun problema. La sera seguente, appena coricato, mi persisteva una difficoltà a respirare e, considerato che all'età di 16 anni ho sofferto di una forte broncopolmonite, preoccupato di una possibile ricaduta mi sono recato al ps dove l'elettrocardiogramma è risultato regolare e i polmoni a posto.
Ieri, mi sono recato dal cardiologo di mia fiducia che mi ha fatto un ceck up competo del cuore per escludere che ne fosse la causa (elettrocardiogramma, ecocardiogramma) e mi ha pure riascoltato i polmoni. Il cuore risulta essere in ottimo stato (quindi non è quello il problema) mentre pure i polmoni risultano sani. Mi è stato suggerito che la causa possibile potrebbe essere stato il freddo per i primi sintomi, ed uno stato d'ansia la seconda sera. Anche oggi però, se penso a questo problema e mi fossilizzo sulla respirazione è come se sentissi in un certo senso questa sensazione (ma molto molto meno forte). Cosa mi consigliate di fare? E' possibile che lo stato d'ansia del giorno successivo abbia amplificato il tutto? grazie mille
Premetto che ho 25 anni, non sono fumatore, ho una vita regolare con un alimentazione direi sana, peso forma corretto 1,75mt x 74 kg e faccio attività sportiva (gioco a calcio a livello amatoriale).
premesso ciò, sabato sera mentre ero in macchina ho avuto una sensazione bruttissima, come se mi si fosse bloccato il respiro, una bruttissima sensazione di apnea alla bocca dello stomaco; tutto ciò è durato qualche secondo; si è ripresentato il fenomento dopo qualche minuti. Poi più nessun problema. La sera seguente, appena coricato, mi persisteva una difficoltà a respirare e, considerato che all'età di 16 anni ho sofferto di una forte broncopolmonite, preoccupato di una possibile ricaduta mi sono recato al ps dove l'elettrocardiogramma è risultato regolare e i polmoni a posto.
Ieri, mi sono recato dal cardiologo di mia fiducia che mi ha fatto un ceck up competo del cuore per escludere che ne fosse la causa (elettrocardiogramma, ecocardiogramma) e mi ha pure riascoltato i polmoni. Il cuore risulta essere in ottimo stato (quindi non è quello il problema) mentre pure i polmoni risultano sani. Mi è stato suggerito che la causa possibile potrebbe essere stato il freddo per i primi sintomi, ed uno stato d'ansia la seconda sera. Anche oggi però, se penso a questo problema e mi fossilizzo sulla respirazione è come se sentissi in un certo senso questa sensazione (ma molto molto meno forte). Cosa mi consigliate di fare? E' possibile che lo stato d'ansia del giorno successivo abbia amplificato il tutto? grazie mille
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L'ansia si manifesta molto spesso proprio come lei descrive, con un senso di oppressione al petto e sensazione di non poter respirare. Può essere stato un episodio singolo; l'importante ora è di non innescare un circolo vizioso con la rimuginazione e la polarizzazione del pensiero su quella sensazione, che ne verrà inevitabilmente amplificata.
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
a conferma che spesso l'ansia si manifesta con tali sensazioni, vorrei tentare spiegare come esse avvengono (e per iscritto è difficile): a riposo respiriamo utilizzando praticamente i soli muscoli inspiratori che allargano la gabbia toracica permettendo l'ingresso dell'aria nei polmoni; a fine ispirazione rilassiamo, senza accorgecene, i muscoli inspiratori e il sistema toraco polmonare, elastico, ritorma alla condizione pre-inspiratoria, sfruttando appunto il ritorno elastico del sistema per permettere la espirazione. Azione dei muscoli inspiratori, il loro rilassamento ed il tempo necessario per la successiva espirazione sono dettati dal "centro nervoso del respiro" posto nel midollo allungato, che agisce spontaneamente. Ora, in una qualsiasi situazione che generi ansia, il rilassamento muscolare, compreso quello dei muscoli inspiratori non avviene oppure è ridotto, tanto che la successiva fase inspiratoria incomincia prima che i polmoni abbiano espirato tutta l'aria inspirata. Dopo qualche atto respiratorio si va così a respirare a volumi respiratori più alti (con il torace più dilatato ed i pomoni più pieni del solito). A questo punto dilatare il sistema elastico toraco polmonare è più faticoso e di qui il senso di "peso sul petto" o
"dispnea - apnea sulla bocca dello stomaco" come lei dice. E' strano, ma non ci si accorge di respirare con i pomoni "mezzi pieni", e questa situazione, aumentando lo stato d'ansia, può mettere in moto quel circolo vizioso di cui parlava il dott. Carbonetti (da cui mi piacerebbe avere un parere su questa teoria). A volte se non controllato, può diventare panico per la paura (terrore) di non poter più respirare: respirando con i soli muscoli inspiratori si tende ad inspirare sempre di più per il timore, inconscio, che espirando si rimanga senz'aria. In tali situazioni basterebbe espirare (soffiare tutta l'aria in fuori) per ricominciare a respirare a volumi bassi, senza fatica ovvero senza dispnea.
tali pz. molto spesso finiscono in Pronto Soccorso simulando gravi crisi asmatiche.
"dispnea - apnea sulla bocca dello stomaco" come lei dice. E' strano, ma non ci si accorge di respirare con i pomoni "mezzi pieni", e questa situazione, aumentando lo stato d'ansia, può mettere in moto quel circolo vizioso di cui parlava il dott. Carbonetti (da cui mi piacerebbe avere un parere su questa teoria). A volte se non controllato, può diventare panico per la paura (terrore) di non poter più respirare: respirando con i soli muscoli inspiratori si tende ad inspirare sempre di più per il timore, inconscio, che espirando si rimanga senz'aria. In tali situazioni basterebbe espirare (soffiare tutta l'aria in fuori) per ricominciare a respirare a volumi bassi, senza fatica ovvero senza dispnea.
tali pz. molto spesso finiscono in Pronto Soccorso simulando gravi crisi asmatiche.
Dr. Vito Di Cosmo ANDRIA
PNEUMOLOGIA TERRITORIALE Barletta-Andria-Trani
Già Pneumologia e Broncologia Ospedale CSS di S G Rotondo
[#3]
Utente
vi ringrazio tantissimo, devo dire che anche la Sua spiegazione dr Di Cosmo spiega esattamente ciò che penso mi sia successo.
Ieri sono stato anche dal mio medico di base e anche lui ha confermato questa spiegazione (in luce degli esami cardiaci corretti e della situazione dei polmoni altrettanto sani). Ai fini di limitare l'insorgere di un circolo vizioso, che in effetti ora è il mio timore, mi ha prescritto il valgostabil (spero di aver scritto giusto il nome); a suo parere la causa di tutto può essere stato uno stress od un affaticamento eccessivo.
La sua spiegazione dr Di Cosmo in effetti esemplifica proprio ciò che mi continua ad accadere in questi giorni: mi capita che quando diciamo sono "disoccupato" (perdonate il termine, tipo sto viaggiando) concentro il pensiero su quell'episodio e quindi di fatto penso a come respiro (che è una cosa di per sè innaturale perchè il respiro è automatico) e pensando a ciò mi concentro sulle fasi della respirazione andando in continuazione a peggiorare il respiro. Ho notato pure io che espirando profondamente risolvo il problema.
Ieri sono stato anche dal mio medico di base e anche lui ha confermato questa spiegazione (in luce degli esami cardiaci corretti e della situazione dei polmoni altrettanto sani). Ai fini di limitare l'insorgere di un circolo vizioso, che in effetti ora è il mio timore, mi ha prescritto il valgostabil (spero di aver scritto giusto il nome); a suo parere la causa di tutto può essere stato uno stress od un affaticamento eccessivo.
La sua spiegazione dr Di Cosmo in effetti esemplifica proprio ciò che mi continua ad accadere in questi giorni: mi capita che quando diciamo sono "disoccupato" (perdonate il termine, tipo sto viaggiando) concentro il pensiero su quell'episodio e quindi di fatto penso a come respiro (che è una cosa di per sè innaturale perchè il respiro è automatico) e pensando a ciò mi concentro sulle fasi della respirazione andando in continuazione a peggiorare il respiro. Ho notato pure io che espirando profondamente risolvo il problema.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 40.5k visite dal 12/01/2010.
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