Una cura adeguata oppure occorre fare qualche altro esame magari più specifico
Spero di aver scelto la specialità giusta per chiedervi un parere su un problema relativo all'oggetto segnato.In pratica è successo che i miei due unici fratelli, più grandi di me, sono morti a causa di un tumore primario al polmone.A questo punto, avendo io già 68 anni e i miei due fratelli sono morti rispettivamente a 73 e 70 anni, ho pensato che sarebbe stato utile cominciare a fare qualche esame come prevenzione del tumore polmonare ed ho già prenotato un esame radiografico dei polmoni.
Il motivo per cui vi scrivo è capire se è sufficiente questo esame come prevenzione al fine di accertare proprio lo stato di partenza di questo tumore e sconfiggerlo subito con una cura adeguata oppure occorre fare qualche altro esame magari più specifico.
Grazie.
Il motivo per cui vi scrivo è capire se è sufficiente questo esame come prevenzione al fine di accertare proprio lo stato di partenza di questo tumore e sconfiggerlo subito con una cura adeguata oppure occorre fare qualche altro esame magari più specifico.
Grazie.
[#1]
Caro utente.......
la sua domanda e' molto pertinente .....relativamente alla specialita' interpellata....ma credo lei pur partendo da un presupposto di prevenzione assolutamente condivisibile e' a mio avviso parzialmente fuori strada..
E' giustissimo la dove ci sia una predisposizione familiare per neoplasia polmonare...superati i 60 anni iniziare periodicamente dei controlli che a mio avviso dovrebbero essere
una visita pneumologica completa di prove di funzionalita' respiratoria....e esame radiografico del
torace..........
In parole povere
-VISITA PNEUMOLOGICA-
-SPIROMETRIA-
-EMOGASANALISI ARTERIOSA-
-RADIOGRAFIA DEL TORACE-
Questi esami......inseriti in un contesto di screening annuale dovrebbero consentirle in parole povere a mio avviso una buona prevenzione sui suoi polmoni in generale e scongiurare o meglio consentire in maniera precoce...
l'eventuale riscontro di anomalie neoplastiche (vista la predisposizione familiare) e non.....
In ogni caso per qualsiasi domanda....o altre info
siamo a sua completa disposizione.....
Cordiali saluti....
la sua domanda e' molto pertinente .....relativamente alla specialita' interpellata....ma credo lei pur partendo da un presupposto di prevenzione assolutamente condivisibile e' a mio avviso parzialmente fuori strada..
E' giustissimo la dove ci sia una predisposizione familiare per neoplasia polmonare...superati i 60 anni iniziare periodicamente dei controlli che a mio avviso dovrebbero essere
una visita pneumologica completa di prove di funzionalita' respiratoria....e esame radiografico del
torace..........
In parole povere
-VISITA PNEUMOLOGICA-
-SPIROMETRIA-
-EMOGASANALISI ARTERIOSA-
-RADIOGRAFIA DEL TORACE-
Questi esami......inseriti in un contesto di screening annuale dovrebbero consentirle in parole povere a mio avviso una buona prevenzione sui suoi polmoni in generale e scongiurare o meglio consentire in maniera precoce...
l'eventuale riscontro di anomalie neoplastiche (vista la predisposizione familiare) e non.....
In ogni caso per qualsiasi domanda....o altre info
siamo a sua completa disposizione.....
Cordiali saluti....
Dr. Cristiano Cesaro
Specialista in Malattie Respiratorie e Tisiologia
Pneumologia Interventistica
Azienda Ospedaliera dei Colli Monaldi Napoli
[#2]
Utente
La ringrazio della risposta, mi conforta il fatto che la radiografia del torace, che ho già prenotato, è prevista anche da lei come esame preventivo, non ho capito però l'importanza degli altri esami ai fini di una prevenzione di eventuali neoplasie.Approfitto della sua gentilezza per inserire un altro elemento che avvalora la mia preoccupazione a seguito della mia storia familiare. Ho letto, a seguito di una ricerca sulla ereditarietà dei tumori,proprio su MEDICITALIA, di uno studio su di un gene ereditario che a un certo punto della vita si può modificare dando origine ad un tumore polmonare.Le riporto il testo che ho letto ---
(""" Un risultato significativo è stato ottenuto recentemente proprio da un gruppo guidato da Tommaso Dragani e da Emanuela Taioli, che hanno studiato il ruolo di un polimorfismo genetico del gene L-myc nella prognosi del cancro polmonare, ma anche di altri tipi comuni come quello del seno, del colon e della prostata (i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Clinical Research).
"Abbiamo scelto il gene L-myc perché aveva già dato evidenza di essere un fattore di rischio. Ora abbiamo dimostrato d'essere in grado di predire che, se il paziente ha un determinato polimorfismo di questo gene, la malattia si svilupperà in lui in modo più o meno aggressivo, a seconda di determinate circostanze", spiega Dragani.
Alla luce di questa scoperta, dunque, gli specialisti avranno uno strumento in più per prevedere l'evoluzione clinica delle neoplasie e, di conseguenza, scegliere la terapia più adeguata per ogni singolo paziente, i farmaci più adatti. Conclude Emanuela Taioli: "Poter prevedere come si svilupperà il tumore è una grandissima conquista, che ci consente di fare la nostra mossa prima che la neoplasia si espanda. E che ci aiuta anche a scegliere la giusta dose di farmaci, limitando anche gli effetti collaterali".""")---
Mi piacerebbe leggere un suo parere su questo studio e se è già possibile in Italia effettuare questo test.
Grazie
(""" Un risultato significativo è stato ottenuto recentemente proprio da un gruppo guidato da Tommaso Dragani e da Emanuela Taioli, che hanno studiato il ruolo di un polimorfismo genetico del gene L-myc nella prognosi del cancro polmonare, ma anche di altri tipi comuni come quello del seno, del colon e della prostata (i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Clinical Research).
"Abbiamo scelto il gene L-myc perché aveva già dato evidenza di essere un fattore di rischio. Ora abbiamo dimostrato d'essere in grado di predire che, se il paziente ha un determinato polimorfismo di questo gene, la malattia si svilupperà in lui in modo più o meno aggressivo, a seconda di determinate circostanze", spiega Dragani.
Alla luce di questa scoperta, dunque, gli specialisti avranno uno strumento in più per prevedere l'evoluzione clinica delle neoplasie e, di conseguenza, scegliere la terapia più adeguata per ogni singolo paziente, i farmaci più adatti. Conclude Emanuela Taioli: "Poter prevedere come si svilupperà il tumore è una grandissima conquista, che ci consente di fare la nostra mossa prima che la neoplasia si espanda. E che ci aiuta anche a scegliere la giusta dose di farmaci, limitando anche gli effetti collaterali".""")---
Mi piacerebbe leggere un suo parere su questo studio e se è già possibile in Italia effettuare questo test.
Grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.7k visite dal 15/12/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.