Bambino (figlio di genitori separati) con difficoltà a mangiare
Buongiorno,da poco ho una relazione con un uomo di 34 anni,separato da quasi 1 anno e con un figlio di 4 anni.Il bimbo sta a settimane alterne con i genitori(in più ci sono i 4nonni e i genitori del nuovo compagno della madre),è dolcissimo e affettuoso,mi ha accettata serenamente e vorrei fare il possibile per non portare ulteriori traumi nella sua vita.Ho notato che il bambino fa molte difficoltà a mangiare, non accetta alcuni alimenti, la sua dieta è molto monotona, vorrei fare il possibile per educarlo a una corretta alimentazione,pur consapevole del fatto che il mio ruolo non mi permette di interferire con la sua educazione(a mio avviso le guide devono sempre restare i genitori).
concretamente come posso fargli accettare altri cibi?(e soprattutto come aiutare il mio compagno per fargli vivere serenamente il momento dei pasti?)
Grazie
J.
concretamente come posso fargli accettare altri cibi?(e soprattutto come aiutare il mio compagno per fargli vivere serenamente il momento dei pasti?)
Grazie
J.
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Gentile utente. Lei dice che sta da poco con quest'uomo e a maggior ragione conosce da ancora meno tempo questo bambino, penso. La separazione dei genitori è avvenuta meno di un anno fa, come accenna anche lei. E' probabile che il periodo precedente la separazione non sia stato molto sereno. E' quindi probabile che il bambino sia ancora traumatizzato per gli eventi e non abbia trovato un equilibrio e sicurezza sufficienti. Non è chiaro neanche se gli adulti hanno trovato una nuova organizzazione stabile. Lei stessa dice che è "da poco " che ha questa relazione. Mi sembra quindi che il bimbo mostri con le difficoltà alimentari la sua difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti avvenuti e forse anche gli effetti della situazione precedente la separazione. Giustamente lei accenna al suo ruolo ancora poco definito come nuova compagna del babbo e ai rischi di interferenze. Credo che il consiglio che si può dare è di avere pazienza e, augurando che la situazione degli adulti possa avere la necessaria stabilità, aspettare che il bambino verifichi la stabilità e la sicurezza della nuova situazione. Chi ha subito un terremoto, o altro cataclisma simile, a lungo resta traumatizzato, incerto e diffidente e timoroso di possibili altre scosse... Il tempo può riportare la necessaria fiducia e sicurezza. E' augurabile che il suo compagno possa trovare la serenità sufficiente per occuparsi del bambino al momento dei pasti e in tutti gli altri momenti, senza precipitare magari la situazione con eccessivi rimproveri o punizioni o comportamenti che possano traumatizzare ancora di più il bambino. Se la situazione persiste potrebbe essere utile consultare un npi o psicologo infantile per indicazioni su come organizzare la nuova vita nel modo migliore possibile per il bambino.
Cordialmente
Cordialmente
Dr. Gianmaria Benedetti
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.6k visite dal 24/09/2008.
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