Anemia in eta pediatrica
La mia bambina di 5 anni e mezzo è nata con una anemia neonatale dovuta ad una trasfusione feto placentare (accertata con ricerca emazie fetali nel sangue materno).E' stata dimessa dall'ospedale in terapia con Intrafer essendo i valori dell'emoglobina relativamente bassi 7.7. Con il passare degli anni i valori sono tornati alla normalita sempre pero' ricorrendo a cicli di terapia con Intrafer. La bambina e' sempre cresciuta in maniera costante seguendo il suo percentile(25) nonostante abbia sempre fatto molta fatica ad alimentarsi. La sua alimentazione tuttora non e' regolare, prediligie ancora il latte e qualche piatto di pasta, pochissima carne, niente verdura nè pesce nè frutta. L'ultimo controllo dell'emocromo non e' stato molto soddisfacente HB 9 HT 30.8 MCV 62 MCH 18.3 MCHC 29.2 SIDEREMIA 15 FERRITINA 6. I valori sono scesi rispetto ai precedenti controlli, ma il pediatra mi ha detto di non preoccuparmi e mi ha consigliato di integrare la cura di Intrafer con della vitamina C e dell'acido folico. Ora chiedo a voi cortesemente un consiglio se continuare con tali cure o magari rivolgerni ad un nutrizionista per capire il perche' la bambina non mangia in maniera adeguata per la sua eta'. Vi ringrazio anticipatamente Michela
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Per fortuna la piccola segue il suo percentile ma il non disporre di tutti gli elementi che solo un'alimentazione completa fornisce, significa avere delle ripercussioni sulla crasi ematica.
Più che da un nutrizionista (certo utile per agire sulle cmponenti di gradimento dei cibi), farei uno studio ematologico completo .
Le anemie sono abbastanza complesse e alcune dipendono da carenze enzimatiche per quanto concerne la capacità di utilizzare il ferro, altre da fattori emoglobinici, altre dal globulo rosso, altre ancora da fattori nutrizionali. Bisogna andare alla causa del problema, sebbene la somministrazione di ferro, vitamina C ed altre vitamine ed oligoelementi serva a supplire i mancati introiti con l'almentazione.
Ci faccia sapere.
Cordiali saluti
Agnesina Pozzi
Più che da un nutrizionista (certo utile per agire sulle cmponenti di gradimento dei cibi), farei uno studio ematologico completo .
Le anemie sono abbastanza complesse e alcune dipendono da carenze enzimatiche per quanto concerne la capacità di utilizzare il ferro, altre da fattori emoglobinici, altre dal globulo rosso, altre ancora da fattori nutrizionali. Bisogna andare alla causa del problema, sebbene la somministrazione di ferro, vitamina C ed altre vitamine ed oligoelementi serva a supplire i mancati introiti con l'almentazione.
Ci faccia sapere.
Cordiali saluti
Agnesina Pozzi
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 05/02/2008.
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