Balbuzie

Mio figlio ha 3 anni e mezzo e ha iniziato a parlare intorno ai 2 anni, e aveva un linguaggio abbastanza fluido, con ampio utilizzo di vocaboli, fino a pochi giorni fa.E' sempre stato un gran chiacchierone,poi da un giorno all'altro, ha iniziato a balbettare, ripetendo più volte la prima sillaba, ma anche bloccandosi completamente sulla prima lettera.Faccio alcuni esempi:"fo-foresta, ga-ga-ga-garage, v-v-vieni" e poi altre volte per dire "voglio" mi ripete "v-v-v-v-v" oppure "ancora" diventa "anc-anc-anc-anc-" poi si blocca e si arrabbia, perchè si rende conto di non riuscire a parlare...e così con tante altre parole...
Io sto cercando di far finta di nulla,ma lui se n'è reso conto da solo, ed io non so come fare per aiutarlo.Non capisco come mai parole che fino a 2-3 iorni fa diceva traqnuillamente anche in un contesto di una frase più lunga e articolata,adesso non riesca più a pronuncialre.Non è successo nulla di particolare, per cui sono preoccupatissima!Lui non frequenta ancora l'asilo, io non lavoro per ora, ma il papà e la nonna paterna mi assillano perchè ce lo mandi da parecchi mesi.
Vorrei capire come agire per aiutare mio figio, cosa fare quando si blocca e si dispera,se devo dirgli qualcosa per rassicurarlo, se devo accompagnarlo da uno specialista in logopedia, se mandarlo all'asilo sarebbe una cosa buona adesso che ha questo problema, o se potrebbe diventare un trauma ulterioire...Voi cosa suggerite di fare? grazie Anna, una mamma molto preoccupata.
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Dr.ssa Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 74
Gentile Signora
non sono rari casi simili a quello del suo bambino per cui ad un certo punto qualcosa s'inceppa per poi tornare tranquillamente nella norma;

certamente il piccolo problema non va sottovalutato perchè potrebbe tendere a cronicizzarsi; non sappiamo per quale motivo e se sia aumentata una componente ansiosa nel piccolo, causandogli ciò un'incoordinazione reapiratoria-diaframmatica.

Regalategli intanto un'armonica, o un altro strumento a fiato;
aiutatelo a percepire il ritmo del respiro insegnandogli a respirare con la pancia: mettete la sua mano sul suo pancino e ponetevi sopra la vostra, chiedendogli di respirare l'aria nel pancino, riempiendolo, in modo tale da riuscire a sollevare le mani;

portatelo in piscina a nuotare con voi, insegnategli la ginnastica contando sempre col ritmo i passi, i movimenti, il respiro. Se la cosa non recede consultate un neuropsichiatra infantile che saprà opportunamente consigliarvi anche sull'opportunità di portarlo o meno all'asilo in questo particolare momento per lui abbastanza critico, visto che si arrabbia per lo sforzo improduttivo. Notate se questa cosagli capita solo con voi o anche mentre gioca e si relazione ai suoi amichetti.

Cordiali saluti
Dr.Agnesina Pozzi

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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
D'accordo con la dott.ssa Pozzi: aggiungerei di non stressarlo con un'attenzione eccessiva al problema, e tanto meno con impazienza o nervosismo o 'finendogli le parole' e brontolandolo, ecc. Bensì tranquillizzatevi che nel 95% dei casi una fase di balbuzie a questa età passa senza lasciare traccia e non è necessario - anzi è controindicato- fare alcunchè di specifico: questo serve solo ad attirare di più l'attenzione sul 'problema' rischiando di renderlo più profondo. Invece abbiate pazienza e tranquillizzate il bambino, non ossessionatelo e badate se ci sono elementi di stress in famiglia, (lei accenna a un conflitto sul mandarlo all'asilo) perchè quasi sempre la balbuzie transitoria è legata a questo, cioè a una possibile situazione conflittuale e passa risolvendo o diminuendo le situazioni stressanti. I bambini con balbuzie spesso si tengono dentro piccoli conflitti con l'ambiente esterno (cioè i familiari), invece che rivelarli più apertamente. La questione è quindi più 'psicologica' e specialmente 'ambientale' che strumentale, anche se si manifesta con l'inceppamento e l'inibizione del parlare. Eventualmente sentite un npi o psicologo dell'infanzia per parlare degli aspetti conflittuali in famiglia e essere aiutati a decidere. Normalmente l'andare all'asilo, all'età in cui un bambino è pronto a separarsi dalla sua 'base sicura', che a tre anni e mezzo dovrebbe essere ampiamente superata, è un'esperienza positiva e utile per il suo sviluppo, ma l'inizio è ovviamente una fase delicata, come tutti i futuri 'inizi' ( e 'separazioni') che dovrà e imparerà ad affrontare nella vita.

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie per le vostre risposte...Io sto cercando di stare tranquilla, ma vedere il bimbo in difficoltà mi fa spaventare.
Ora per evitare parole che non riesce a pronunciare dice "quello lì" oppure lo tocca fisicamente per farmi capire cosa vuole...ad esempio tocca la bottiglia o la indica dicendo "volio quella" pur di non dire "l'acqua" ed io non so se faccio bene a dargliela ugualmente o a nominargliela al suo posto.Altre volte non riesco a capire cosa vorrebbe dirmi, mi guarda e diventa rosso dalla rabbia, continuando a provare a dirmi qualcosa ed io non so cosa fare in quei momenti, mi sento anch'io frustrata perchè non riesco a comprendere cosa vorrebbe, nè ad aiutarlo a superare il problema.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Chiedo scusa se continuo a chiedere, ma vorrei sapere se in questo contesto è normale che alcune parole non riesca proprio più a dirle, non inizia nemmeno la parola, indica col dito, come se avesse dimenticato come si chiama!Come se non le avesse mai dette...stasera mi chiedeva di prendergli la pistola con cui a volte gioca,per farsi capire piegava il dito come quando si spara...Non ricorda più come si chiama?Sono davvero preoccupata.
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Dr.ssa Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 74
No cara Signora, la sua preoccupazione sarà inevitabilmente percepita dal bambino, peggiorando la situazione.
Come entrambi le abbiamo consigliato, è necessaria una valutazione specialistica del problema.
Il Neuropsichiatra valuterà, dopo la visita medica, se si tratta di una situazione che richiede supporto psicologico o ulteriori indagini nell'ambito organico-neurologico.

Ci tenga al corrente.
Cordiali saluti
Dr.ssa Agnesina Pozzi
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
La cosa principale, cara signora, è che Lei in questo momento mantenga la calma e si rassicuri. Il suo bambino ha solo una fase di balbuzia verosimilmente transitoria. Tutto quello che succede è tipico. Non rischia niente di grave. Non c'è urgenza. Capisco che l'idea che diventi balbuziente sia disturbante, ma probabilmente è solo una fase, frequente a questa età. C'è solo da facilitargli il superamento di questa fase, e il modo migliore è di prenderla tranquillamente, rassicurarlo, rispondergli a quello che vuole, lasciargli il tempo di parlare, non andare nel panico. Il npi o uno psicologo dell'età evolutiva può aiutarvi a individuare eventuali aspetti stressanti o di ostacolo per il bambino nell'ambiente. Ma non occorre fare nulla direttamente sul bambino.