Bambino 4 anni con parasonnie
Gentilissimi Dottori, scusate se ricorro al Vs.
consulto, mio figlio, 4 anni appena compiuti, ha manifestato a partire dallo scorso anno, in concomitanza con una giornata particolarmente stressante, due episodi di terrore notturno.
Anche se mi sono molto spaventata li per li, non gli ho dato molto peso essendosi comunque risolti da soli ed avendo letto cosa fossero (il bimbo sembrava sveglio ma non "vedeva" e non "sentiva" si è alzato dal letto evidentemente terrorizzato che cercava la mamma anche se io ero li).
Da allora però, in qualche altra occasione, ha manifestato un comportamento diverso che non mi so spiegare.
Durante la notte, nelle prime fasi del sonno (diciamo entro le 2h dall'addormentamento) se per qualche motivo lo disturbo (esempio lo tocco, oppure sposto il cuscino) si sveglia ma non è terrorrizzato.
dice qualcosa tipo "no quello li spostalo, non lo voglio li" e poi comincia a piangere e tremare, ma mi risponde se con molta calma e dolcezza gli dico che sono li, insomma non è che non mi vede proprio, un minimo interagisce, ma non riesce a calmarsi subito).
Tra l'altro se dopo che si è calmato, prima di riaddormentarsi gli chiedo cosa c'era che non andava mi sa anche rispondere.
Gli episodi sono sporadici ma ogni volta un pò di paura mi prende non riuscendolo a calmare anche se lui sembra sentirmi.
Volevo chiedervi un Vs.
autorevole parere, se posso considerarla una cosa di poco conto, che spesso succede nelle notti successive a giornate particolarmente intense per lui, con una seppur minima modifica della routine ed anche quando gli viene permesso (mio malgrado) di utilizzare strumenti elettronici tipo tablet (che per scelta io gli permetto solo poco al giorno ed in corrispondenza dei pasti, il giorno spesso mangia all'asilo per cui gli rimane solo l'oretta ad ora di cena).
Vi ringrazio moltissimo
consulto, mio figlio, 4 anni appena compiuti, ha manifestato a partire dallo scorso anno, in concomitanza con una giornata particolarmente stressante, due episodi di terrore notturno.
Anche se mi sono molto spaventata li per li, non gli ho dato molto peso essendosi comunque risolti da soli ed avendo letto cosa fossero (il bimbo sembrava sveglio ma non "vedeva" e non "sentiva" si è alzato dal letto evidentemente terrorizzato che cercava la mamma anche se io ero li).
Da allora però, in qualche altra occasione, ha manifestato un comportamento diverso che non mi so spiegare.
Durante la notte, nelle prime fasi del sonno (diciamo entro le 2h dall'addormentamento) se per qualche motivo lo disturbo (esempio lo tocco, oppure sposto il cuscino) si sveglia ma non è terrorrizzato.
dice qualcosa tipo "no quello li spostalo, non lo voglio li" e poi comincia a piangere e tremare, ma mi risponde se con molta calma e dolcezza gli dico che sono li, insomma non è che non mi vede proprio, un minimo interagisce, ma non riesce a calmarsi subito).
Tra l'altro se dopo che si è calmato, prima di riaddormentarsi gli chiedo cosa c'era che non andava mi sa anche rispondere.
Gli episodi sono sporadici ma ogni volta un pò di paura mi prende non riuscendolo a calmare anche se lui sembra sentirmi.
Volevo chiedervi un Vs.
autorevole parere, se posso considerarla una cosa di poco conto, che spesso succede nelle notti successive a giornate particolarmente intense per lui, con una seppur minima modifica della routine ed anche quando gli viene permesso (mio malgrado) di utilizzare strumenti elettronici tipo tablet (che per scelta io gli permetto solo poco al giorno ed in corrispondenza dei pasti, il giorno spesso mangia all'asilo per cui gli rimane solo l'oretta ad ora di cena).
Vi ringrazio moltissimo
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Gentile Paziente, la situazione da lei descritta potrebbe far pensare ad episodi di apnea ostruttiva nel sonno.
Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, e, specie nei bambini, tonsille e adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento. L'apnea si verifica quando il passaggio si occlude del tutto. Al senso di soffocamento segue di solito un brusco e angoscioso risveglio.
Nel sonno il bambino é scosso da movimenti bruschi, scalcia, agita la resta, lo si trova scoperto o girato testa-piedi, riferisce incubi o comunque nel sonno parla , piange, chiama e cerca la sicurezza del lettone. Quando lo "conquista" il suo sonno agitato rende impossibile quello dei genitori.
Un primo orientamento diagnostico in tal senso si ottiene con semplici domande ai famigliari: nel sonno il bambino russa abitualmente o ha comunque un respiro rumoroso? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni? riferisce brutti sogni? si agita e rigira molto nel letto? cerca il lettone?, al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? In caso di risposte positive il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
La diagnosi più sicura si ottiene con la Polisonnografia o con il Monitoraggio Cardiorespiratorio (il più impiegato), un esame che comporta l’applicazione di sensori che registrano vari parametri durante la notte: numero e gravità delle apnee, tempo di russa mento, attività cardiaca ecc. Non è facilissimo da effettuarsi nel pubblico, ma ormai, privatamente, a domicilio, ha una costo relativamente abbordabile, attorno ai 180 euro. Può essere richiesta a cura del medico che la prende in cura, (neurologo, pneumologo, ma anche dentista esperto in problemi del son
Le terapie proponibili nel bambino sono tradizionalmente due: l’adenotonsillectomia se l’ORL la ritiene indicata per la presenza di ipertrofia adenotonsillare ostruente , e, più raramente, l’applicazione dell’apparecchio di CPAP, cioè di una ventilazione notturna continua con un apposito apparecchio che , attraverso una mascherina, introduce aria a pressione positiva nelle vie aeree, impedendo che si affloscino e collassino, e impedendo così l’apnea ostruttiva.
Desidero però aggiungere, come dentista, che si può anche intervenire applicando dei dispositivi intraorali simili agli apparecchi ortodontici. Questo tipo di terapia , impiegata specialmente nell'adulto, è stata recentemente proposta, con adeguati adattamenti, anche in età pediatrica e anche precocemente: a 2 anni e mezzo , di solito, è già possibile, e non costituisce alcun disagio per il bambino , che prende l’apparecchio come fosse un ciuccio. Anzi, a volte l’apparecchio sostituisce il ciuccio, ma soddisfa comunque il desiderio di oralità del bambino, con grande piacere della mamma.
Le Linee Guida italiane sull’appropriatezza dell’intervento di Adenotonsillectomia hanno introdotto la raccomandazione a considerare eventuali problemi ortognatodontici prima di procedere all’intervento. L'importante è che i dentista cui dovesse rivolgersi abbia esperienza nel trattamento ortodontico di bambini anche molto piccoli, perchè è usuale che l'inizio del trattamento, anche se ritenuto necessario, venga rimandato.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet (lo legge nella mia firma) alla pagina Patologie trattate- Patologie respiratorie " e Russare notturno e Apnee nel Sonno", e leggendo gli articoli linkati qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, mi faccia sapere. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1400-adenotonsillectomia-bambino.html
https://www.medicitalia.it/minforma/medicina-del-sonno/2440-calci-testate-capriole-e-agitazione-nel-sonno-il-bambino-cavallo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-naso-volte-causa-sta-bocca.html
Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, e, specie nei bambini, tonsille e adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento. L'apnea si verifica quando il passaggio si occlude del tutto. Al senso di soffocamento segue di solito un brusco e angoscioso risveglio.
Nel sonno il bambino é scosso da movimenti bruschi, scalcia, agita la resta, lo si trova scoperto o girato testa-piedi, riferisce incubi o comunque nel sonno parla , piange, chiama e cerca la sicurezza del lettone. Quando lo "conquista" il suo sonno agitato rende impossibile quello dei genitori.
Un primo orientamento diagnostico in tal senso si ottiene con semplici domande ai famigliari: nel sonno il bambino russa abitualmente o ha comunque un respiro rumoroso? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni? riferisce brutti sogni? si agita e rigira molto nel letto? cerca il lettone?, al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? In caso di risposte positive il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
La diagnosi più sicura si ottiene con la Polisonnografia o con il Monitoraggio Cardiorespiratorio (il più impiegato), un esame che comporta l’applicazione di sensori che registrano vari parametri durante la notte: numero e gravità delle apnee, tempo di russa mento, attività cardiaca ecc. Non è facilissimo da effettuarsi nel pubblico, ma ormai, privatamente, a domicilio, ha una costo relativamente abbordabile, attorno ai 180 euro. Può essere richiesta a cura del medico che la prende in cura, (neurologo, pneumologo, ma anche dentista esperto in problemi del son
Le terapie proponibili nel bambino sono tradizionalmente due: l’adenotonsillectomia se l’ORL la ritiene indicata per la presenza di ipertrofia adenotonsillare ostruente , e, più raramente, l’applicazione dell’apparecchio di CPAP, cioè di una ventilazione notturna continua con un apposito apparecchio che , attraverso una mascherina, introduce aria a pressione positiva nelle vie aeree, impedendo che si affloscino e collassino, e impedendo così l’apnea ostruttiva.
Desidero però aggiungere, come dentista, che si può anche intervenire applicando dei dispositivi intraorali simili agli apparecchi ortodontici. Questo tipo di terapia , impiegata specialmente nell'adulto, è stata recentemente proposta, con adeguati adattamenti, anche in età pediatrica e anche precocemente: a 2 anni e mezzo , di solito, è già possibile, e non costituisce alcun disagio per il bambino , che prende l’apparecchio come fosse un ciuccio. Anzi, a volte l’apparecchio sostituisce il ciuccio, ma soddisfa comunque il desiderio di oralità del bambino, con grande piacere della mamma.
Le Linee Guida italiane sull’appropriatezza dell’intervento di Adenotonsillectomia hanno introdotto la raccomandazione a considerare eventuali problemi ortognatodontici prima di procedere all’intervento. L'importante è che i dentista cui dovesse rivolgersi abbia esperienza nel trattamento ortodontico di bambini anche molto piccoli, perchè è usuale che l'inizio del trattamento, anche se ritenuto necessario, venga rimandato.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet (lo legge nella mia firma) alla pagina Patologie trattate- Patologie respiratorie " e Russare notturno e Apnee nel Sonno", e leggendo gli articoli linkati qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, mi faccia sapere. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1400-adenotonsillectomia-bambino.html
https://www.medicitalia.it/minforma/medicina-del-sonno/2440-calci-testate-capriole-e-agitazione-nel-sonno-il-bambino-cavallo.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-naso-volte-causa-sta-bocca.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Gentilissimo Dottore,
intanto La ringrazio moltissimo per aver attenzionato la mia richiesta. Leggo con piacere che è uno specialista in materia. Le volevo solo precisare che il bimbo non russa, e questi episodi (prima sporadici in questi giorni più frequenti) non sono mai stati concomitanti con problemi respiratori (tipo congestioni nasali, forti raffreddori). Le prime due volte che sono accaduti in successione sono stati concomitanti ad una giornata particolarmente "stressante" (tampone a domicilio fatto per le scale perché l'operatrice non poteva entrare in casa, febbre alta, visita domiciliare del pediatra). Poi mai più ripresentati fino all'altra sera. In questi ultimi giorni in cui siamo a casa a causa dell'influenza del bimbo (picchi febbrili da 39,5, somministrazione di farmaci, continue misurazioni della temperatura, lavaggi nasali) sono ricomparsi in maniera molto frequente, anche durante il riposino pomeridiano e non solo durante la notte. In 2 giorni siamo già a 5 episodi. Parla inoltre durante il sonno e si agita. Inoltre è particolarmente appiccicoso, vorrei aggiungere se può essere utile, che mio figlio ha dimostrato di essere sin dalla nascita un bimbo "ad alto contatto". Ha sempre dormito tanto ma ha sempre avuto problemi ad addormentarsi/rimanere addormentato senza il contatto pelle a pelle con uno dei genitori. Gli bastava tenere una manina poggiata sul braccio mio o del papà che dormiva beato per ore svegliandosi poco dopo se interrompevamo questo contatto. Avendo allattato a richiesta in maniera prolungata, ho utilizzato una culla agganciata al letto e dormiva con noi, per comodità soprattutto mia. Le ripeto con il sonno, con questi pochi accorgimenti, non ho mai avuto alcun problema con lui. Le dico inoltre che in concomitanza con questa influenza abbiamo iniziato un gioco, "l'elfo di babbo natale", un piccolo pupazzo a forma di elfo che babbo natale gli ha inviato a cui dovrà insegnare le buone maniere e che di giorno è un pupazzo e di notte per magia si anima compiendo una serie di marachelle che la mattina ci divertiamo a scoprire insieme (srotola la carta igienica, si arrampica sull'albero di natale etc. insomma tutte cose divertenti adatte ad un bimbo di quell'età). Naturalmente prima di far arrivare questo elfo ne abbiamo parlato e lui sembrava, e sembra, contento... ma a questo punto, essendo lui un bimbo tendenzialmente pauroso e molto prudente, per quanto sembri accogliere bene questa "magia", potrebbe nel subconscio aver paura di un pupazzo che si anima e va in giro per casa di notte? La ringrazio molto davvero per la Sua pazienza e competenza.
P.
intanto La ringrazio moltissimo per aver attenzionato la mia richiesta. Leggo con piacere che è uno specialista in materia. Le volevo solo precisare che il bimbo non russa, e questi episodi (prima sporadici in questi giorni più frequenti) non sono mai stati concomitanti con problemi respiratori (tipo congestioni nasali, forti raffreddori). Le prime due volte che sono accaduti in successione sono stati concomitanti ad una giornata particolarmente "stressante" (tampone a domicilio fatto per le scale perché l'operatrice non poteva entrare in casa, febbre alta, visita domiciliare del pediatra). Poi mai più ripresentati fino all'altra sera. In questi ultimi giorni in cui siamo a casa a causa dell'influenza del bimbo (picchi febbrili da 39,5, somministrazione di farmaci, continue misurazioni della temperatura, lavaggi nasali) sono ricomparsi in maniera molto frequente, anche durante il riposino pomeridiano e non solo durante la notte. In 2 giorni siamo già a 5 episodi. Parla inoltre durante il sonno e si agita. Inoltre è particolarmente appiccicoso, vorrei aggiungere se può essere utile, che mio figlio ha dimostrato di essere sin dalla nascita un bimbo "ad alto contatto". Ha sempre dormito tanto ma ha sempre avuto problemi ad addormentarsi/rimanere addormentato senza il contatto pelle a pelle con uno dei genitori. Gli bastava tenere una manina poggiata sul braccio mio o del papà che dormiva beato per ore svegliandosi poco dopo se interrompevamo questo contatto. Avendo allattato a richiesta in maniera prolungata, ho utilizzato una culla agganciata al letto e dormiva con noi, per comodità soprattutto mia. Le ripeto con il sonno, con questi pochi accorgimenti, non ho mai avuto alcun problema con lui. Le dico inoltre che in concomitanza con questa influenza abbiamo iniziato un gioco, "l'elfo di babbo natale", un piccolo pupazzo a forma di elfo che babbo natale gli ha inviato a cui dovrà insegnare le buone maniere e che di giorno è un pupazzo e di notte per magia si anima compiendo una serie di marachelle che la mattina ci divertiamo a scoprire insieme (srotola la carta igienica, si arrampica sull'albero di natale etc. insomma tutte cose divertenti adatte ad un bimbo di quell'età). Naturalmente prima di far arrivare questo elfo ne abbiamo parlato e lui sembrava, e sembra, contento... ma a questo punto, essendo lui un bimbo tendenzialmente pauroso e molto prudente, per quanto sembri accogliere bene questa "magia", potrebbe nel subconscio aver paura di un pupazzo che si anima e va in giro per casa di notte? La ringrazio molto davvero per la Sua pazienza e competenza.
P.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.2k visite dal 05/12/2022.
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