Valutazione allattamento soggetto in cura: depressione
spett.le Medici Italia i dati inseriti sono quelli di mia moglie ma scrivo io per lei poiché non è molto motivata visto la sua depressione. In effetti il problema è proprio questo. All'8 mese di gravidanza in seguito ad un evento spiacevole mia moglie è stata soggetta a depressione e anche dopo che ha partorito lo psichiatra ci ha rilasciato una diagnosi dove consiglia, valutato il rapporto rischi/benefici, di proseguire la terapia e poiché i farmaci che sta prendendo sono trasmissibili attraverso il latte materno e quindi nocivi per il nascituro, ci ha detto che da parte sua sarebbe meglio evitare l'allattamento. Ci ha detto di consigliarci comunque con il neonatologo. I farmaci e la posologia sono i seguenti: Entact 13gocce al giorno e 3 compresse di valeriana al giorno.
Soprattutto per quanto riguarda l'Entact è consigliabile non allattare oppure questa dose non è eccessiva secondo il vostro parere? Grazie.
Soprattutto per quanto riguarda l'Entact è consigliabile non allattare oppure questa dose non è eccessiva secondo il vostro parere? Grazie.
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Cosa intende che 'non è molto motivata vista la sua depressione...'? Come può vedere nel settore di psichiatria molte persone con diagnosi di 'depressione' scrivono per richiedere pareri.
La terapia della depressione è abbastanza controversa. Data l'importanza della scelta anche per il futuro, varrebbe la pena chiedere un altro parere e valutare eventualmente la possibilità di terapie alternative che non tolgano a sua moglie a al bambino l'esperienza dell'allattamento. Ovviamente è principalmente sua moglie che deve valutare e decidere: debitamente informata. Non è il medico che decide una terapia, può solo consigliarla. Il paziente è libero di accettare il consiglio o no, di esprimere i suoi dubbi e di sentire altri pareri, come in effetti ha fatto Lei scrivendo qui.
La terapia della depressione è abbastanza controversa. Data l'importanza della scelta anche per il futuro, varrebbe la pena chiedere un altro parere e valutare eventualmente la possibilità di terapie alternative che non tolgano a sua moglie a al bambino l'esperienza dell'allattamento. Ovviamente è principalmente sua moglie che deve valutare e decidere: debitamente informata. Non è il medico che decide una terapia, può solo consigliarla. Il paziente è libero di accettare il consiglio o no, di esprimere i suoi dubbi e di sentire altri pareri, come in effetti ha fatto Lei scrivendo qui.
Dr. Gianmaria Benedetti
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
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Gentile utente
L'utilizzo del farmaco non consente l'allattamento materno al seno.
La valutazione in merito alla prescrizione è probabile che sia stata fatta secondo la condizione depressiva di sua moglie che, quindi, merita attenzione clinica e trattamento farmacologico.
Attualmente, sarebbe il caso di mantenere sua moglie in compagnia di qualcuno e, dopo il parto, abbia l'ausilio di qualcuno che possa aiutarla a gestire il bambino.
L'utilizzo del farmaco non consente l'allattamento materno al seno.
La valutazione in merito alla prescrizione è probabile che sia stata fatta secondo la condizione depressiva di sua moglie che, quindi, merita attenzione clinica e trattamento farmacologico.
Attualmente, sarebbe il caso di mantenere sua moglie in compagnia di qualcuno e, dopo il parto, abbia l'ausilio di qualcuno che possa aiutarla a gestire il bambino.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 26/04/2012.
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