Educazione bimbo di 2 anni oppositivo
Gent.mi buongiorno, mi rivolgo a voi perché io e mio marito abbiamo serie difficoltà nell'eduzione di nostro figlio di quasi 2 anni; le nostre "tragedie" hanno inizio quando ha cominciato a camminare quindi a 15 mesi (se penso che avevo fretta che cominciasse a camminare....); sappiamo tutti cosa bisogna fare nella teoria ma è la pratica che è veramente difficile, riteniamo nostro figlio una piccola peste; i NO restano perennemente inascoltati, sappiamo che dobbiamo essere fermi sui questi NO e così facciamo ma a lui non importano un granchè, piange, strilla, si butta in terra ma comunque un attimo dopo la medesima situazione si ripete. Soprattutto i NO li diciamo e siamo fermi su pericoli reali che possono esserci all'interno di una casa e nella nostra soprattutto in giardino ce ne sono parecchi ma niente da fare.... Altro grandissimo problema è che lancia tutto ciò che gli capita in mano, possa questo essere un foglietto di carta, una costruzione, un sasso o il biberon di vetro, anche qui lo puniamo lo sgridiamo, lo lasciamo piangere ma poi ha comunque gli stessi atteggiamenti. Questi atteggiamenti sommati a tantissimi altri ci portano veramente all'esasperazione, soprattutto perché vorremmo tornare a casa la sera senza dover strillare ogni minuto. Non siamo assolutamente favorevoli alla violenza ma purtroppo a volte la voglia di dargli due sculaccioni è forte, penso che non risolvano così i problemi ma come facciamo? Ci stiamo quasi convincendo di non essere buoni genitori eppure stiamo crescendo la sorella di 7 anni crediamo in modo adeguato ma non ci ha mai procurato la minima parte dei guai che ci procura il fratello minore
[#1]
"...vorremmo tornare a casa la sera senza dover strillare ogni minuto..."
Gentile genitore,
probabilmente e con i limiti di un consulto on line, il problema nasce da qui, e non a caso ho riportato le Sue parole, e forse dobbiamo resettare l'approccio...
Ma partiamo con ordine.
Per fare in modo che un bimbo, soprattutto così piccolo, faccia determinate cose e NON ne faccia altre, bisogna partire NON dalla punizione, anche se la tentazione di dare la sculacciata quando si perde la pazienza c'è, ma dal RINFORZARE il comportamento che riteniamo adeguato.
Il bimbo parla con un tono di voce adeguato e senza strillare? Lodiamolo con un "bravissimo!".
Il bimbo porge gentilmente un oggetto all'interlocutore senza lanciarlo? Lodiamolo con un "Grazie" e con un bacio.
E così via.
Manteniamo sempre il tono di voce basso e gentile, soprattutto quando è lui ad urlare, perché in questo modo il bimbo si calmerà. Possiamo provare ad utilizzare il gesto dell'aereo che vola dall'alto (più rumoroso) al basso (più silenzioso), modulando la nostra voce per far capire al bimbo che è il momento di abbassare i toni.
Se prova a pensarci, anche noi adulti -se siamo arrabbiati e ci troviamo davanti qualcuno che urla contro di noi- non ci calmiamo affatto, ma ci irritiamo ancora di più. Se, invece, siamo arrabbiati o agitati e il nostro interlocutore rimane fermo e gentile, allora siamo costretti ad abbassare i toni.
In altre parole, credo abbiate bisogno di partire da voi due, riconoscendo che talvolta sono gli stati d'animo dell'adulto ad influenzare poi quello del bambino. Sarebbe bello tornare a casa la sera e trovare un ambiente sereno, ma -lo sappiamo- i bimbi sono vivaci e se, anziché capire meglio come fare, perdiamo la pazienza, essi stessi non capiscono e si crea un escalation che poi non riusciamo più a gestire.
Riassumendo:
- Lodare e gratificare i comportamenti desiderati
- Ignorare e NON rinforzare i comportamenti indesiderati (ad esempio non dire "NON fare così, NON toccare lì, ecc..." ma eventualmente richiamare l'attenzione del bimbo su altri giochi e altre azioni. I bimbi sono distraibilissimi con poco sforzo.
- Evitare la punizione fisica ed eventualmente, poiché il bimbo è piccolo, commisurarla all'età e alla gravità del gesto.
- Evitare la punizione morale (es "ma allora non capisci" oppure "Ma allora sei stupido!", anche se immagino non sia il vostro caso)
In questo modo si fa meno fatica.
Cordiali saluti,
Gentile genitore,
probabilmente e con i limiti di un consulto on line, il problema nasce da qui, e non a caso ho riportato le Sue parole, e forse dobbiamo resettare l'approccio...
Ma partiamo con ordine.
Per fare in modo che un bimbo, soprattutto così piccolo, faccia determinate cose e NON ne faccia altre, bisogna partire NON dalla punizione, anche se la tentazione di dare la sculacciata quando si perde la pazienza c'è, ma dal RINFORZARE il comportamento che riteniamo adeguato.
Il bimbo parla con un tono di voce adeguato e senza strillare? Lodiamolo con un "bravissimo!".
Il bimbo porge gentilmente un oggetto all'interlocutore senza lanciarlo? Lodiamolo con un "Grazie" e con un bacio.
E così via.
Manteniamo sempre il tono di voce basso e gentile, soprattutto quando è lui ad urlare, perché in questo modo il bimbo si calmerà. Possiamo provare ad utilizzare il gesto dell'aereo che vola dall'alto (più rumoroso) al basso (più silenzioso), modulando la nostra voce per far capire al bimbo che è il momento di abbassare i toni.
Se prova a pensarci, anche noi adulti -se siamo arrabbiati e ci troviamo davanti qualcuno che urla contro di noi- non ci calmiamo affatto, ma ci irritiamo ancora di più. Se, invece, siamo arrabbiati o agitati e il nostro interlocutore rimane fermo e gentile, allora siamo costretti ad abbassare i toni.
In altre parole, credo abbiate bisogno di partire da voi due, riconoscendo che talvolta sono gli stati d'animo dell'adulto ad influenzare poi quello del bambino. Sarebbe bello tornare a casa la sera e trovare un ambiente sereno, ma -lo sappiamo- i bimbi sono vivaci e se, anziché capire meglio come fare, perdiamo la pazienza, essi stessi non capiscono e si crea un escalation che poi non riusciamo più a gestire.
Riassumendo:
- Lodare e gratificare i comportamenti desiderati
- Ignorare e NON rinforzare i comportamenti indesiderati (ad esempio non dire "NON fare così, NON toccare lì, ecc..." ma eventualmente richiamare l'attenzione del bimbo su altri giochi e altre azioni. I bimbi sono distraibilissimi con poco sforzo.
- Evitare la punizione fisica ed eventualmente, poiché il bimbo è piccolo, commisurarla all'età e alla gravità del gesto.
- Evitare la punizione morale (es "ma allora non capisci" oppure "Ma allora sei stupido!", anche se immagino non sia il vostro caso)
In questo modo si fa meno fatica.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gent.ma dott.ssa ringrazio per la gentile risposta; ho iniziato qualche giorno fa a mettere in pratica i consigli che mi ha indicato e spero vivamente di essere costante nell’impegno. Spero perché ci provai già qualche tempo fa ma con scarsi risultati; la difficoltà sta proprio nell’essere costanti soprattutto nei momenti di reale pericolo per il bambino. Sicuramente metteremo questa volta maggiore impegno e costanza.
Sicuramente la punizione fisica e morale non rientrano nel nostro sistema educativo anche se personalmente penso che a volte gli sculaccioni (sempre nel pieno rispetto del bimbo e comunque messo in atto non per fare violenza) non siano del tutto dannosi per i bambini. Mi permette di chiederle cosa ne pensa a riguardo? Ringrazio infinitamente e saluto
Sicuramente la punizione fisica e morale non rientrano nel nostro sistema educativo anche se personalmente penso che a volte gli sculaccioni (sempre nel pieno rispetto del bimbo e comunque messo in atto non per fare violenza) non siano del tutto dannosi per i bambini. Mi permette di chiederle cosa ne pensa a riguardo? Ringrazio infinitamente e saluto
[#3]
Gentile genitore,
la costanza è basilare, altrimenti potremmo instaurare quello che è un rinforzo intermittente che confonde il bimbo e che funziona, appunto, in modo non costante.
Invece il bimbo ha bisogno di avere una linea più ferma e chiara.
Quindi La incoraggio a non demordere! :-)
Per quanto riguarda le punizioni fisiche e morali, ribadisco deve essere proprio l'ultima spiaggia, in un'escalation, ma di solito va bene fare come Le ho suggerito sopra. E' fondamentale però far comprendere chiaramente al bimbo che sta ricevendo una punizione per un suo comportamento e non punirlo se siamo noi adulti a perdere la pazienza o se siamo stanchi...
Magari tra qualche tempo mi faccia sapere come va.
Intanto Le segnalo questa lettura: https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4476-sculacciare-i-propri-figli-una-pratica-molto-diffusa.html
Cordiali saluti,
la costanza è basilare, altrimenti potremmo instaurare quello che è un rinforzo intermittente che confonde il bimbo e che funziona, appunto, in modo non costante.
Invece il bimbo ha bisogno di avere una linea più ferma e chiara.
Quindi La incoraggio a non demordere! :-)
Per quanto riguarda le punizioni fisiche e morali, ribadisco deve essere proprio l'ultima spiaggia, in un'escalation, ma di solito va bene fare come Le ho suggerito sopra. E' fondamentale però far comprendere chiaramente al bimbo che sta ricevendo una punizione per un suo comportamento e non punirlo se siamo noi adulti a perdere la pazienza o se siamo stanchi...
Magari tra qualche tempo mi faccia sapere come va.
Intanto Le segnalo questa lettura: https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4476-sculacciare-i-propri-figli-una-pratica-molto-diffusa.html
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.4k visite dal 11/05/2015.
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