Sonno difficile

Buongiorno,
le scrivo per sapere come comportarmi a fronte di un problema con la mia bimba di 4 mesi che ormai si presenta da qualche settimana: tra le 19 e le 20 di ogni sera, scoppia in un pianto fortissimo, disperato, e piange in qualunque posizione mostrando palesi segni di sonno che ormai riconosco e così io e mio marito proviamo a farla addormentare in ogni modo ma va avanti cosi per un'ora o anche un'ora e mezza finchè poi crolla! Preciso che durante il giorno si addormenta senza alcun problema. Spero mi possa aiutare dato che la sua pediatra mi ha "liquidata" dicendo che sono coliche ma, avendone sofferto molto nei primi mesi, son sicura che si tratti di sonno e non di coliche. La ringrazio in anticipo e le invio un cordiale saluto
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Dr.ssa Alessandra Varotto Psicologo, Psicoterapeuta 67 2
Gentile Signora,

forse il pianto di sua figlia potrebbe essere ricondotto ad accumuli di gas nell'intestino che si presentano di sera e che potrebbero essere affrontati con semplici accorgimenti. Non esiste un sistema definito e uguale per tutti per fronteggiare queste irritazioni che sono comunque fisilogiche e destinate a scomparire già verso i 4 mesi di vita.

La cosa migliore è procedere per "prove ed errori", sperimentando di volta in volta ciò che può tranquillizzare la piccola e dare rassicurazione. Per esempio, potrebbe trasmettere un senso di contenimento avvolgendo sua figlia in una specie di nido creato con un lenzuolino. O, ancora, Lei e/o suo marito potete provare a cantargli una ninna nanna, in modo melodico e ripetitivo dato che le cantilene hanno generalmente un effetto distensivo sui piccoli. Anche scaldargli il pancino con una borsa dell’acqua tiepida o semplicemente con la mano può risultare utile per contenenere lo stato di agitazione.

Tutte queste metodiche devono avvenire sempre con lentezza e tranquilità. Molti neonati si calmano già dopo qualche minuto se trattati in questo modo e possono quindi addormentarsi. Ovviamente le difficoltà della bimba potrebbero essere anche influenzate da aspetti di temperamento dovuti alla sua ipersensibilità. Pe i potesi, la reazione del pianto rappresenterebbe una sorta di scarica emotiva, dopo una giornata di sforzi compiuti per adattarsi ai diversi stimoli ambientali.

Sperando di esserLe stata d'aiuto, saluto cordialmente.

Dr.ssa Alessandra VAROTTO
psicologa clinico dinamica indirizzo comunità
Iscritta all'albo Regione Veneto n.7550
www.studiovarotto.com