Balbetta
Gentili medici, nostro figlio di 2 anni e 4 mesi, una settimana fa improvvisamente e da un giorno all'altro (precisamente il 30 marzo 2009) ha iniziato a balbettare.
Prima di sapere come comportarci, abbiamo da subito cercato di ignorare il problema, poi, sentendo il pediatra abbiamo avuto riscontro positivo su questo comportamento.
Ovviamente il bimbo non è in età per frequentare corsi ed il pediatra ci ha rassicurato dicendoci che nella maggior parte dei casi la cosa si risolve spontanemente.
Volevamo però alcuni consigli da dottori specializzati in materia.
Stiamo cercando in tutti i modi di capire se nei giorni precedenti l'inizio, c'è o ci sono stati episodi emotivamente rilevanti per il bambino ma non ce ne sono venuti in mente.
Nessun cambiamento nella routine familiare, nessun fratellino/sorellina in arrivo, nessuna differenza di attenzione nostra, ne dei nonni nei suoi confronti, nessun grande spavento (mia moglie, non trovando nulla ipotizzava addirittura l'eccitazione per l'acquisto in quei giorni di un nuovo giocattolo).
Almeno crediamo sia così, ma evidentemente qualcosa ci sfugge.
E' un bimbo molto allegro, socevole un pò emotivo che ha iniziato a parlare presto e fino ad ora è stato un evolversi sempre positivo del suo linguaggio, sia di pronuncia che di costruzione delle frasi.
Lui per il momento non sembra accorgersi della cosa, infatti non mostra segni di rabbia o altro, solamente (ma potrebe essere una nostra fissazione) mentre prima parlava moltissimo ora ci sembra che lo faccia meno.
Poi non tutti i giorni o periodi della giornata sono uguali, dei giorni va meglio e dei giorni va peggio, magari per 2/3 volte consecutive non balbetta, poi magari ripete una sola volta la prima sillaba poi parte con la frase, altre volte la ripete più volte (4/5/6 volte), poi torna a ripeterla una sola volta.
Gradiremmo un vostro qualificato consiglio su come comportarci noi familiari, non credevo che la cosa potesse travolgerci emotivamente così tanto.
Grazie mille per le informazioni.
Prima di sapere come comportarci, abbiamo da subito cercato di ignorare il problema, poi, sentendo il pediatra abbiamo avuto riscontro positivo su questo comportamento.
Ovviamente il bimbo non è in età per frequentare corsi ed il pediatra ci ha rassicurato dicendoci che nella maggior parte dei casi la cosa si risolve spontanemente.
Volevamo però alcuni consigli da dottori specializzati in materia.
Stiamo cercando in tutti i modi di capire se nei giorni precedenti l'inizio, c'è o ci sono stati episodi emotivamente rilevanti per il bambino ma non ce ne sono venuti in mente.
Nessun cambiamento nella routine familiare, nessun fratellino/sorellina in arrivo, nessuna differenza di attenzione nostra, ne dei nonni nei suoi confronti, nessun grande spavento (mia moglie, non trovando nulla ipotizzava addirittura l'eccitazione per l'acquisto in quei giorni di un nuovo giocattolo).
Almeno crediamo sia così, ma evidentemente qualcosa ci sfugge.
E' un bimbo molto allegro, socevole un pò emotivo che ha iniziato a parlare presto e fino ad ora è stato un evolversi sempre positivo del suo linguaggio, sia di pronuncia che di costruzione delle frasi.
Lui per il momento non sembra accorgersi della cosa, infatti non mostra segni di rabbia o altro, solamente (ma potrebe essere una nostra fissazione) mentre prima parlava moltissimo ora ci sembra che lo faccia meno.
Poi non tutti i giorni o periodi della giornata sono uguali, dei giorni va meglio e dei giorni va peggio, magari per 2/3 volte consecutive non balbetta, poi magari ripete una sola volta la prima sillaba poi parte con la frase, altre volte la ripete più volte (4/5/6 volte), poi torna a ripeterla una sola volta.
Gradiremmo un vostro qualificato consiglio su come comportarci noi familiari, non credevo che la cosa potesse travolgerci emotivamente così tanto.
Grazie mille per le informazioni.
[#1]
Il pediatra ha ragione. Verso i tre anni alcuni bambini balbettano per un periodo, poi di solito passa senza alcun intervento. Altre volte può durare più a lungo. L'atteggiamento migliore è in effetti quello di non innervosirsi e non innervosire, tantomeno rimproverare, il bambino.
E' vero che spesso si trova qualche fattore stressante personale o ambientale e può quindi essere utile individuarlo (non sempre si può 'dall'interno') per evitare di accentuarlo o se possibile diminuirlo.
Due anni e 4 mesi è un po' prima della maggioranza dei casi, possibile che non ci sia stato nessun cambiamento nel periodo recente, di routine o di ambiente, asilo nido, persone, malattie? Cosa vuol dire 'un po' emotivo' (la balbuzie è indubbiamente connessa all'emozione)?
Cordialmente
E' vero che spesso si trova qualche fattore stressante personale o ambientale e può quindi essere utile individuarlo (non sempre si può 'dall'interno') per evitare di accentuarlo o se possibile diminuirlo.
Due anni e 4 mesi è un po' prima della maggioranza dei casi, possibile che non ci sia stato nessun cambiamento nel periodo recente, di routine o di ambiente, asilo nido, persone, malattie? Cosa vuol dire 'un po' emotivo' (la balbuzie è indubbiamente connessa all'emozione)?
Cordialmente
Dr. Gianmaria Benedetti
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
[#2]
Utente
Gent.mo Dr. Benedetti, la ringrazio per la risposta.
Il bambino va all'asilo nido molto volentieri dall'età di 12 mesi.
Ho scritto che è emotivo in quanto, pur essendo molto socevole con noi e con gli altri bambini (purchè non siano scatenati, in questo caso li evita), prima di sciogliersi ci pensa un pò e "studia la situazione" (cioè non si butta a pesce nella nuova avventura).
Ci dicono le educatrici che non ama stare al centro dell'attenzione, anche se partecipa con gioia a tutti i giochi proposti.
Questa caratteristica ci è sempre stata proposta come un pregio e non come un difetto in quanto il bambino, pur non gradendo l'attenzione diretta su di se, non risulta essere timido.
Per il resto non ci viene proprio in mente nulla, magari un pò di stress lavorativo da parte nostra, ma nei nostri limiti abbiamo sempre cercato di dedicare lo stesso tempo al bimbo.
Grazie di nuovo.
Il bambino va all'asilo nido molto volentieri dall'età di 12 mesi.
Ho scritto che è emotivo in quanto, pur essendo molto socevole con noi e con gli altri bambini (purchè non siano scatenati, in questo caso li evita), prima di sciogliersi ci pensa un pò e "studia la situazione" (cioè non si butta a pesce nella nuova avventura).
Ci dicono le educatrici che non ama stare al centro dell'attenzione, anche se partecipa con gioia a tutti i giochi proposti.
Questa caratteristica ci è sempre stata proposta come un pregio e non come un difetto in quanto il bambino, pur non gradendo l'attenzione diretta su di se, non risulta essere timido.
Per il resto non ci viene proprio in mente nulla, magari un pò di stress lavorativo da parte nostra, ma nei nostri limiti abbiamo sempre cercato di dedicare lo stesso tempo al bimbo.
Grazie di nuovo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 06/04/2009.
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