Bambina di tre anni che sta sempre male se va all'asilo..........
Buon giorno a tutti. Sono qui per chiedere un consulto,riguardo la mia bimba di tre anni che si ammala SEMPRE!!!!!! E non dico questa parola tanto per dire ,ma perchè è la realtà!!!!!!!! La mia bimba è stata nei suoi primi tre anni quasi sempre bene. A settembre sono iniziati i primi problemi,quando ha iniziato a frequentare l'asilo. Già nella prima settimana si è ammalata e non ha fatto altro che un dentro/fuori dall'asilo,periodicamente,ogni circa 3 giorni!!!!!! Ogni volta soffriva di febbre e problemi respiratori tipo raffreddore ,con muco che all'inizio gli esciva un poco dal naso,ma che va via via peggiorando,fino a non uscire più per niente,anche se si sente che la respirazione con il naso è molto alterata. L'ultima volta abbiamo scoperto,tramite ricovero ospedaliero,che soffriva di POLMONITE,che è stata subito combattuta con un mix di antibiotici(per cercare di bloccare la causa scatenante)che gli hanno fatto passare ogni sintomo. Le analisi che ha fatto al ricovero erano parecchio alterate,con PCR altissima e valori dei globuli bianchi molto fuori norma. Gli antibiotici le sono stati dati per circa 14 giorni, e tutti i parametri sono rientrati nella norma. Mia figlia ha finito gli antibiotici mercoledi 26 novembre stava bene già da circa 7-8 giorni,senza sintomi. Lunedi scorso 1 dicembre è tornata all'asilo. DOpo tre giorni di asilo,oggi ci ritroviamo con di nuovo la febbre a 38°C. Domani mattina che farò???? A chi potrò rivolgermi??? Sono sicuro che ha di nuovo bisogno degli antibiotici,perchè fino a d adesso ogni volta che è stata male,per guarire ha avuto bisogno degli antibiotici.Senza di essi non è mai riuscita a guarire!!!!!!! SE NON VENIVA TRATTATA CON L'ANTIBIOTICO DOPO POCHI GIORNI LA FEBBRE NON PASSAVA!!!Non posso credere che una bimba di tre anni,all'apparenza senza problema alcuno,possa stare male ogni 2 giorni che va all'asilo. Un dottore l'altra volta mi ha risposto che potrebbero essere i denti,che "spostando" il palato non la fanno respirare bene,e gli creano questi problemi,ma io non riesco comunque a capire perchè bastano due soli giorni all'asilo per scaturirgli tutto questo!!Non lo capisco propio!!!!! Lei è stata male circa 6 volte,con assunzione di antibiotici in soli tre mesi!!!!! Non è possibile!!!! Mi rivolgo a tutti quelli che possano leggere queso mio appello, CONSIGLIATEMI UNA SOLUZIONE!!! Ve ne prego!!!!!
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Gentile Signora, spesso i bambini , quando cominciano a frequentare l'asilo, si ammalano più spesso: alcuni sono costretti a rinunciarvi.
E' evidente che, a fronte delle terapie da effettuare nelle fasi acute, bisogna pensare ad aumentare le difese del bambino.
A questo proposito, oltre a seguire i consigli del suo Pediatra, le suggerirei di considerare anche un aspetto che spesso può sfuggire, cioé la presenza di uno schema respiratorio abituale di tipo orale. Lo schema respiratorio che abitualmente si impiega può essere di tipo orale o nasale. Il più corretto a riposo prevede l’impiego della via nasale. La presenza di uno schema respiratorio orale può avere riflessi significativi anche sull’insorgenza della Tosse Cronica, specie se il paziente presenta una particolare sensibilità e iperreattività dei recettori della tosse.
Sottolineerei però che in presenza di uno schema di Respirazione Orale Primaria (ROP) invece, una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e investe, non preriscaldata e umidificata nelle fosse nasali e nei seni, la mucosa faringea. Oltre a favorire l’irritazione di quest’ultima con meccanismo anche solo fisico, la mancata filtrazione nasale favorisce l’introduzione di agenti patogeni di vario tipo, anche perché il transito orale aggira il filtro costituito da interferon, macrofagi e trasporto muco ciliare , presente nelle mucose rinosinusali. Il mancato transito dell’aria inspirata attraverso il naso e soprattutto attraverso i meati medi e superiori, dove sboccano gli osti delle cavità sinusali, da un lato impedisce di fatto l’aspirazione assieme all’aria sinusale dell’abbondante quantità di Ossido Nitrico (potente antibatterico, antivirale e antiasmatico) che nei seni viene prodotto, dall’altro impedisce il ricambio aereo all’interno dei seni: anche la mancanza di ventilazione é una delle cause di rinosinusite.
Abitualmente il concetto di Disturbo Ventilatorio viene associato a conformazioni anatomiche sfavorevoli, in particolare a livello di setto e turbinati, correggibili tradizionalmente per via chirurgica. Può peraltro esistere anche un Disturbo Ventilatorio di tipo essenzialmente funzionale, legato allo schema respiratorio orale, che per vari motivi il paziente può aver assunto talvolta fin dall’infanzia, che non é necessariamente legato alla presenza di problemi anatomici. Quando il paziente, per qualunque motivo (specie quando si riduce l’autocontrollo o durante il sonno) apre la bocca, l’aria inspirata può scegliere di fatto due vie di passaggio, il naso o la bocca. Fra le due, è portata a preferire il transito con minori resistenze, che porta necessariamente alla scelta della via orale. Questo comporta di conseguenza l’esclusione della via nasale, pur in assenza di ostacoli meccanici di tipo anatomico, congeniti o dovuti a patologie acquisite quali l’ipertrofia adenotonsillare (che anzi, dalla respirazione orale può anche essere favorita). Si configura in questo modo un Disturbo Ventilatorio delle cavità nasali e paranasali, che favorisce l’insorgenza di rinosinusite.
In questi casi il paziente durante il giorno sta abitualmente con la bocca semiaperta (anche di poco) , e di notte tende più facilmente a russare o ad avere comunque un respiro rumoroso.
La malocclusione dentale e la malposizione mandibolare sono spesso alla base dell’instaurarsi di uno schema respiratorio orale. Lo schema respiratorio non costituisce una caratteristica fissa di un soggetto, ma può variare anche spontaneamente nell’arco della giornata e delle sue condizioni psicofisiche, e, sopratutto, costituisce un parametro fisiopatologico modificabile con adeguato trattamento.
Il ripristino di uno schema respiratorio nasale, ottenibile con l’applicazione di dispositivi endoorali di tipo ortodontico, comporta una ricaduta respiratoria positiva a vari livelli, compresa la Tosse Cronica e la Rinosinusite cronica. Inoltre la profilassi attuata con il ripristino delle difese respiratorie che le vie aeree nasali assicurano non può che riverberare positivamente sulla salute respiratoria generale. Per tutto ciò le consiglierei di consultare anche un dentista esperto in problemi respiratori: cresce l'interesse dei dentisti per gli approcci intercettivi precoci, anche se non sono molti che trattano bambini molto piccoli.
Se ha tempo , dia un’occhiata agli articoli qui linkati
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1400-adenotonsillectomia-nel-bambino-si-o-no.html
www.studiober.com/pdf/Tosse_Medico_Pediatra.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Cordiali saluti ed auguri
E' evidente che, a fronte delle terapie da effettuare nelle fasi acute, bisogna pensare ad aumentare le difese del bambino.
A questo proposito, oltre a seguire i consigli del suo Pediatra, le suggerirei di considerare anche un aspetto che spesso può sfuggire, cioé la presenza di uno schema respiratorio abituale di tipo orale. Lo schema respiratorio che abitualmente si impiega può essere di tipo orale o nasale. Il più corretto a riposo prevede l’impiego della via nasale. La presenza di uno schema respiratorio orale può avere riflessi significativi anche sull’insorgenza della Tosse Cronica, specie se il paziente presenta una particolare sensibilità e iperreattività dei recettori della tosse.
Sottolineerei però che in presenza di uno schema di Respirazione Orale Primaria (ROP) invece, una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e investe, non preriscaldata e umidificata nelle fosse nasali e nei seni, la mucosa faringea. Oltre a favorire l’irritazione di quest’ultima con meccanismo anche solo fisico, la mancata filtrazione nasale favorisce l’introduzione di agenti patogeni di vario tipo, anche perché il transito orale aggira il filtro costituito da interferon, macrofagi e trasporto muco ciliare , presente nelle mucose rinosinusali. Il mancato transito dell’aria inspirata attraverso il naso e soprattutto attraverso i meati medi e superiori, dove sboccano gli osti delle cavità sinusali, da un lato impedisce di fatto l’aspirazione assieme all’aria sinusale dell’abbondante quantità di Ossido Nitrico (potente antibatterico, antivirale e antiasmatico) che nei seni viene prodotto, dall’altro impedisce il ricambio aereo all’interno dei seni: anche la mancanza di ventilazione é una delle cause di rinosinusite.
Abitualmente il concetto di Disturbo Ventilatorio viene associato a conformazioni anatomiche sfavorevoli, in particolare a livello di setto e turbinati, correggibili tradizionalmente per via chirurgica. Può peraltro esistere anche un Disturbo Ventilatorio di tipo essenzialmente funzionale, legato allo schema respiratorio orale, che per vari motivi il paziente può aver assunto talvolta fin dall’infanzia, che non é necessariamente legato alla presenza di problemi anatomici. Quando il paziente, per qualunque motivo (specie quando si riduce l’autocontrollo o durante il sonno) apre la bocca, l’aria inspirata può scegliere di fatto due vie di passaggio, il naso o la bocca. Fra le due, è portata a preferire il transito con minori resistenze, che porta necessariamente alla scelta della via orale. Questo comporta di conseguenza l’esclusione della via nasale, pur in assenza di ostacoli meccanici di tipo anatomico, congeniti o dovuti a patologie acquisite quali l’ipertrofia adenotonsillare (che anzi, dalla respirazione orale può anche essere favorita). Si configura in questo modo un Disturbo Ventilatorio delle cavità nasali e paranasali, che favorisce l’insorgenza di rinosinusite.
In questi casi il paziente durante il giorno sta abitualmente con la bocca semiaperta (anche di poco) , e di notte tende più facilmente a russare o ad avere comunque un respiro rumoroso.
La malocclusione dentale e la malposizione mandibolare sono spesso alla base dell’instaurarsi di uno schema respiratorio orale. Lo schema respiratorio non costituisce una caratteristica fissa di un soggetto, ma può variare anche spontaneamente nell’arco della giornata e delle sue condizioni psicofisiche, e, sopratutto, costituisce un parametro fisiopatologico modificabile con adeguato trattamento.
Il ripristino di uno schema respiratorio nasale, ottenibile con l’applicazione di dispositivi endoorali di tipo ortodontico, comporta una ricaduta respiratoria positiva a vari livelli, compresa la Tosse Cronica e la Rinosinusite cronica. Inoltre la profilassi attuata con il ripristino delle difese respiratorie che le vie aeree nasali assicurano non può che riverberare positivamente sulla salute respiratoria generale. Per tutto ciò le consiglierei di consultare anche un dentista esperto in problemi respiratori: cresce l'interesse dei dentisti per gli approcci intercettivi precoci, anche se non sono molti che trattano bambini molto piccoli.
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https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1400-adenotonsillectomia-nel-bambino-si-o-no.html
www.studiober.com/pdf/Tosse_Medico_Pediatra.pdf
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Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.7k visite dal 04/12/2014.
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