Bambino 9 mesi sta solo con la mamma

Buonasera,
ho un bambino di nove mesi che da circa un paio di mesi vuole stare solo con me. Non posso lasciarlo nemmeno 5 minuti con nessuno, nel momento in cui mi vede uscire dalla porta o cambiare stanza comincia a piangere, un pianto isterico da farsi venire addirittura il vomito. Settimana scorsa l'ho lasciato dalla sua zia (che conosce bene) ha pianto initerrottamente per un ora fino a quando sono ritornata a prenderlo. Vi chiedo un consiglio perchè veramente non sò più cosa fare. I nonni sono molto affettuosi, ma purtroppo non possono godere del loro nipotino.
Vi ringrazio
Cordiali Saluti
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Dr.ssa Agnesina Pozzi Pediatra, Perfezionato in medicine non convenzionali 2.5k 74
Bisognerà capire cosa è accaduto da due mesi a questa parte e se per caso lei o chi per lei in famiglia abbia messo in atto dei comportamenti che possano aver reso ansioso-pauroso il piccolo, oppure averlo coccolato e protetto troppo con l conseguenze che lei illustra.

Il consiglio è andare indietro con la memoria e cercare il motivo scatenante di tale comportamento in modo da poterle dare consigli mirati..
Ci si riaggiorna; eventualmente si chiede consiglio al nostro Neuropsichiatra Infantile Dr.Gianmaria Benedetti.


Cordialmente
Dott.Agnesina Pozzi

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Utente
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Gentile Dottoressa
è già da da un pò che mi sforzo di capire se possa esserci stato qualche evento scatenante ma purtroppo non mi viene in mente nulla. Le persone che circondano il piccolo sono tutte molto carine ed affettuose. Mi trovo in una situazione in cui non posso più far nulla, devo essere 24 ore su 24 presente, un esempio: sono andata dal dentista, il bambino è dovuto entrare con me, mia sorella che mi aveva accompagnato non è riuscita a calmarlo.
Tra poco dovrei anche rientrare al lavoro.....ma come faccio?!? Mi dicono che dovrei abituarlo e lasciarlo piangere, ma la cosa diventa ingestibile anche per chi prova a tenermelo.
La ringrazio moltissimo per essersi interessata della mia situazione.
Cordiali Saluti
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Buonasera....

Sembrerebbe quasi che il bambino avvertisse la prossima ripresa del lavoro della mamma... Non so, forse vede dei preparativi, dei cambiamenti rispetto all'abitudine finora.
A otto mesi c'è di solito un importante cambiamento nel bambino, che comincia ad accorgersi che non tutti gli adulti sono la mamma.... Viene chiamata 'reazione all'estraneo'. E' il segno dell'evoluzione del bambino, che impara a distinguere le persone ma dovrà imparare a sopportare l'assenza della mamma e, con l'esperienza, ad acquistare la fiducia che non sparisce... A volte certe modalità, tipo sparire all'improvviso senza salutare, ecc possono accentuare queste difficoltà. A volte si accompagnano anche con difficoltà di addormentamento e sonni disturbati.
Come va per il resto?

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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Utente
Utente
Gentilissimi Dottori,
visto la situazione ho addirittura chiesto al mio titolare qualche mese di aspettativa, pertanto escluderei l'ipotesi che potesse avvertire dei cambiamenti.
Il bambino generalmente si addormenta verso le 9 ed il sonno non è mai continuo fino al mattino, si sveglia tre o quattro volte ma basta il ciucio ed una carezza che si riaddormenta. Preciso che il bambino si addormentra tra le mie braccia dopo il latte della "buona notte" e dopo sta nella sua cameretta, a volte viene nel lettone ma mai prima delle 5 o le 6 del mattino.
Per il resto facciamo una vita normale,io e mio marito ci vogliamo bene, lunghe passeggiate ( con il passeggino frone mamma perchè se lo metto fronte strada non mi vede e piange), mangia e cresce bene, cerco di andare al parco dove vede altri bambini, gli piace fare il bagnetto, sorride alle persone.
Quando ho iniziato a scrivervi il bambino era nel seggiolone, appena si è accorto che ero al PC si è messo ha piangere e chiamare "mamma"! Ora è qua con me ed è tranquillo!
Se potete darmi qualche consiglio perchè è veramente impegnativa, non sono padrona di vivere la mia vita, non pretendo tanto, magari una doccia mentre sta con il nonno, ma soprattutto mi rattrista vedere il mio bambino che sta male con le persone a noi care (nonni zii).
GRAZIE!!
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Gentile signora, nella sua 'cartella clinica' in Medicitalia vedo che un paio di mesi fa (più o meno quando sono cominciati i problemi del bambino...) ha scritto per problemi di salute sua collegati con il postpartum e la gravidanza. Ci sono stati anche pensieri a una possibile nuova gravidanza con preoccupazioni connesse alla sua salute, oltre che al futuro del bambino stesso e ha ricevuto un consiglio di rinviare, non so bene perchè, forse per non aumentare il peso di preoccupazioni, avendo un bambino molto piccolo. Inoltre questi problemi di salute poco dopo il parto hanno portato a interrompere l'allattamento bruscamente.
Il fatto che qui non ne abbia fatto cenno mi fa pensare che cerchi di tenere queste cose da parte, ma in realtà sono ben presenti e influenzano la situazione.

Credo quindi che si possa ipotizzare che lei porti dentro di sè legittime ansie e preoccupazioni ma che all'esterno cerchi di non farle vedere, quasi per convincersi che le cose si possono rendere 'perfette' come la gravidanza... Ritengo però che il bambino percepisca qualcosa di tutto questo: il vostro rapporto madre figlio deve essere molto stretto e deve essersi creatai una specie di telepatia reciproca, come è normale che sia.
Quindi il bambino è semplicemente in apprensione perchè sente la mamma preoccupata, ma lui non sa perchè e sta tranquillo solo se la vede direttamente, per rassicurarsi. E' un suo modo di cercare di avere il controllo di cose che ha paura possano cambiare improvvisamente, come già ha avuto esperienza può succedere. Penso alla interruzione del rapporto al seno perchè qualcosa (la malattia) lo ha 'portato via'. Lui teme probabilmente che possa succedere di nuovo.
Capisco che sembra incredibile che per la mente di un bambino così piccolo possano passare cose del genere, ma le osservazioni di madri e bambini fin dalla nascita e protratte nel tempo hanno rivelato molte cose sulla delicatezza e profondità di tale rapporto, e sulle sensibiltà reciproche, cose che d'altronde le mamme sapevano già...

Rifletta a tutto questo e vedrà che riuscirete, nel rapporto con il suo bambino, a rassicurarvi e a superare insieme questa fase...

Cordialmente

drGBenedetti
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Utente
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Gentile Dottore,
lei probabilmente ha ragione, la mia malattia è stata sicuramente fonte di ansie e paure, non credevo che un bambino così piccolo potesse sentire le preoccupazioni della madre.
Seguirò il suo consiglio e la ringrazio veramente.
un ultima domanda: lo lascio dai nonni anche se piange?
Cordiali Saluti
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Credo che anche questa sia una cosa che deve riflettere lei e trovare il modo di affrontarla, insieme a suo figlio. Non le serve che sia un altro a 'risparmiarle il lavoro' e darle una risposta bell'e fatta. Non cerchi 'istruzioni per l'uso', ma trovi lei le soluzioni che fanno al vostro caso. Non è certo un problema nuovo, esiste da molto prima che fosse inventata la psicologia ....
In bocca al lupo